La collection definitiva dello storico picchiaduro di Capcom

Non c’è dubbio che, al di là delle preferenze personali, Street Fighter sia la serie di picchiaduro più importante, famosa e iconica della storia. Proprio in virtù di quest’aura leggendaria, di questo valore quasi “culturale” all’interno del panorama videoludico, Capcom ha sempre “giustificato” la commercializzazione di parecchie operazioni di revival e collection finalizzate a celebrare una delle sue principali creature, puntando tutto sulla nostalgia della sua fanbase. Pacchetti del genere, che ripropongono più capitoli di Street Fighter, esistono fin dai tempi della prima PlayStation. C’è da dire però che una completezza “storiografica” come quella proposta da Street Fighter 30th Anniversary Collection, non si era ancora vista.

Capcom ci propone ben 12 capitoli della serie. I più significativi della golden age sostanzialmente, focalizzandosi su quelli che hanno calcato la scena competitiva e delle sale giochi. Nello specifico abbiamo il primo Street Fighter, Street Fighter II, Street Fighter II Champion Edition, Street Fighter II Hyper Fighting, Super Street Fighter II, Super Street Fighter II Turbo, Street Fighter Alpha, Street Fighter Alpha 2, Street Fighter Alpha 3, Street Fighter III, Street Fighter III Double Impact, Street Fighter III Third Strike. Tutti rigorosamente arcade perfect. Sono infatti state prese le versioni da sala con tutti i pregi e difetti. Avremmo riproduzioni dei giochi fedeli al pixel ma senza modalità ed extra provenienti dalle versioni casalinghe. È stato aggiunta solo l’utile modalità pratica per tutti i titoli. Cosa che comunque non ci dispiace visto che per alcuni episodi è inclusa per la prima volta. Capite bene che il valore del pacchetto è dato anche solo dalla rarità di alcuni capitoli difficilmente recuperabili altrimenti, come il primissimo e un po’ rozzo Street Fighter, forse dal valore ludico poco rilevante ma dall’altissima importanza storica, o come la prima versione di Street Fighter III e Double Impact, bistrattati rispetto al Third Strike, generalmente unico punto di riferimento per quel che riguarda la terza iterazione del franchise, nonostante anche le prime due siano interessanti nei loro limiti e presentino caratteristiche uniche. 

Dal punto di vista tecnico, non c’è moltissimo da dire. Come già detto i giochi sono emulati in maniera eccellente. I filtri a disposizione sono pochi ma tutti validissimo. C’è la possibilità di tenere la grafica “pulita”, ciò però comporta la sensazione di una definizione estremamente bassa sui pannelli moderni. Ma i due filtri alternativi offrono un ottimo compromesso. Uno ricrea l’effetto televisore a tubo catodico mentre l’altro permette di avere quelle strisce di interpolazione dei cabinati che in effetti, rendono assolutamente l’idea. Ovviamente è possibile allargare lo schermo o “stirarlo” su tutto il televisore ma va da sé che il gioco ne uscirà deformato ed è quindi opportuno mantenere i 4:3 originali, contornati -se volete- da bellissime cornici a tema. L’input lag è anche in questo caso eccellente, quindi bassissimo e tutti i principali arcade stick di PlayStation 4 (versione che abbiamo recensito) sono supportati tranquillamente. Nella nostra prova abbiamo giocato con un Tournament Edition II della Mad Catz e la risposta era assolutamente fantastica. Infine, sottolineo una cosa scontata ma comunque importante a mio avviso: i tempi di caricamento sono quasi nulli (banalmente, visto che parliamo di giochi leggerissimi) e questo rende il passaggio dall’uno all’altro titolo assolutamente piacevole e scorrevole.

Per quel che riguarda l’online, non tutti i giochi prevedono il multiplayer in rete (mentre naturalmente quello locale è contemplato per ogni capitolo), ma Capcom ha deciso di riservarlo a Street Fighter II Hyper Fighting, Super Street Fighter II Turbo, Street Fighter Alpha 3 e Street Fighter III Third Strike. Quindi a quelli che rappresentano l’edizione più rilevante e ottimizzata del proprio filone d’appartenenza e quelli che, prevedibilmente, godono, o potenzialmente potrebbero creare, una scena competitiva maggiore. A tal proposito questa edizione è importante anche da questo punto di vista. Avere questi capitoli tutti insieme nella piattaforma di riferimento contemporanea potrebbe incentivare l’attenzione verso taluni capitoli di SF del panorama torneistico mondiale, e riportare alla ribalda vecchi episodi poco presenti e poco sfruttati in tal senso fino a questo momento. 

Essendo i server attivi da poco, non abbiamo potuto testare molto a lungo il netcode ma le partite che abbiamo fatto non hanno mostrato punti deboli rispetto al comportamento di esponenti del genere ben più moderni. Tutto fila come dovrebbe: se vedete una qualità della connessione bassa vi aspetta ovviamente del lag importante, ma quando è indicata una buona banda, vi assicuro che il gioco fila liscio come l’olio. Siamo soddisfatti poi dalla personalizzazione dell’esperienza online. Si possono cercare e creare lobby per novizi o esperti e decidere quali giochi contemplare nelle sfide. Nel caso fossero più di uno all’inziio dello scontro ogni contendente decide quale titolo giocare e se non coincideranno, si tirerà a sorte. È possibile anche ricreare la perfetta esperienza da sala giochi e cominciare la propria partita in singolo per farsi “interrompere” dal primo sfidante che inserirà il suo gettone virtuale nel vostro cabinato immaginario.

A margine dei contenuti di gameplay è presente una suntuosa modalità museo. Qui troviamo una mole di contenuti  talmente vasta da rendere questa edizione il perfetto compendio della saga. Potremmo ascoltare la colonna sonora di ogni singolo capitolo presente nella collection, vederci la biografia di ogni storico personaggio a cui faranno da contorno illustrazioni e una selezione dei più significativi sprites in game (per lo più quelli delle mosse speciali). Infine, ed è la vera “ciccia” di questo Museo, abbiamo la timeline interattiva, scandita per annate in cui potremmo seguire l’evoluzione della saga con un sacco di contenuti che si dividono tra note degli sviluppatori, interessanti aneddoti di produzione, schizzi, illustrazioni ed informazioni di tutti i tipi. Ogni periodo/capitolo è raccontato attraverso immagini e testi in maniera piuttosto minuziosa, con una cura però, che non mantiene lo stesso livello fino alla fine. Intorno a metà degli anni novanta questo materiale diventa più superficiale. Non so se sia dovuto alla negligenza di Capcom o all’effettiva mancanza di “reperti” di quell’epoca. In ogni caso poco male, perché la vostra sete di conoscenza sull’argomento verrà comunque soddisfatta a dovere.

Verdetto

Street Fighter 30th Anniversary Collection è semplicemente un titolo enciclopedico e la migliore collection uscita sulla serie fino ad oggi. Dodici titoli fondamentali e un confezionamento del pacchetto intelligente e finalmente senza lacune. Ovviamente mancano il quarto e il quinto capitolo, ma va da sé che parliamo di un’operazione commerciale dal sapore vintage che gira tutta intorno all’epoca classica di Street Fighter. Naturalmente un titolo del genere è chiaramente rivolto agli affezionati del brand, ma per una volta possiamo dire che il prezzo è adeguato all’offerta e questo potrebbe far rivolgere uno sguardo verso la collection da parte di tutti. Quaranta euro per 12 titoli, per quanto vecchi, non sono molti, soprattutto considerando che almeno sei di essi sono picchiaduro totalmente in grado di rivaleggiare con altri titoli ben più moderni. Possiamo dire questa volta, pur parlando di collection, ben fatto Capcom? Ma si dai… diciamolo.

 

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!