Walt, il fiume in piena di The Concert Feature

ai nessuno ha visto un film Disney senza innamorarsi della sua musica. E ammesso che esista qualcuno, scommetto che siano comunque in pochi, pochissimi. The Concert Feature, fumetto scritto da Mario Petillo e disegnato da Giorgia De Salvo, fa suo quest’amore indissolubile per i grandi classici Disney. Sia l’autore che la disegnatrice hanno voluto canalizzare questa loro passione per la musica e i lungometraggi Disney sul creatore del marchio: Walter Elias Disney.

D’altronde, esiste modo migliore di dare voce alla passione per un progetto, per un’idea, se non quella di farlo tramite il suo creatore? La voglia di creare e l’impeto di Walt sono alcuni dei punti cardinali di quest’opera a fumetti, su cui verte praticamente tutta la narrazione. Gli eventi prendono luogo tra il 1937 ed il 1940. Sono gli anni in cui scoppia la Seconda guerra mondiale, ma anche gli anni durante i quali Walt, fra i numerosi progetti in corso, diede vita anche al grande classico Fantasia.

Un team di talenti

Le grandi opere, ovviamente, non nascono quasi mai da un singolo individuo. Disney non sarebbe mai riuscito a dar vita alle sue idee senza una grande squadra al suo fianco. Non pensate però che tali menti siano state degli yesman, perché vi fareste un’idea molto distorta da quella che è la realtà. L’intento di The Concert Feature è quello di raccontare i fatti che hanno portato alla nascita di Fantasia nel modo più fedele e reale possibile, tanto da ricostruire i dialoghi avvenuti fra gli individui coinvolti, tramite anche alcuni documenti arrivati ai nostri giorni.

Nel ritratto proposto da The Concert Feature, Leopold Stokowski e Deems Taylor si sono rivelate le personalità più forti, in quanto hanno saputo incanalare l’esplosività di Walt Disney, raffigurato come un vero e proprio fiume in piena, un genio della lampada nato per creare, ideare, fantasticare fra immagini e musica.

Proprio grazie al team, che sapeva riportare Walt coi piedi per terra quando doveva ma che riusciva anche a concretizzare le sue idee esplosive, Fantasia è diventata il grande classico che tutt’oggi conosciamo. Queste dinamiche vengono risaltate molto nei dialoghi, che appaiono ben studiati e che riescono a colpire nel segno, tenendo sempre in rilievo i ritmi instancabili di Walt. Sulla ricostruzione storica e precisa di alcuni dialoghi ci si potrebbe un po’ perdere se non si conosce esattamente l’argomento: alcuni di questi si incentrano sull’acustica, riportandone inevitabilmente i termini tecnici. Non per questo tuttavia l’opera risulta meno godibile.

Toccanti sono anche le scene che coinvolgono il fratello di Walt, Roy Disney: due personalità molto diverse a confronto ma legate da quel legame indissolubile che è la famiglia, con cui si vivono vittorie e sconfitte, gioie e dolori. Walt e Roy, durante il periodo di gestazione di Fantasia, hanno vissuto entrambe, reagendo ognuno a suo modo, come The Concert Feature ci racconta.

Di colori, di musica e di fantasia

Lo scopo di The Concert Feature, poi diventato Fantasia, era quello di portare per la prima volta al cinema le emozioni della musica e dell’immagine unite insieme alla perfezione. Il suono che guida il movimento. Nelle sue illustrazioni, Giorgia De Salvo, ha provato a fare altrettanto, regalando varie pagine splash con alcune delle scene più famose di Fantasia, mentre prendono vita nella testa di Walt.

Lo stile è molto semplice: in The Concert Feature raramente troverete delle tavole con tanti elementi o ricche di dettagli. Tutto è molto leggero, veloce, come un flusso di idee. Lo stile delle tavole è perfettamente in linea con la narrazione, riuscendo a creare un connubio che funziona: dialoghi e disegni non si litigano la scena ma, come musica e movimento vanno a braccetto in Fantasia, altrettanto fanno in The Concert Feature.

La Fantasia non ha limiti

Alla sua uscita nei cinema Fantasia non riscosse un grandissimo successo: è pur vero che, visto il periodo storico, alcune delle proposte di Disney non si poterono realizzare, anche a causa di alcune richieste del governo americano, oltre al fatto che le proiezioni in Europa ingranarono solo dopo la fine della guerra. In altre parole, diventò uno dei film che poteva portare l’intera azienda al fallimento, nel caso si fosse rivelato un flop.

Tuttavia l’importanza del lavoro degli studi Disney non venne mai messa in discussione, tanto che Fantasia è uno dei classici più apprezzati fino ai nostri giorni, dopo oltre 80 anni, continuando a ispirare i nuovi lungometraggi Disney. The Concert Feature è un omaggio alle fatiche e al talento di queste persone che hanno creato quella che è praticamente musica in movimento, cosa che non era mai riuscita con una perfezione tale in un lungometraggio animato. Se siete appassionati del mondo Disney o curiosi di sapere come un capolavoro prende vita, The Concert Feature acquista ancor più valore di quanto già non abbia.

Salvo Cifalinò
Ingegnere per vocazione, nerd per passione. Tecnologia, videogames e fumetti, senza dimenticare la birra, sono ormai un mix quotidiano che lo sfama da quando era un frugoletto (ok, la birra forse no). Inizia a scrivere sulle testate online nell'ormai lontano 2010 senza mai essersi allontanato dalla tastiera.