Il guanto di sfida è stato lanciato!

Ormai da diversi anni, considerando che il primo titolo della serie venne lanciato sul mercato nel “lontano” 2009, Farming Simulator se ne sta tranquillo sul suo trono, dominando il genere in maniera indiscussa e garantendosi una buona fetta di appassionati sempre pronti ad acquistare la versione più aggiornata del titolo.

Questo, almeno, fino al 2016, quando nel corso dell’annuale Gamescom, il team di Techland – studio polacco che ci ha donato titoli come Call of Juarez, Dead Island e Dying Light – annunciò una collaborazione col team indipendente Ice Flames, dalla quale sarebbe nato Pure Farming 17: The Simulator, poi divenuto Pure Farming 2018, proponendo al pubblico una possibile alternativa al succitato “sovrano indiscusso”.

I due team saranno riusciti nel loro intento? Scopriamolo insieme!

Voglio andare a vivere in campagna!

Stanchi del solito tran tran quotidiano? La vita di città inizia a starvi stretta e vi sentite stressati? Mollate tutto, salutate amici e parenti e ritiratevi in campagna! Aria fresca e pulita; contatto con la natura; cibo sano; nuovi mestieri da imparare; sono solo alcuni dei benefici che offre il trasferimento… almeno in chiave virtuale nel nostro caso. Eppure la metafora funziona perfettamente anche per noi giocatori: se siete stanchi di sterminare mostruosità varie, di schivare l’incessante fuoco del nemico, di ritirarvi su dopo l’ennesima batosta online, non dovete far altro che puntare su qualcosa di più rilassante, quasi zen se vogliamo: un simulatore agricolo, o meglio Pure Farming 2018 nel nostro caso.

Uno dei punti forti di giochi simili, è infatti la totale assenza di una componente action. Non esistono combattimenti al cardiopalma, né botti o esplosioni varie, a meno che non decidiate di schiantarvi con un trattore ma quelle son scelte di vita personali. Le vostre giornate virtuali scorreranno nella suprema pace dei sensi, immersi nel verde e cullati dal lieve cinguettio dei vari volatili che popolano il cielo. Per chi vive in una qualsiasi città moderna potrebbe essere il paradiso e senz’altro lo è per il protagonista – visibile in terza persona e parzialmente customizzabile almeno nel vestiario – del nostro simulatore, che decide di abbandonare gli agi e le comodità per trasferirsi nella fattoria del nonno in Montana, rimasta, dopo la scomparsa di quest’ultimo, priva di qualcuno che la curi e piena di debiti – debiti che erediterete insieme alla fattoria e ai quali dovrete far fronte, tanto per iniziare con serenità.

Il suddetto espediente narrativo, è solo il modo scelto dagli sviluppatori per darvi il benvenuto in Pure Farming 2018, o meglio in una delle tre modalità disponibili, denominata “La mia prima Fattoria”, una sorta di campagna-tutorial che guiderà passo passo alla creazione e alla gestione di una fattoria in tutti i suoi aspetti. Indirizzata prettamente ai neofiti del genere, c’è da dire che questa modalità svolge il proprio compito in maniera quasi perfetta, utilizzando un sistema di e-mail consultabili sul tablet del nostro protagonista, per illustrare ogni singolo passaggio da dover effettuare per svolgere la determinata mansione, sia essa guidare un trattore, coltivare un campo di grano, allevare una mucca, o investire nelle varie energie rinnovabili.

Se da un lato abbiamo dunque una prima modalità ben strutturata e indirizzata prettamente a chi non ha mai provato titoli del genere, le altre due sono piuttosto lineari nella loro semplicità: una modalità a sfide, nella quale i giocatori dovranno portare a termine determinati incarichi utilizzando i soli mezzi messi a disposizione e rispettando un tempo prestabilito. Questa è forse la modalità più rapida tra le tre, che – come suggerito anche dalla descrizione nel gioco – è indirizzata a chi ha poco tempo per giocare e vuole giusto rilassarsi un po’ immergendosi nel relax offerto dalla vita in campagna. Inoltre, è l’occasione perfetta e più rapida per esplorare le varie ambientazioni offerte dal gioco, che al momento sono quattro (5 con il DLC che aggiunge la mappa della Germania):

  • USA (Montana) – Frutteti di mele, pere e prugne, accompagnati da coltivazioni di grano, segale, orzo e serre nelle quali far crescere pomodori, peperoni, cavoli;
  • ITALIA (presumibilmente la Sicilia) – Caratterizzata da vasti campi nei quali poter coltivare uva, olio e melanzane;
  • GIAPPONE – Se la cucina giapponese è tra le vostre favorite, non potete non fare un salto in terra nipponica, dove avrete la possibilità di coltivare riso, wasaby e ovviamente ciliege;
  • COLOMBIA – In terra colombiana sarà possibile dedicarsi alla coltura di uno dei chicchi più amati dal mondo intero, il caffè, oltre alla canapa e ai peperoncini;
  • GERMANIA (DLC) – Il primo dei futuri contenuti aggiuntivi del gioco, porta con se la possibilità di allevare pecore e coltivare bellissimi campi di colza.

Dulcis in fundo, troviamo la terza e ultima modalità, rappresentata dal classico sandbox, nel quale si avranno delle determinate risorse iniziali e si potrà scegliere come meglio portare avanti la propria avventura. Nulla di trascendentale dunque, e forse è un peccato perché in un titolo d’esordio sarebbe stato interessante vedere qualcosa di nuovo.

Beato te, contadino…

Sempre parlando di modalità e “scelte discutibili” lascia un po’ perplessi la totale assenza di una modalità multigiocatore, caratteristica dimostratasi molto apprezzata dai fan del genere e grazie alla quale ci si sarebbe potuti sentire meno “soli” all’interno del vasto mondo di gioco. Se nelle prime fasi una semplice gestione di un campo e una serra può risultare fattibile da soli, a lungo andare ci si ritrova a dover affrontare tante mansioni, così differenti tra loro e dispendiose in termini temporali, che un aiuto si sarebbe dimostrato più che gradito. Ovviamente ci si può affidare all’assunzione di lavoratori comandati – non perfettamente – dall’IA di gioco, tuttavia il potersi dividere i compiti con un altro giocatore, sarebbe stato molto più coinvolgente e avrebbe anche potuto “tirare per la manica” tutti i meno appassionati, che si affacciano al gioco per mera curiosità. D’altra parte lo sappiamo tutti, in compagnia tutto è più divertente, no? Dedicarsi alla coltura di un campo, onde prevenire la rovina del raccolto, e al tempo stesso avere qualcuno che si occupa della manutenzione di una serra, sarebbe stato sicuramente un aspetto molto interessante da inserire, calcolando anche i tempi necessari per compiere determinate azioni come trebbiare un intero campo di grano, che con i primi mezzi messi a disposizione si rivela un’operazione decisamente lunga in termini di tempo materiale.

A proposito di macchinari, complice anche il fatto di essere pur sempre il primo titolo del genere sviluppato dai due team, il parco macchine si presenta non solo nettamente inferiore di numero rispetto a quello del diretto concorrente, ma limitando le mod su console a dei semplici DLC gratuiti che saranno rilasciati più avanti e che conterranno le migliori sviluppate dagli utenti, si limita ancora di più l’offerta del gioco. Tuttavia la cura nei dettagli dei vari veicoli è sicuramente degna di lode e i controlli di movimento sono piuttosto basilari e di facile comprensione, nonostante si siano riscontrati alcuni piccoli bug di facile risoluzione e che saranno sicuramente fixati nelle future patch – per fare un esempio il raccogli patate, nel momento in cui si deposita il carico, tende a buggarsi rendendo impossibile qualsiasi azione, se non il salvare la partita e ricaricarla, caratteristica che sui campi più grandi può rivelarsi un dispendio inutile di tempo.

In termini di tempo c’è da fare un piccolo appunto (che può anche ricadere nel gusto personale, quindi prendetelo come una mera postilla): al di là del fatto che il tempo di gioco possa essere accelerato dal giocatore – caratteristica leggermente inutile visto che va a rendere più veloce lo scorrere del tempo ma non la rapidità delle macchine agricole – visto che si passeranno ore e ore sui macchinari, sarebbe stato carino aggiungere una semplice radio, tanto per far sentire il nostro contadino (e noi stessi) un po’ meno soli. Una facezia dunque, come detto può dipendere dai propri gusti e si risolve facilmente avviando la propria playlist sul PC/telefono, ma sarebbe stata una piccola attenzione più che gradita. D’altro canto siamo giocatori oltre che contadini e arare un campo in piena notte genera quel sentore tipico del “Eccolo là… mo’ esce un qualche wraith notturno dalle fratte e tocca chiamare un Witcher!”

Sempre parlando di tempo investito nel gioco, cari team di Techland e Ice Flames, siamo nel 2018 ed è ormai risaputo che un sistema di salvataggio automatico va messo sempre e comunque, se non altro per tutelare i nostri joypad da possibili botte di frustrazione, scaturite da crash improvvisi e ingiustificati dell’applicazione, che vanificano 4 ore intere di gameplay (si… parlo per esperienza vissuta e si “bisogna sempre ricordarsi di salvare manualmente”… sigh).

Verdetto

Tirando le somme, Pure Farming 2018 si presenta come un titolo più che dignitoso, che farà sicuramente breccia nel cuore degli appassionati del genere. Sia chiaro, eguagliare i livelli del più celebre simulatore agricolo è un obiettivo ancora un po’ lontano, il gioco non è perfetto e soffre di alcuni difetti grafici – frequenti fenomeni di pop-in in primis e uno stile grafico dal retrogusto un po’ datato – e tecnici – basti pensare ai modelli dei vari NPC che, se entrati in contatto accidentalmente con uno dei vostri veicoli tendono letteralmente a smaterializzarsi lentamente davanti ai vostri occhi generando una sensazione di “WTF!” – ma nel complesso tutti gli aspetti del gioco rendono l’intera esperienza decisamente godibile, anche per chi si vuole approcciare a titoli del genere per la prima volta o per mera curiosità. Magari aspettate o cercate un’offerta, nonostante il prezzo attuale sia obiettivamente ragionevole (anche a fronte delle ore di gioco e delle modalità offerte che tendono a rendere il gioco potenzialmente infinito) ma dategli una chance. Se consentite un’opinione meramente personale, voglio fare il tifo per Techland e Ice Flames augurandogli annate fruttuose e confidando molto preso in un 1vs1 alla pari con il colosso di Giant Software.

Federico Barcella
Romano di nascita, nerd per passione, amante di Final Fantasy, di Batman e dei Cavalieri dello Zodiaco. Parla poco ma ascolta e osserva molto, sente un’affinità smodata con i lupi e spera di rincarnarsi in uno di loro. Cede spesso alle tentazioni della rabbia con picchi che creano terremoti in Cina per l’Effetto Farfalla e odia la piega che sta prendendo l’Universo-Videoludico negli ultimi anni.