Quali sono i migliori personaggi della squadra più politicamente scorretta della DC Comics?

L’annuncio del nuovo Suicide Squad diretto da James Gunn ha fatto respirare molti fan. In effetti il primo tentativo fatto da David Ayer nel 2016 aveva scontentato i più, per via di uno stile un po’ troppo da videoclip e di una narrazione discontinua e disordinata. C’è da dire che il film di Ayer ha avuto il merito di lanciare una versione di Harley Quinn diventata sempre più iconica. Grazie soprattutto alla sua interprete (e poi produttrice) Margot Robbie e a un re-design totale del costume, la dottoressa Harleen Frances Quinzel è balzata nell’immaginario collettivo come protagonista assoluta, ed è diventata la leader del successivo Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020).

Cos’è la Suicide Squad e quanti personaggi ne fanno parte? L’idea di un supergruppo composto dai peggiori villain in circolazione nacque nel 1959, sulla pagine del numero 25 di The Brave and the Bold. La mente dietro questa operazione è Amanda Waller (interpretata nei film da Viola Davis), che ricatta i membri della Squad promettendo sconti di pena in cambio dei loro servizi. A tenere la situazione sotto controllo, un braccialetto esplosivo, pronto a fare il suo dovere non appena chi lo indossa decide di fare di testa propria. Per questo motivo, nella Suicide Squad hanno militato alcuni dei più brutti ceffi di Gotham e dintorni. Tranne Joker. Il Principe del Crimine ha un’anima troppo individualista per aggregarsi a qualsivoglia squadra.

Ma chi ha fatto parte della Suicide Squad, nel fumetto? Quali sono i personaggi che troveremo nel film e quali meriterebbero di arrivare sul grande schermo, prima o poi? Vediamone insieme sei. Se non i migliori, quasi.

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Harley Quinn

Non possiamo trascurare che, anche grazie all’universo cinematografico, Harley Quinn è diventata una sorta di guida del gruppo. Il suo essere una villain ambigua, non schiacciata sulla malvagità ma neanche affidabile come un’eroina, la rende un personaggio affascinante. Oltretutto il suo essere “un po’ (molto) matta” è stato analizzato e raccontato molto bene nel corso degli anni, da vari autori (guardate, per esempio, Harleen di Stjepan Šejić). In sostanza possiamo affermare che, da quando era poco più della spalla di Joker, il personaggio si è decisamente evoluto, diventando una sorta di simbolo di come la figura femminile nel fumetto abbia fatto enormi passi in avanti nel modo in cui è raccontata e rappresentata.

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Bloodsport

Nato dalla penna di John Byrne, che ha riscritto in maniera magistrale la storia di Superman post-Crisi sulle Terre Infinite, Bloodsport è comparso per la prima volta nel 1987. Al secolo Robert DuBois, Bloodsport è un veterano del Vietnam, profondamente segnato dal trauma della guerra. Byrne attinge a un dramma sociale per mettere in campo un villain che è allo stesso tempo una minaccia e una denuncia di un dramma sociale, la cui psicologia affonda le radici nel contesto reale in cui è stato concepito. Nel film di James Gunn, Bloodsport sarà interpretato dal bravissimo Idris Elba. Nella storia, l’identità di Bloodsport è passata ad alcuni personaggi, ma la logline del film conferma che vedremo il primo, l’originale, Robert DuBois.

I migliori membri del fumetto della Suicide Squad: El Diablo

Forse, dopo Harley, uno dei personaggi più amati della Suicide Squad di Ayer. Nell’universo cinematografico DC Diablo è il nome in codice di Chato Santana, un ex criminale che riceve enormi poteri incrociando in ospedale Lazarus Lane. Questo nome non dirà molto ad alcuni lettori, eppure è stato il primo personaggio di Casa DC a indossare le vesti – per così dire – di El Diablo, però come vigilante. In pratica i poteri del fuoco del personaggio, che divampano con forza prorompente (e chi ha visto il film lo sa bene) nascono dalla possessione di un demone minore che migra di essere umano in essere umano, diventando sempre più potente. Nella pellicola di Ayer El Diablo è interpretato da Jay Hernandez.

Peacemaker

Che Suicide Squad di James Gunn sarà un evento-action di tutto rispetto, è evidente già dal cast. Oltre ai personaggi (ed attori) già citati, tornerà a mostrare muscoli e talento interpretativo il grande John Cena. Il wrestler prestato alla settima arte darà volto a Peacemaker, un personaggio nato negli anni Sessanta che parte come positivo, ma il cui breakdown mentale lo porta a diventare qualcuno da cui guardarsi bene. Come suggerisce il nome, Peacemaker ha come obiettivo ultimo quello della pace: qualcosa di estremamente onorevole, se non fosse che è deciso a ottenerla a ogni costo. Peacemaker fa parte della Suicide Squad anche nei fumetti, e compare anche in Doomsday Clock, seguito recente di Watchmen di Alan Moore. Inoltre è uno dei personaggi principali di Pax Americana, quarto episodio di Multiversity di Grant Morrison – una sorta di versione sintetica di Watchmen, per l’appunto.

King Shark

Va bene, ammettiamolo: gran parte dell’entusiasmo nato attorno al trailer di James Gunn è giustificato dalla comparsa di King Shark. Il personaggio compare per la prima volta nel 1994 su Superboy numero 4, e da allora ha dato parecchio filo da torcere al giovane supereroe e all’agente speciale dell’FBI residente alle Hawaii Sam Makoa. Le sue origini sono state a lungo dibattute: chi sosteneva fosse il prodotto di una mutazione generica, chi gli dava origini divine. Difatti la questione sarà chiarita in Aquaman: Sword of Atlantis, in cui si affermerà che, sì, è proprio il figlio del Dio Squalo. In alcune versioni è più loquace ed “evoluto”, in altre più feroce e animalesco, e entra a far parte della Suicide Squad (fumetto) nel corso del The New 52. Nel film di James Gunn avrà la voce di niente di meno di Sylvester Stallone.

I migliori membri del fumetto della Suicide Squad: Aerie

Come dicevamo, le formazioni della Suicide Squad sono cambiate numerose volte nel corso del tempo. Una delle introduzioni più recenti di questo gruppo (che ormai è sempre meno “cattivo”) è nata dalla penna di Tom Taylor nel giugno 2020. Aerie è originariə della Badhnisia, un’isola nei pressi dell’Indonesia. Dopo essere statə rapitə e sottopostə a torture, Aerie fa la conoscenza di Wink con cui scappa dalla fortezza di Quraci, grazie alle sue grandi ali colorate. Successivamente i due saranno assoldati in una frangia della Suicide Squad che si staccherà come I Rivoluzionari, insieme ad altri personaggi molto amati dell’Universo DC. L’importanza di Aerie in un’ottica di rappresentazione della diversità di identità di genere è enorme, e contribuisce a normalizzare nell’immaginario del lettore anche questa possibilità. Quindi, chissà, magari lə vedremo nel prossimo film?

Chi dirige la Suicide Squad nel fumetto: Rick Flag

Non propriamente un villain, Rick Flag fa parte della Suicide Squad sin dalla sua rifondazione negli anni Ottanta, dove la squadra acquisisce i toni che oggi conosciamo. Flag è un veterano, ha combattuto in diverse guerre al servizio degli Stati Uniti: è quel che si dice, una persona affidabile. Quando Amanda Waller prende in carico la gestione della squadra suicida (la Suicide Squad è la divisione civile della Task Force X), scegli lui al proprio fianco per gestire i membri decisamente fuori controllo con cui devono avere a che fare. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Flag si è distinto come eroe nazionale, faceva parte del cosiddetto Suicide Squadron. Si può dire, dunque, che il suo destino di “elemento sacrificabile” sia in qualche modo segnato. Nel film di James Gunn, Rick Flag è interpretato (così come in quello di Ayer) da Joel Kinnaman.

Deadshot

L’elemento interessante dei membri della Suicide Squad è il dilemma interiore che nasce quando – da “cattivi” – sono costretti a gesti altruistici, sotto ricatto mortale. In alcuni di loro questa forzatura porta a rimettere in discussione il proprio passato e a considerarsi, finalmente, eroi. L’arco evolutivo di Deadshot – il cecchino infallibile dato alla luce nel 1950 da Bob Kane – si dirige proprio in questa direzione, anche (soprattutto) grazie alla Suicide Squad. Le sue origini sono legate, come spesso succede, a un’infanzia orribile che l’ha portato ad essere fortemente egoista, violento e praticamente incapace di creare legami (tranne che con la figlia Zoe). Nel film di Ayer il personaggio ha il volto di Will Smith, nonostante nei fumetti sia rappresentato sempre di etnia caucasica. Ma d’altra parte, come spesso accade, il colore della sua pelle non influisce minimamente nella caratterizzazione del personaggio. E poi è successo leggermente prima che le polemiche si inasprissero sul cosiddetto blackwashing.

I migliori membri del fumetto della Suicide Squad: Capitan Boomerang

Interpretato da Jai Courtney, in Suicide Squad di James Gunn debutterà anche il personaggio di Capitan Boomerang. Le sue origini, come suggerisce il nome, sono australiane e compare per la prima volta nei fumetti di Flash, diventando uno dei villain ricorrenti sia di Barry Allen sia di Wally West. Il personaggio compare anche nel rilancio della Suicide Squad dell”87, come uno dei primi componenti della squadra. A causa del suo carattere individualista e calcolatore, non ha alcun interesse a collaborare realmente e cerca piuttosto di badare ai propri affari e – all’occorrenza – fregare il prossimo. Non sappiamo se nel film sarà conservato il suo profilo altamente sgradevole (almeno da un punto di vista estetico, gli autori sembrano essere più clementi con il personaggio). Tuttavia, presto vedremo al cinema The Flash con Ezra Miller come protagonista: che questo implichi un futuro di Capitan Boomerang nel DC Extended Universe?

Killer Croc

Ultimo, ma non ultimo, Killer Croc. Già presente nel film di Ayer (interpretato da Adewale Akinnuoye-Agbaje), è uno degli abitanti più maltrattati di Gotham City. La sua mostruosità lo definisce come villain, ma il suo spirito – in diverse storie che lo riguardano – lo qualifica più come reietto, che come cattivo. Come, in fondo, molti membri della Suicide Squad nel fumetto. Grande, grosso e letale, si muove nelle fogne di Gotham come garante di un regno sotterraneo, dove promette sicurezza e protezione per chi – come lui – non ha altri posti dove andare. Diventa il braccio destro di Catwoman per il ciclo di Batman Eternal (di Scott Snyder) e, in generale, regala sempre forti emozioni a ogni sua apparizione.

Francesca Torre
Storica dell'arte, giornalista e appassionata di film e fumetti. Si forma come critica tra Bari, Bologna, Parigi e Roma e - soprattutto - al cinema, dove cerca di passare quanto più tempo possibile. Grande sostenitrice della cultura pop, segue con interesse ogni forma d'arte, nella speranza di individuare nuovi capolavori.