La neve della California

Siamo nella Los Angeles dei primi anni Ottanta, quando si girava con i mangianastri sulle spalle sparati a tutti volume e i ragazzini scorrazzavano per le strade con monopattini e biciclette, la Guerra Fredda era in corso e il crack iniziava a fare concorrenza alla cannabis e alla cocaina.

Snowfall è una serie Fox creata da John Singleton a cui è già stata rinnovata una seconda stagione negli Stati Uniti. Siamo qui per darvi le nostre prime impressioni sulla prima puntata.

Franklin è un ragazzo sveglio, con una buona proprietà di linguaggio e un sogno ben preciso: essere libero, Gustavo è un wrestler che arrotonda con lavoretti di dubbia legalità, mentre Teddy McDonald è un agente della CIA costretto a gestire degli affari con i quali non voleva avere niente a che fare. Questi tre personaggi sono i protagonisti dell’episodio, le cui storie parallele sono intrecciate, più o meno direttamente, da un unico filo conduttore: la droga.

https://www.youtube.com/watch?v=_uf5hxmNfG4

Il personaggio di Franklin è quello a cui viene dato più spazio, un adolescente solare e pieno di buoni propositi, o almeno così appare. Capiamo quasi subito che il giovane è bravo a scuola e che ha anche frequentato un istituto prestigioso, ma dopo un po’ di tempo è tornato nella scuola del suo quartiere, tuttavia questo non sembra pesargli affatto. Franklin, infatti, sembra felice di lavorare part-time in un negozio e lo spacciare erba per lo zio è la pura normalità portando la roba nello zaino come niente fosse. Il ragazzo ha fatto delle amicizie nella vecchia scuola, specie con il figlio di un miliardario che si diverte a fare feste nella sua immensa villa, set di svariati film porno. Sarà quando Franklin andrà a rimediare della cocaina per il suo amico che tutto cambierà, entrando in una giostra dalla quale non potrà più scendere e che già sa che girerà sempre più vorticosamente. Sarà questa la chiave per raggiungere la tanto agognata libertà? La situazione di Teddy è invece più controversa, in quanto si ritroverà ad essere suo malgrado a far parte del sistema internazionale del giro della droga. Verrà infatti contattato da un certo Alejandro, per conto di Logan, una sua conoscenza nella CIA. Questa storyline è decisamente la più intrigante oltre ad affrontare tematiche decisamente complesse e che toccano argomenti che infangano l’apparente perbenismo dei servizi segreti statunitensi.
Del wrestler invece si sa poco o niente e la sua storia è quella che aleggia maggiormente nel mistero, raccontare di più ci farebbe solo rischiare di fare spoiler.

In generale la sceneggiatura è ben scritta, i personaggi riconoscibili e l’alternanza delle storyline ben distinte. Le sequenze si alternano bene tra loro e tengono sempre alta l’attenzione. I temi trattati possono sembrare piuttosto banalotti ma vengono affrontati con una certa freschezza senza cadere sempre nell’ennesima storia di narcotrafficanti vista e rivista. Il punto di vista ricade principalmente – se non esclusivamente – su quelli che sono i così detti “pesci piccoli” del giro della droga. Se cercate moralismi o palesi denunce avete scelto la serie sbagliata, tuttavia Snowfall non cerca di idolatrare i protagonisti, al contrario, gli umanizza drasticamente. Appaiono infatti patetici, invischiati in un sistema molto più grande di loro, un oceano bianco nel quale cercano di restare a galla.

Cosa ci è piaciuto?

In generale è un episodio piacevole, che alterna situazioni drammatiche ad altre più leggere, adottando una comicità quasi grottesca, che si sposa bene con lo squallore del lusso alternato allo squallore del ghetto. La canzone alla fine della puntata regala alla conclusione un certo “non so che” e l’interruzione delle vicende narrate spingono a voler continuare a vedere la puntata successiva.

Cosa non ci è piaciuto?  

La storia non è niente di eccezionale, i personaggi scadono talvolta in cliché stereotipati, il che potrebbe essere voluto proprio per far cadere la prima impressione fatta su di loro ma è ancora presto per dirlo, inoltre alcuni plot narrativi non risultano molto originali.

Continueremo a guardarla?

Sì, almeno la seconda puntata la vedremo di sicuro. Il primo episodio si è concluso così “bene” che la curiosità di conoscere il seguito viene naturale. Siamo inoltre incuriositi di vedere se quelli che al momento definiamo dei difetti, siano in realtà degli espedienti per depistare lo spettatore, fattore che farebbe salire enormemente la qualità narrativa della serie.

Erika Pezzato
Laureata in lettere, cinefila per vocazione e scrittrice a tempo perso. Appassionata di film cult, fumetti e videogiochi, con un amore spasmodico per la letteratura, in particolar modo per il genere fantastico. In costante attesa che uno stregone bussi all'uscio di casa per offrire una nuova avventura alla quale non si può rinunciare.