Alla Gamescom di Colonia abbiamo provato Park Beyond, il nuovo gestionale a tema parchi divertimento di Bandai Namco

hi vi scrive non è né un fan dei parchi divertimento reale né di quelli virtuali, di conseguenza. Una delle cose belle di eventi quali la Gamescom però è la possibilità di provare giochi a cui normalmente non si presterebbe troppa attenzione, e così è stato per Park Beyond. All’interno dello spazio di Bandai Namco dedicato alla stampa c’erano diverse postazioni per provare Park Beyond a fianco di quelle per One Piece Odissey (qui trovate le nostre prime impressioni in merito), e quindi nell’attesa di mettere le mani su quello che era il mio obiettivo principale mi sono a costruire montagne russe. La cosa che mi ha stupito è che mi son dovuto forzare per smettere e andare a prendere il controllo di Luffy.

La demo messa a disposizione era tutta concentrata sulla costruzione dell’attrazione più tipica dei parchi divertimento: le montagne russe. Dopo un filmato introduttivo utile a fare contesto e a presentarci le figure chiave che avremo a disposizione nella gestione del parco sono stato subito messo nella condizione di costruire delle rotaie. In mezzo a una città.

La cosa che mi ha divertito di più nel tempo passato con Park Beyond è stato il cercare di amalgamare la mia montagna russa all’ambiente, facendola infilare tra i palazzi o facendola passare sotto alle tettoie. E, sorpresa, son riuscito a fare tutto quello che volevo.

La caratteristica chiave di Park Beyond, infatti, dovrebbe essere proprio quella di poter pensare e costruire le proprie attrazioni attraverso un editor modulare con diverse possibilità di personalizzazione, così da rendere il nostro parco unico. E gli strumenti a disposizione, per quanto limitati da una situazione di tutorial, erano già abbastanza quando sommati al setting cittadino per dare l’idea di libertà di approccio concessa.

La mia montagna russa si snodava tra i palazzi, si arrampicava sugli edifici per poi serpeggiargli in mezzo e aveva dei cannoni in grado di far scavalcare agli (sventurati) avventori degli ostacoli rimanendo in volo per poi scivolare a filo d’acqua prima di infilarsi sottoterra e riuscirne. Mi sono reso conto che, data l’estensione dello spazio, avrei potuto trovare molte altre soluzioni ugualmente interessanti.

Ovviamente se questa è stata la mia esperienza, affrontata con leggerezza e giocosità, non significa che Park Beyond si limiti a questo. Vicino all’elemento più superficiale del costruire una montagna russa e provarla c’è un sistema di gestione del parco divertimenti che sembra promettere grande profondità non solo per quello che riguarda la realizzazione delle attrazioni.

Se Park Beyond vuole infatti porsi da una parte come un titolo destinato anche ai neofiti del genere, con una modalità storia ad hoc e una certa accessibilità, d’altra parte sarebbe impossibile pensare a un gestionale di questo tipo senza una modalità sandbox come core dell’esperienza.

Se quindi la barriera all’ingresso dovrebbe essere bassa, cosa da non sottovalutare per un genere come il gestionale che è intrinsecamente complesso e di difficile comprensione per chi non è già all’interno di determinate meccaniche, gli sviluppatori sembrano non aver dimenticato il loro target principale promettendo di mettere in campo una modalità sandbox decisamente complessa, con diversi parametri da tenere d’occhio per riuscire a mantenere in crescita il parco giochi.

Purtroppo, nel breve provato sarebbe stato impossibile comprendere davvero come la parte gestionale funzioni, e soprattutto quando funzioni, ma la breve occhiata che sono riuscito a dargli mi ha restituito una sensazione positiva.

A conferma di questa volontà di abbracciare un pubblico il più ampio possibile a quanto pare anche la modularità delle attrazioni offrirà una libertà di approccio più o meno realistica. Che quindi siate dei puristi del parco divertimenti reale o che preferiate sfidare ogni legge della fisica e soprattutto della sicurezza, Park Beyond promette di piegarsi al vostro gusto.

Cosa rimane, quindi, di questo primo hands-on di Park Beyond? Che nonostante non sia attratto dai parchi divertimento mi sono divertito, complice anche una direzione artistica piacevolissima (salvo che nella caratterizzazione dei personaggi) e un sistema di controllo estremamente familiare nonostante la mia poca dimestichezza con il genere. Se siete curiosi di provare un gestionale sui parchi divertimento, o anche se siete cintura nera del genere, Park Beyond è un titolo che vale la pena tenere d’occhio.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.