I bei vecchi tempi in cui solo Freddy Krueger infestava i nostri sonni

Per quanto l’ottima Midnight Factory si prodighi a sostentare il mercato del genere horror portando in blu ray praticamente ogni cosa arrivi sul suolo occidentale, c’è da dire che purtroppo suo malgrado spesso il materiale a disposizione è scadente. Gli amanti dell’horror infatti fanno una vita di stenti, per ogni buon film capace di solleticare in maniera appropriata le nostre coronarie escono almeno 5 o 6 schifezze o se va bene, film assolutamente inutili e dimenticabili. Slumber: Il demone del sonno, film del 2017 di Jonathan Hopkins, appartiene a questa seconda categoria.

Non è esattamente uno di quei film che ricordi per quanto sono brutti, come può essere ad esempio, un Ring 3, o un Vatican Tapes, si tratta proprio di un film insulso, banale, privo di carattere, e comunque anche mal diretto e mal sceneggiato, che dimentichi proprio circa venti minuti dopo averlo visto. Il film parla di una famiglia con degli inquietanti disturbi del sonno, pare infatti che il figlio durante il sonno rimanga in stato catatonico mentre il resto della famiglia gira per casa comportandosi come dei matti. Un giorno la dottoressa Alice, specializzata proprio in questo tipo di patologie, decide di occuparsi della cosa e rinchiude la famiglia in un centro di ricerca per cercare, appunto, la verità dietro questo sonnambulismo collettivo assolutamente surreale.

Ovviamente, e c’è poco da spoilerare visto che il titolo già annuncia tutto il film, palesando la solita presenza del solito demone guastafeste. Allora che dobbiamo dire di questo film? Purtroppo l’unica cosa che si salva, e per il rotto della cuffia, è la recitazione della bella Maggie Q. Il film ahimé è un calderone di scene telefonate e rigide, artificiose, inquadrate in maniera blanda e spesso mal interpretate, che mostrano ben pochi motivi per suscitare paura. La fotografia è altrettanto manchevole di creare una qualsiasi atmosfera e negli esterni è anche inspiegabilmente “sparafleshiata” ovunque. Il soggetto ha pure ben poco da sviluppare che non sia il solito spirito maligno da estirpare dal corpo della malaugurata vittima. Di per sé non è un problema ma quando lo spirito non dice assolutamente niente in termini di caratterizzazione, e delle vittime ci frega poco, tutto crolla.

Almeno ci fosse un po’ di sana violenza, morte e sangue… No, nemmeno le nostre perversioni cinefile vengono soddisfatte. Da tali premesse, non nascono troppi spunti per promuovere un blu ray che si attesta sulla stessa qualità medio-bassa del film, con valori assolutamente nella norma: formato 16:9 (2,35:1), dettaglio medio (sufficiente nelle scene più scure e meno definito in quelle illuminate) e canonico sonoro dolby digital 5.1 che comunque, è abbastanza buono, soprattutto quando entrano i gioco le frequenze più basse.

Verdetto

Contenuti extra ridotti all’osso, (giusto i trailer e un piccolo backstage di circa 10 minuti) e un confezionamento sempre piuttosto curato per quel che riguarda i prodotti Midnight factory (copertina double face, slipcase e libricino illustrato all’interno), chiudono il quadro di un blu ray dedicato e consigliato solo ed esclusivamente a quelle persone che non possono avere nemmeno un buco nella loro collezione di horror.

 

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!