McCloud torna a volare e lo fa con stile

L’E3 di quest’anno ci ha regalato tante chicche, indubbiamente, ma ha relegato una software house in coda alla classifica: parliamo della Nintendo, che quest’anno suo malgrado non è riuscita a sconvolgere fino in fondo i suoi fan… a parte forse per la presentazione ufficiale di un nuovo titolo della serie di Star Fox.

La Volpe Spaziale si appresta a salpare sulle nostre console, presto o tardi nel corso del 2015, ma per adesso, noi poveri fan a bocca asciutta dobbiamo limitarci a discutere sulla prova di gameplay che è stata presentata tra i padiglioni della kermesse losangelina. Fox McCloud non si faceva vedere così in ghingheri dal lontano 2006, quando fu pubblicato l’ultimo episodio completamente inedito per le console portatili, Star Fox Assault. Oggi invece abbiamo Star Fox Zero, nuova iterazione per console casalinga della saga delle navicelle spaziali aerodinamiche targate Nintendo. Il numero (0) in coda al titolo fa pensare che questo sia una sorta di prequel delle vicende che sono state tramandate di console in console fino ai giorni nostri. Dal punto di vista del gameplay, invece, è ovviamente una evoluzione di quello che si è visto finora, una summa alla panna delle varie sperimentazioni che Nintendo ha messo in piedi nel corso degli anni.

https://www.youtube.com/watch?v=WeHMdeahF9E

Harder and harder

Storicamente Star Fox era un gioco di navicelle su binario: si partiva, si seguiva il corridoio di poligoni luminosi, si evitavano gli ostacoli e si sparavano altri poligoni strutturati in forma di astronavi nemiche. Questo è stato per diverse edizioni. Ma una situazione del genere poteva andare bene per i vecchi concept di gameplay, ora le cose sono cambiate drammaticamente, e quello che vuole la gente, l’utenza, è la sensazione di pilotare un fottuto Arwing e fare dei sani barrel roll come si deve. E da questo punto di partenza (secondo noi) Nintendo ha ricreato il gameplay di Star Fox, unendolo poi alla magnifica feature del doppio schermo che Wii U offre.

Nel floor show dell’E3 erano presenti solo due missioni per testare il sistema di gioco di Star Fox Zero, due missioni che coprivano le due principali feature che il gioco vanta: il combattimento in volo e il combattimento a terra.

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Andiamo con ordine: Star Fox continua a essere un gioco di astronavi in terza persona, dove sullo schermo televisivo vediamo il nostro Arwing che svolazza bellamente blastando nemici in ogni dove. La vera cosa mitica è che alla terza persona è stata aggiunta la prima persona. Sì, insomma, hanno raggiunto questo risultato sfruttando il gamepad del Wii U e il suo schermo tattile e facendo quindi vedere la visuale dagli occhi del pilota. Da queste basi (astronave sul televisore, interno della cabina e soggettiva del pilota nello schermo del paddone) si è creato tutto il sistema di gioco, un sistema che impone al videogiocatore di fare su e giù tra i due monitor, in un una sessione di multitasking che ha dell’infernale.

Le cose però non sono finite qui: infatti vengono sfruttati tutti i pulsanti e tutte le levette a disposizione, con diverse combinazioni, per permettere all’astronave di eseguire tutte le evoluzioni necessarie per uscire vincitori dalle battaglie aeree.

L’area di gioco in cui si è portati a combattere è un ibrido tra i corridoi visti nei primissimi capitoli e le arene aperte introdotte nei capitoli più recenti, con larghe zone pullulanti di nemici, unite da vie di comunicazione lineari. In mezzo a questa baraonda, il giocatore è chiamato a tenere un occhio sempre vigile sull’ambiente che lo circonda  mentre spara a tutti gli avversari che cercano di tagliargli la strada. Per combattere è obbligatorio sfruttare il giroscopio del gamepad Nintendo, che in questo caso non comanda le virate della nave, ma sorprendentemente maneggia la direzione della torretta laser e dei missili: in soldoni il gamepad serve per prendere la mira e sparare! Immaginate quanto il tanto decantato gameplay isometrico sia preponderante in questo titolo, in cui davvero l’interazione e la sintesi delle informazioni visive tra i due monitor diventano cruciali per riuscire a giocare agevolmente.

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A tutto questo aggiungiamo poi che l’Arwing è perfettamente pilotabile in tutto l’ambiente tridimensionale del gioco, grazie all’utilizzo canonico delle due levette. Ma anche qui le cose si complicano: il mezzo è stato infatti dotato di manovre evasive avanzate, oltre al Barrel Roll ormai iconico della serie: si può effettuare una inversione a U (portando velocemente le due levette verso il basso) o un killer loop che ci porterà direttamente dietro il nostro inseguitore (portando la levetta destra verso l’alto e la sinistra verso il basso). Insomma, il sistema di comando prevede l’acquisizione di un vero e proprio brevetto, cosa tra l’altro auspicabile visto che stiamo per andare a combattere con un’astronave che costa qualche decina di milioni di dollari!

Star Fox Zero arricchisce il gameplay introducendo la possibilità di trasformare il velivolo in altri mezzi terrestri, con la pressione del tasto A. Nel floor demo si aveva l’opportunità di trotterellare nelle sembianze di un uccello robotico, dotato di manovre evasive e attacchi come per la navicella.

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Questa modalità apre alla possibilità di inserire elementi esplorativi alternativi, aree di gioco opzionali e enigmi o missioni secondarie parallele alla storia principale, costituendo di fatto un condimento ben saporito per un piatto che già sembra abbastanza ricco.

Due parole di commento

Star Fox Zero sembra davvero un gran bel gioco, e forse, lasciatemelo dire, ha tutte le carte in regola per far parte dei quei giochi hard core che daranno filo da torcere anche ai giocatori più incalliti. Il sistema di comandi è molto complesso e riuscire a maneggiarlo e padroneggiarlo con cura prevede molta dedizione e pazienza, lasciando intendere che arrivare alla cima della curva di apprendimento darà molte soddisfazioni a tutti quelli che ce la faranno. Inoltre, paradossalmente, una volta presa la mano e fatta l’abitudine con il sistema di volo e quello di attacco, tutto diventa liscio e quasi naturale, come se non avessimo fatto altro che pilotare l’Arwing negli ultimi anni… Certo è ancora presto per fare ogni sorta di premonizione, ma davvero crediamo che questo potrebbe diventare un titolo must have per la nostra Wii U.

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Ah, sicuramente volete sapere cosa pensiamo del multiplayer che non c’è? Beh, insomma, chi se ne frega, finché il gioco in singole player sia appetibile e abbastanza intenso da valere il prezzo dell’acquisto. Poi magari, quando un po’ tutti avremo preso dimestichezza con questo titolo e avremo per così dire passato il nostro training all’accademia, allora Nintendo potrà premiarci con un po’ di sane battaglie online tra squadroni governati da umano, con uno Star Fox Total Destruction, per esempio… (Lasciateci sognare, per una volta…)

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.