Un buon modo per deprimersi ancora di più se si è single a San Valentino…

Come di consueto, lo show business del cinema non poteva perdere l’occasione di sfruttare la festa degli innamorati per attirare al cinema un po’ di gente con qualche “commediola” americana a tema. Quest’anno Hollywood si rivolge alle single con questo film, Single ma non troppo, regia di Christian Ditter. Dakota Jhonson, la star di Cinquanta Sfumature di Grigio, interpreta una ragazza che per qualche motivo, decide di voler lasciare il fidanzato con cui aveva una storia da diversi anni, per lanciarsi nella scapestrata vita da single, tra amiche ninfomani e festaiole,  baristi donnaioli e tutta una serie di cliché e luoghi comuni mischiati a gag di dubbio gusto degne delle peggiori sceneggiature dei giorni nostri.

Inutile girarci attorno, anche perché non ne ho particolarmente voglia viste le sterili argomentazioni e stimoli che mi offre il film in questione: Single ma non troppo è un film stupido, inutile e che non convince sotto nessun punto di vista, a cominciare dalla protagonista. Dakota Jhonson dovrebbe darsi una svegliata se vuole dare una scossa positiva alla sua giovane carriera da attrice perché tra questo e Cinquanta Sfumature, non è decisamente sulla giusta strada. Certo lei ci mette del suo, come la performance recitativa perlopiù inespressiva e monocorde che ci regala in questa occasione, ma ammetto che non aiuta avere il ruolo di una ragazza che nel giro di due scene si ritrova dall’essere una timidona che decide di rimanere sola per ritrovare se stessa al finire a letto con il bonaccione sconosciuto di turno e a sposare la causa della goliardia dimostrando principi e problematiche davvero troppo puerili per catturare l’attenzione dello spettatore, nonché una forza di volontà tendente allo zero e una propensione al vittimismo tali da renderla francamente insopportabile. Che poi a dire la verità il film è tutto qui. Nel voler ritrarre la contemporanea società giovanile con il suo “studio antropologico” sulle relazioni ai tempi dei messaggini e dei social network, alterna situazioni magari anche plausibili ma assolutamente non interessanti, noiose, ridondanti a gag, battute, allusioni sessuali ecc. davvero poco divertenti. Infatti se almeno il film facesse ridere si potrebbe passare sopra le insipide vite sentimentali delle protagoniste, ma di risate se ne fanno poche. Anche perché il film non sa nemmeno se prendersi sul serio o no, annaspando ogni tanto dalle parti della commedia sentimentale più realistica e seriosa (o meglio, tediosa) e ogni tanto nella comicità, di quella da filmacci americani di serie B della domenica pomeriggio per la tv.

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Per il resto beh io vi parlerei pure dei singoli personaggi e di quanto a modo loro ognuno riesca ad essere inutile e talvolta fastidioso in maniera estremamente personale, ma non volendo sparare sulla croce rossa, tenderei a generalizzare accennando a quanto sia il genere maschile che quello femminile siano trattato con enorme superficialità e pesantissima banalità in ogni situazione. Il barista che non vuole impegnarsi nei rapporti e quindi si tromba un po’ tutte salvo poi scoprirsi un tenerone, la donna in carriera che non ne vuole sapere nulla della famiglia ma che ovviamente cambia idea quando incontra il tizio giusto e la nostra Dakota che dovrebbe farci vedere quanto può essere problematico o al contrario soddisfacente essere single facendo tira e molla un momento con un tizio, un momento con l’altro. Come se non bastasse, ogni spasimante ha un carisma e una personalità tali da farvi sbadigliare ogni qual volta aprono bocca. Poi ci sta la classica simpaticona della compagnia, la bionda e in carne Rebel Wilson che per carità, ha pure una certa predisposizione ai ruoli comici, ma qui ha solo lo scopo di fare l’ubriacona che mostra alla protagonista quando è bello fare festa e darla via a destra e a manca tutti i giorni della settimana, nonché di spalla comica per dei momenti di ilarità che veramente, se vi considerate un minimo maturi non potrete che trovare imbarazzanti a volte.

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Alla fine che rimane? Qualche bella veduta di New York, lo spaccato di vita di 4 giovani americane insipide e prive di carisma, e in finale, un filmetto che forse farà compagnia in maniera vagamente piacevole a qualche gruppetto di ragazzine in cerca di qualcosa di davvero ultra disimpegnato (ma pure un po’ troppo) da vedere. Se invece siete una coppia non osate portare il vostro lui o la vostra lei a vedere Single ma non troppo, o diventerete subito Single, e pure troppo.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!