“Quando le creature di Stine prendono vita”

Dopo la piacevole sorpresa rappresentata dal primo capitolo della serie, torna sul grande schermo l’omaggio cinematografico alla raccolta di libri che hanno terrorizzato più generazioni: Piccoli brividi 2 – I fantasmi di Halloween (dal 18 Ottobre al cinema).

La pellicola realizzata da Ari Sandel, seguendo il soggetto de “Il pupazzo parlante”, opera del 1993 di R. L. Stine, è una piacevole esperienza della durata di poco più di 90 minuti, con un ritmo incalzante e dinamico, e condita da un leggero humor, ed una simpatica  avventura quasi a ricordare le opere degli anni ’90.
Il secondo capitolo di Piccoli Brividi, si presenta immediatamente allo spettatore con sequenze volte a mostrarci la natura teen (seppur possa essere un’esperienza divertente anche per i più grandi) volta all’avventura.

La storia si basa sul ritrovamento, da parte di due giovani amici, di un pupazzo da ventriloquo di nome Slappy, il quale ben presto dimostrerà di possedere dei poteri magici.
La creatura, uscita da un romanzo di Stine, deciderà di rendere Halloween eterno, tramutando ogni costume e festone in terribili mostri, e toccherà ai due ragazzi, assieme alla sorella di uno di loro, salvare la città ed il mondo.

L’impronta è tipicamente teen e sa di già visto, ma nonostante ciò non risulta mai sgradevole alla vista e finisce per essere piacevole al palato.
Certo, la storia già vista del bulletto che importuna i due nerd e del lavoro di squadra fatto tra fratello e sorella nel momento di difficoltà, è scontata e banale, ma vista la natura stessa dell’opera di Sandel non storciamo troppo il naso.
Piacevoli le contaminazioni ed i richiami horror che seguono lo stile anni ‘80/’90 (alla It di Steven King per intenderci) vista l’intrinseca natura dei racconti dello scrittore americano, seppur richiamino i tipici cliché del genere e siano molto “soft” perché indirizzati ad un pubblico il più ampio e variegato possibile.
Le scene divertenti sono presenti, mai esagerate e sempre ben gestite, grazie ad un umorismo genuino e divertente (amerete la sequenza degli orsetti o delle zucche), con battute mature, seppur siano sempre leggere.
Apprezzabile l’utilizzo della CGI adoperato per la creazione dei mostri, in particolar modo la resa stessa di Sluppy, inquietante al punto giusto (eccezion fatta per lo Yeti del quale non ho apprezzato il concept di base, troppo simile ad un gorilla).

Apprezzabili le prove di tutti e tre i giovani protagonisti, in particolar modo Madison Iseman che tiene le redini del gruppo,  e di Jack Black, il quale, nei panni di Stine (come si era potuto vedere già nel primo film), con una manciata di minuti riesce a donare comicità anche solo con la sua presenza scenica.
Nonostante questo avrei concesso maggior minutaggio sia a Black, sia a sequenze più sostanziose a livello contenutistico, visto che 15/20 minuti in più di proiezione non avrebbero assolutamente appesantito l’opera.
Il susseguirsi degli eventi è dinamico ed incalzante, portando lo spettatore ad una celere risoluzione finale che, seppur ricalchi scene già viste, risulta piacevole tanto quanto l’apertura per un terzo capitolo della serie.

Seppur non sia solito fare paragoni tra capitoli di una saga, devo dire che, nonostante il buon lavoro svolto, abbia apprezzato maggiormente il film precedente, sia perché più accattivante a livello di script, sia per la presenza più “ingombrante” di Black, il quale risulta essere il vero numero 10 del brand, e lasciarlo in panchina appare quasi delittuoso.

Verdetto

Piccoli brividi 2: I fantasmi di Halloween è un prodotto fresco, giovanile e leggero, ottimo per una serata tra amici, sia per l’umorismo simpatico, sia per il minutaggio risicato ed ottimale ad incalzare il ritmo della proiezione.
Divertenti le sequenze finali e la conclusione, la quale, seppur richiami i soliti cliché triti e ritriti, ci mostra un’interessante finestra che lascia spazio ad un proseguimento della saga.

 

Se vi stuzzica Piccoli Brividi 2…
Se siete dei grandi appassionati di Stine non potrete fare a meno del testo che ha ispirato l’inizio della saga: Il pupazzo parlante.
Oltre all’opera cartacea vi consigliamo anche il primo capitolo della saga in formato Blu Ray.

Leonardo Diofebo
Classe '95, nato a Roma dove si laurea in scienze della comunicazione. Cresciuto tra le pellicole di Tim Burton e Martin Scorsese, passa la vita recensendo serie TV e film, sia sul web che dietro un microfono. Dopo la magistrale in giornalismo proverà a evocare un Grande Antico per incontrare uno dei suoi idoli: H. P. Lovecraft.