Cordyceps è un fumetto del 2022 edito da Edizioni Inkiostro, frutto delle menti di Stefano Tevini e di Davide Garota (quest’ultimo autore anche degli ottimi disegni)

L’olocausto di questa epoca è il grande sacrificio di madre natura, immolata su di un altare di acciaio e cemento.

n una giornata come tante, una strana “neve” inizia a cadere su New York, su migliaia di persone che rimangono stupite e divertite dal bizzarro spettacolo. Come avviene ne L’Eternauta di Oesterheld, la nevicata è però l’inizio di un incubo: tutte le persone toccate dalla strana precipitazione si trasformano in apatici e barcollanti esseri infestati da crescite fungine. Il patogeno responsabile del contagio è un ceppo del fungo Cordyceps (che dà il titolo all’opera) appositamente ingegnerizzato dal gruppo ecoterroristico Eden.

Scopo di questa organizzazione, a tratti reminiscente delle 12 Scimmie di Terry Gilliam, è l’estinzione della specie umana, considerata un parassita di cui la Terra deve liberarsi per poter sopravvivere a ciò che la nostra società consumistica ha prodotto, sta producendo e produrrà. Il Cordyceps “weaponizzato” si rivela essere l’arma biologica perfetta per questo fine: non esiste cura e gli infetti non muoiono ma vagano come zombie, diffondendo spore che infetteranno altri umani.

I funghi del gruppo Cordyceps sono parassiti realmente esistenti e attaccano artropodi di diverse classi, in prevalenza insetti. In maniera simile a quanto visto nel fumetto, affinché un insetto sia infettato dal fungo è necessario che le spore di quest’ultimo entrino in contatto con l’animale, in particolare con gli spiracoli respiratori posti sul suo addome. A questo punto le spore germineranno penetrando nelle trachee e nel corpo dell’insetto, sviluppandosi a contatto coi suoi tessuti e alterandone il comportamento per i propri fini. È proprio questa caratteristica a fare dei funghi del gruppo Cordyceps l’ispirazione di molte opere a tema horror e zombie, come ad esempio The Last of Us o La ragazza che sapeva troppo.

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Ma in cosa consiste l’alterazione comportamentale dell’ospite? Come esempio, si può riportare il caso di Ophiocordyceps sp., un fungo patogeno parassita di alcune specie di formiche. Gli ospiti vengono infettati, come accennato prima, attraverso gli spiracoli respiratori dopo che le spore del fungo hanno aderito all’esoscheletro dell’insetto. Ophiocordyceps inizia quindi a svilupparsi e diffondersi nell’organismo della formica, rilasciando nel contempo sostanze chimiche che modificano il comportamento dell’insetto; le vittime agli stadi iniziali dell’infezione diventano più lente e cessano di partecipare attivamente alla vita della colonia assomigliando a tutti gli effetti, nel modo di muoversi e di comportarsi, agli zombie romeriani.

Quando Ophiocordyceps raggiunge il giusto stadio di sviluppo, le alterazioni comportamentali da esso causate spingono l’ospite ad allontanarsi dal formicaio in cerca di un filo d’erba sul quale, lentamente, si arrampicherà. Lì la formica morderà una venatura con le mandibole, che saranno bloccate in quella posizione dalla crescita fungina. Raggiunto tale stadio di infezione, la formica muore nel giro di poche ore; è questo il momento in qui il fungo fruttifica, erompendo dalle cuticole dell’ospite e liberando le sue spore nell’aria. Il fatto che la formica cerchi un punto elevato, è uno splendido adattamento evolutivo del fungo parassita, che in questo modo ottiene una dispersione migliore delle sue spore le quali, a loro volta, aderiranno all’esoscheletro di altre formiche ricominciando da capo il proprio ciclo vitale.

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Si può tracciare un ulteriore collegamento tra il mondo reale degli insetti e quello fittizio di “Cordyceps”. Nel fumetto gli infetti vagano senza meta diffondendo spore, in uno stato catatonico causato del rilascio di sostanze psicotrope nell’organismo ospite, che raggiunge una sorta di “pace interiore”. Un’analogia con il mondo reale lo troviamo nei funghi del genere Massospora, parassiti di alcune specie di cicale. Il patogeno in oggetto si sviluppa e fruttifica nella e dalla parte terminale dell’addome delle cicale, e il loro spostamento provoca la diffusione passiva delle spore. Il fungo però non si limita a questo: attraverso il rilascio di psilocibine e altri composti psicotropi, porta le cicale in una condizione definita ipersessualità.

Quando questo avviene, l’insetto è spinto a cercare di accoppiarsi molto più di quanto fanno gli esemplari sani; accade inoltre che i maschi infettati assumano comportamenti volti ad attirare altri maschi per l’”accoppiamento”. Questo alterazione comportamentale favorisce la contaminazione attiva di altri ospiti, poiché le fruttificazioni di Massospora si trovano nella stessa zona del corpo in cui gli insetti hanno l’apparato riproduttivo (o meglio, dove dovrebbero avere: il fungo è in grado di sostituire quasi per intero l’addome della cicala). Lo sfregamento degli addomi permette quindi al fungo di passare da un ospite all’altro, propagandosi in modo ancora più efficace che non attraverso la diffusione passiva delle spore.

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Nel vasto panorama narrativo delle apocalissi zombie, “Cordyceps” si distingue per il suo approccio rispetto alle tematiche tipiche del genere. La pandemia da Cordyceps è lo sfondo su cui si dipanano le vicende del protagonista Florent Deforge, ricercatore dedito allo studio di funghi e muffe e incaricato da un’azienda farmaceutica di trovare una cura per il patogeno. Florent è però incastrato dalle logiche e dai meccanismi tipici della ricerca legata agli investimenti privati: deve produrre risultati, in modo che si possa generare del profitto, unico cosa che importa agli investitori.

Il “problema” della ricerca in senso lato è, però, che non sempre dà i risultati sperati e soprattutto non è detto che li dia nelle tempistiche previste o ipotizzate. Florent si ritrova quindi sull’orlo del collasso, esattamente come lo è la sua specie divorata dal fungo: non dorme, cerca di restare lucido assumendo droghe eccitanti e passa le notti a sperimentare possibili cure per il Cordyceps, fallendo.

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Il ricercatore diventa il perfetto esempio di come le logiche capitalistiche, pur producendo, a volte, risultati lodevoli, siano allo stesso tempo il più grosso ostacolo verso il miglioramento delle condizioni di vita su scala globale. A questo problema, si aggiunge quello della concorrenza e della competizione tra le varie aziende del settore, impegnate in una gara senza regole a chi brevetta per prima una cura efficace per il Cordyceps. Nonostante quello che si è stati indotti a credere, nella realtà la concorrenza in campo medico scientifico non porta particolari benefici: le aziende e le industrie, essendo in competizione tra di loro, raramente condividono risultati, studi e progressi riguardo le loro ricerche e molto spesso lavorano su binari “paralleli” o in bolle isolate. Il capitalismo, come sottolineato anche dalle teorie accelerazioniste, soffoca lo sviluppo umano e porta alla stagnazione scientifica e culturale in senso lato.

Le generazioni future considereranno la nostra società consumista alla stregua della Germania nazista

Il fumetto Cordyceps vede la sua pubblicazione nell’ottobre 2022 e, viste le tematiche trattate e le atmosfere dell’opera, si potrebbe pensare che l’opera di Garota e Tevini sia uno dei tanti prodotti “figli” della pandemia in cui siamo immersi da oltre due anni. Questo, però, non corrisponde al vero: la storia del fumetto è stata scritta nel 2018, e nell’aprile 2020 ne sono state termite le tavole. Per non dare l’impressione di voler cavalcare l’ondata pandemica in corso, autori ed editore hanno deciso di rimandarne la pubblicazione. Questo aspetto apparentemente irrilevante è in realtà uno dei punti più importanti che distinguono “Cordyceps” dalla massa di altre opere superficialmente simili.

L’evento SARS-COV-2 è stato definito da molti come un cigno nero, ossia un evento non prevedibile, con una probabilità pressoché nulla di verificarsi e con un impatto dirompente sulla e sulle società umane. Ben prima che la pandemia da SARS-COV-2 ci colpisse, sono però state decine e decine gli studi e le opere di divulgazione che ponevano in guardia verso la possibilità di emersione di nuovi virus, e tra questi i coronavirus erano tra gli osservati speciali. Il nuovo virus asiatico non è stato tutto un cigno nero, ma il risultato di politiche e comportamenti ottusi e autodistruttivi da parte di Homo sapiens; Cordyceps, con i suoi infetti apatici, immersi in un Nirvana chimico, ci racconta proprio questo. Gli “ammuffiti” siamo noi, incapaci di svincolarci da una società che ci vuole appiattiti e malleabili: siamo impossibilitati a liberarci ed esprimerci al di fuori dei recinti che ci sono stati imposti, delle gabbie sempre più piccole e sempre più traboccanti delle inutilità narcotiche che compriamo, alimentando lo stesso sistema che ci opprime.

Il problema non sono gli esseri umani ma è questa società di merda che cresce ogni giorno come un cancro… non siamo neppure in grado di sognarne una diversa… eppure tra tutte le creature viventi siamo gli unici ad avere il dono della fantasia. E non c’è nulla di più perfetto dell’immaginazione.

Questa frase pronunciata da Florent diviene la sintesi perfetta di quello che è il messaggio di fondo di quest’opera: l’uomo avrebbe la possibilità di elevarsi e migliorare la propria condizione come specie, non solo come individuo, ma questo potenziale è spento sul nascere da un sistema incapace di vedere nulla che non sia profitto immediato e rapido ritorno degli investimenti. La nostra capacità di immaginare è stata inglobate nelle (e soffocata dalle) logiche capitalistiche, che hanno infettato il nostro cervello al punto da non permetterci di immaginare sistemi nuovi e migliori – oppure ci ha convinto che non siano applicabili o sostenibili. Un’infezione dell’immaginazione umana, ormai capace di diffondere soltanto idee utili a perpetrare il sistema stesso, esattamente come Cordyceps trasforma il suo ospite in un veicolo utile solo per la propagazione delle sue spore.

Full Metal Bugs è un rubrica a cura di Fulvio Giachino, entomologo presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Fonti e approndimenti:

Grasso D., 2018; Il formicaio intelligente.

Lewis Edwin E., 2002; Behavioural ecology of parasites.

De Bekker C., 2014; From Behavior to Mechanisms: An Integrative Approach to the Manipulation by a Parasitic Fungus (Ophiocordyceps unilateralis s.l.) of Its Host Ants (Camponotus spp.).

Mongkolsamrit S., 2012; Life cycle, host range and temporal variation of Ophiocordyceps unilateralis/Hirsutella formicarum on Formicine ants.

Boyce G. R., 2019; Psychoactive plant- and mushroom-associated alkaloids from two behavior modifying cicada pathogens.

Sasaki F., 2008; Morphological and genetic characteristics of the entomopathogenic fungus Ophiocordyceps nutans and its host insects.