Sempre più spesso, durante la visione di un film o di una serie TV, cediamo alla tentazione di usare lo smartphone. Ma è una malsana abitudine

uante volte, al cinema, vi è capitato di detestare il vostro vicino di poltrona o la persona davanti a voi perché durante il film utilizzava il proprio smartphone con la luminosità al massimo, andando su Whatsapp o, peggio ancora, giocando a Poker o a Candy Crush?
Impossibile non restare infastiditi, distogliendo gli occhi dallo schermo, con la necessità di farlo smettere prima di subito.

Eppure, quando siete a casa, nella comodità del vostro divano o nel caldo del vostro letto, guardando un film alla TV, quante volte siete stati voi a cedere alla tentazione di verificare il contenuto di un messaggio, leggere una mail, scorrere la home di Instagram, controllare come sta andando la giornata di fantacalcio, e chi più ne ha più ne metta?
Chiaramente in questo caso l’azione non nuocerà a nessuno se non a voi stessi, tutt’al più a chi sta guardando la TV insieme a voi, ma quanto influisce tutto ciò sulla vostra attenzione e sulla visione in generale?

utilizzo smartphone film

Innanzitutto sappiate che quando passate bruscamente da uno smartphone alla TV, da un device all’altro, non state facendo un favore alla vostra salute.
Sebbene non sia pubblicato su riviste scientifiche peer-reviewed, uno studio condotto nel 2015 dall’Università di Copenaghen, sostiene che il suddetto switch, ripetuto più volte, rilasci la sostanza chimica L-dopa, quindi l’ormone della dopamina, in grado di avere lo stesso effetto di alcune droghe sui processi di pensiero.
Quando ci si concentra su una singola visione, come quello dello schermo della TV, si assimilano correttamente le informazioni, che vengono memorizzate nell’ippocampo, dove i dati vengono organizzati, classificati e resi facili da ricordare. Nel momento in cui invece i nostri occhi, e la nostra mente, passano da un device all’altro, le informazioni vengono inviate in un’altra zona del cervello, lo striato, ovvero la regione coinvolta nella pianificazione dei movimenti, piuttosto che nella memorizzazione dei dati, pertanto qualsiasi informazione che riceve è ben più difficile da ricordare.

Dipendenza da smartphone

Ma non serve questo a rammentarci come l’uso intensivo e ripetuto della tecnologia nella nostra vita quotidiana ci stia in buona parte danneggiando, e come quella dalla smartphone rappresenti una vera e propria dipendenza.
Come mai molti di noi non riescono a guardare un film o una serie TV, o semplicemente un programma televisivo, senza consultare il proprio smartphone ogni 10 minuti? Nella nostra mente si pianta un chiodo fisso, la necessità di controllare le notifiche, di verificare che nel mondo virtuale sia tutto ok, come l’avevamo lasciato prima di immergerci in una visione.

Quello che un tempo era un momento dedicato esclusivamente a noi, di totale distacco e fuga dalla realtà, da eventuali preoccupazioni è cambiato nel tempo, azzerando la distanza tra questi due mondi, con uno smartphone a fare da ponte.
Pur quando siamo assorti da un ritmo incalzante e da un film in grado di catalizzare la nostra attenzione, c’è sempre l’incognita rappresentata da una possibile notifica, in grado di arrivare e suonare all’improvviso rompendo la magia del momento e facendoci finanche premere sul tasto stop, nel migliore dei casi.

Certo, non siamo tutti uguali, ed è probabile che molti (forse meglio dire “alcuni”) di noi prendano precauzioni, dalle più drastiche come spegnere il telefono o mettere la modalità aereo, o più soft, come silenziarlo; ma basta? Cosa accade poi quando, per qualsiasi tipo di esigenza, come ad esempio alzarsi per bere un bicchier d’acqua, tornate alla vostra postazione?
Personalmente cerco di alienarmi il più possibile durante la visione di un film o di una serie TV, tuttavia ammetto che anche io, quando per qualsiasi motivo mi trovo doverla bloccare, molto spesso prendo in mano lo smartphone per curiosare o vedere se ci siano notifiche e messaggi.

Per non parlare poi del problema “sigla”, tipico delle serie. Come ben sapete, nella maggior parte dei serial TV c’è la sigla che si ripete all’inizio di ogni episodio, e non su tutte le piattaforme vi è la possibilità di saltarla. Ma a prescindere dal salta intro o meno, questo è un altro momento di stanca in cui la tensione cala e il pensiero va subito allo smartphone, e molte volte può persino esser necessario rimettere indietro la visione – o stopparla – perché, mentre eravamo impegnati a rispondere a un messaggio, la sigla è terminata e la nuova puntata è iniziata.

utilizzo smartphone film

Su Statista.com viene riportata un’interessante statistica che classifica le attività da smartphone più gettonate degli utenti negli Stati Uniti mentre guardano la TV. Controllare e rispondere alle mail è al primo posto di questa speciale classifica, tallonato praticamente dall’utilizzo dei social e quindi pure la riposta ai messaggi, mentre anche giocare è un’attività assai frequente. Quantomeno, si inserisce al terzo posto la ricerca di informazioni relative a ciò che si sta guardando, che ci conforta un po’, mentre il dato piuttosto massiccio di persone che addirittura guardano video durante la visione di un film ci fa mettere le mani nei capelli.

Per tornare invece alla survey danese citata in apertura, più della metà degli utenti ha dichiarato di non ricordare granché di quanto visto in TV, il che non ci stupisce ma è un dato a dir poco deprimente, emblema di una sorta di lobotomia complessiva che ci spinge verso un nichilismo dell’arte che ha come risultato una marea di persone che, mentre la TV è accesa su un capolavoro di Scorsese stanno magari consultando market place o guardando ad alto volume un video di risse tra i “watch” di Facebook.

Ribellarsi a tutto ciò è una chimera, ma nel nostro piccolo, se possiamo, cerchiamo di spegnere lo smartphone o quantomeno silenziarlo.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.