Gli archetipi dei segni zodiacali spiegati attraverso i personaggi della letteratura: una rubrica di Diletta Crudeli

scorpione

opo Bilancia, che ha preparato il terreno in vista della ricerca, arriva il momento di scavare.
Se l’astrologia serve non a trovare risposte, come quella stantia e ormai già masticata ha provato a farci credere, ma a porci le giuste domande, quello che diviene a un certo punto palese è che queste domande sono spesso nascoste. Celate in profondità, non sono facili da afferrare, e ancora più difficile diventa il percorso sotterraneo da percorrere. Occorrono ottime doti di respirazione, serve calcolo e metodo, serve la capacità di adattarsi e, se necessario, trasformarsi per raggiungerle. Scorpione può farlo. ​ ​

Ottavo segno dello ruota zodiacale, Scorpione non ferma un secondo la mente, non cede le forze di fronte alla ricerca. Sole in Scorpione, ma qualsiasi posizionamento in Scorpione, ci sta a indicare che lì c’è indagine e dubbio, lì c’è qualcosa di nascosto che diverrà irresistibile. Le domande che non vogliamo porci saranno prima o poi raggiunte, scardinate dalla loro vecchia teca per essere affrontante.

Il fatto dell’ignoto e dell’inconoscibile è un elemento importante nella narrazione scorpionica, dato che sta al lato opposto rispetto a Toro. Se quest’ultimo è cura, routine e bisogno, Scorpione è abbandono della casa, della zona di conforto. Letterale discesa negli inferi, come nel mito di Proserpina e Plutone. Scendere nel sottosuolo si rivela una faccenda ardita, complessa. Anche perché, come ogni mito ci ricorda, la risalita potrebbe comportare trasformazione. Se si abbandona la propria terra, il suolo sicuro, per qualche tempo, non è detto che al ritorno saremo le solite persone. Ogni ricerca personale comporta una trasformazione, seppur minima.

scorpione

Ricerca, trasformazione e immensa energia sotterranea corrispondono al personaggio archetipico di questo mese.
Janina Duszejko è la protagonista del romanzo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, dell’autrice polacca premio Nobel Olga Tokarczuk. Pubblicato in patria nel 2009, è stato portato in Italia prima da Nottetempo e poi ripubblicato da Bompiani. Janina Duszejko è un ex ingegnere sessantenne che vive in un paesino in mezzo ai boschi, vicino al confine con la Repubblica Ceca. La donna è insegnante di inglese in una scuola elementare e passa il resto delle sue giornate leggendo William Blake o studiando astrologia. Riceve poche visite e sembra preferire la compagnia del bosco e degli animali. Quando uno dei vicini di casa di Janina muore, e in seguito muoiono molti altri cacciatori come lui nei dintorni, la donna si mette in testa di trovare il colpevole e si lancia nella ricerca. Janina è diversa su più livelli.

Per quanto riguarda la storia stessa è una donna sessantenne avida lettrice di effemeridi che diventa protagonista di un romanzo giallo. Secondariamente è diversa perché in un paese patriarcale, bigotto e ancorato alle tradizioni di un tempo, cerca una soluzione che nessun altro si affanna a trovare, una risposta nuova. È diversa perché per trovare la sua risposta (e qui chi ha letto sa, chi non ha letto si vada a recuperare questo meraviglioso eco-thriller) non ha paura. Janina, come Scorpione, è davvero accompagnata da Marte e Plutone, i pianeti del segno, che le donano forza, intraprendenza e possibilità imprevedibili, è accompagnata anche da Mercurio, che affila le sue parole, e le sue azioni, come coltelli, come denti di lupo. La fissazione è dove infatti cade nel tranello Scorpione, perché potrebbe ancorarsi in mezzo al sotterraneo che ha deciso di esplorare.
Così Janina, che non ha paura del bosco, dei segreti e del buio.

Articolo scritto da Diletta Crudeli, editrix, curatrice e scrittrice, autrice dell’oroscopo letterario di onlyapapermoonblog.