The Aeronauts di Tom Harper, con Felicity Jones e Eddie Redmayne, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019

Ispirato ad una storia vera e tratto dal libro Falling Upwards: How we Took to the Air di Richard Holmes, arriva alla Festa del Cinema di Roma 2019 The Aeronauts, film di Tom Harper con Felicity Jones e Eddie Redmayne nei panni di Amelia Wren e James Glaisher.

La pellicola è ambientata in Inghilterra nel 1862 e ci racconta appunto la storia di James Glaisher, un ambizioso scienziato e “meteorologo” – sebbene virgolettiamo poiché all’epoca questa professione ancora non esisteva -, che insieme alla vedova Amelia Wren intraprese una spedizione a bordo di un pallone aerostatico, arrivando a volare più in alto di chiunque altro nella storia, raggiungendo l’altezza record di 11.8869 metri.

Una storia non lineare

Tom Harper rompe subito gli indugi e, contrariamente agli standard di genere, ci lancia subito in aria a bordo della mongolfiera, in compagnia dei due brillanti protagonisti.
Una scelta che destabilizza e lascia pensare che forse – quantomeno in una prima fase – una struttura più lineare avrebbe pagato di più in termini di resa. Veniamo invece immediatamente inglobati nella sfida di Amelia e James, apprendendo notizie su di loro e sul loro background in corso d’opera, attraverso continui flashback che solo all’inizio disturbano un po’ la visione, ma poi si fanno più rari ed anzi ci fanno comprendere il loro scopo: favorire il ritmo.

the aeronauts
The Aeronauts è un film che si lascia apprezzare man mano, partendo piano, in maniera distaccata similmente all’atteggiamento dei protagonisti l’uno con l’altro, ma ci conquista ogni minuto sempre di più. Di certo aiuta un comparto visivo favoloso, soprattutto una fotografia coinvolgente che passa dalle tinte grigie e opache della città di Londra ai colori accesi e sgargianti della mongolfiera e dello spettacolo imbastito da Amelia prima di spiccare il volo, fino a regalarci intense e prolungate panoramiche dall’alto dove il connubio tra lo spettacolo visivo e la potenza del silenzio sa generare un effetto straordinario ed incantatore.

Nonostante si tratti di un film in cui per la stragrande maggioranza del tempo lo spettatore si ritrovi solo con i due protagonisti, Tom Harper ci mette al riparo dalla claustrofobia e sa anzi rendere scorrevole il racconto. La narrazione non lineare di cui abbiamo parlato all’inizio favorisce indubbiamente tutto questo, ma parte del merito va riconosciuto a Redmayne e alla Jones.
In particolare quest’ultima si è resa artefice di una performance memorabile, prendendo le redini della mongolfiera e della storia, salendo sempre più su, fino a farci provare le vertigini.
Se ne soffrite, potreste seriamente accusare capogiri in alcuni momenti, soprattutto in determinate scene in cui Harper riserva la dose più grande di adrenalina.

The Aeronauts: Un survival movie, travestito da film in costume

The Aeronauts accontenta tutti perché è sostanzialmente un survival movie travestito da film in costume, e la miscela dei due generi lo rende un prodotto misurato eppure in grado di emozionare, al netto di una caratterizzazione dei personaggi piuttosto basica e non del tutto approfondita.
Amelia e James sono due persone a stretto contatto in un luogo piccolissimo, nel paradosso di trovarsi al contempo nello spazio sconfinato del cielo, e dietro la loro apparentemente profonda diversità si celano due caratteri più simili e compatibili di quanto credano.

the aeronauts

La lotta per la sopravvivenza e la passione per il proprio lavoro, quella che spinge ad andare incontro ai più folli pericoli sono temi piuttosto abusati, ma è l’abilità di un regista e della sua troupe (a partire dallo sceneggiatore Jack Thorne) a renderli comunque interessanti. Con The Aeronauts possiamo dichiarare la missione compiuta.
Dopo un viaggio di 1 ora e 40 minuti in cielo, tra paesaggi mozzafiato, ghiaccio, fulmini e tempeste, si scende a terra con un atterraggio non proprio comodo ma che, da bravi italiani, ci fa battere le mani al pilota Tom Harper.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.