Un nostalgico ritorno a Vvardenfell

Lasciatemi confessare una cosa: The Elders scrolls III: Morrowind è stato il primo titolo che ho giocato della serie TES. Ebbene si, nonostante vanti d’essere un grandissimo appassionato dell’epica epopea creata da Bethesda, ho iniziato ad amarla solo con il terzo capitolo. Morrowind per me è stato un titolo epocale che mi ha sconvolto con la sua estrema libertà e insieme capacità di raccontare attraverso un mondo vibrante, ricco di vita (almeno per il tempo) ed estremamente misterioso. La fusione di architetture a metà tra l’orientale e l’arabeggiante, costellata da creature capaci di abitare gli incubi di chiunque, rappresentò per me una diversa prospettiva sul fantasy che non s’era vista prima e non si vedrà dopo. Oblivion e Skyrim ritornano, infatti, su quel più comune medioevo che tutti associamo al fantasy più classico. Credo che questa piccola premessa sia doverosa prima di iniziare a parlare di questo nuovo capitolo per The Elders Scroll: Online perché come vedremo la maggior parte delle sue qualità saranno racchiuse in quel salto nostalgico verso l’isola di Vvardenfell.

The Elders Scroll Online è stato lanciato nel 2014 inizialmente solo per Windows e Mac, raggiungendo le console domestiche un anno dopo. L’analisi di questo MMO e la sua evoluzione con la versione Unlimited devono purtroppo essere lasciate fuori da questa recensione per una questione puramente di spazio. E’ sufficiente dire che Bethesda ha confezionato un action RPG abbastanza controverso che unisce una storia non lineare con una serie di quest ed eventi ad un gameplay dal grandissimo potenziale ma in molti dei casi malamente sfruttato. I punti di forza di questo titolo vanno sicuramente ricercati nella sua ambientazione originale ovviamente e nella fortissima vocazione all’esplorazione, che ne fanno un prodotto in grado di risucchiare l’utente in ore e ore di gioco, semplicemente perché dopo esservi dati un obiettivo, la vostra attenzione verrà catturata da strutture, dungeon o battaglie incontrate durante il cammino che quintuplicano il tempo stimato per il viaggio da A a B. Durante questi due o tre anni di attività Bethesda ha cercato di mantenere il gioco vivo passando da un modello a sottoscrizione al free to play e aggiungendo una serie di contenuti scaricabili che vanno da nuove missioni a contenuti puramente estetici.

Col passare del tempo la necessità di una nuova corposa espansione si faceva sempre più pressante e quale migliore ambientazione dell’affascinante Morrowind per dare di nuovo lustro a TESO? L’espansione è acquistabile sia come contenuto aggiuntivo che come pacchetto che include anche il gioco base (anche il prezzo è lo stesso) e Vvardenfell è egualmente raggiungibile da nuovi e vecchi giocatori allo stesso modo. Basterà, infatti, spostarsi sull’isola ora accessibile e seguire le istruzioni (non chiarissime a dire il vero) per attivare la main quest e immergersi in questo nuovo capitolo. Sicuramente la sequenza iniziale sarà una bella stretta al cuore per quanti come me hanno amato Vvardenfell e Morrowind: una lunga carrellata su posti conosciuti, fedelmente riprodotti e migliorati, che hanno il sapore di un piacevole ritorno a casa. La main quest non brilla per originalità ma sa essere estremamente accattivante sopratutto perché muove il giocatore attraverso diversi luoghi dell’isola e non si risparmia nel narrare il sottobosco politico e sociale di questa terra magica e misteriosa. L’espansione è ambientata 700 anni prima dell’originale Morrowind e il perno narrativo ruota attorno a Vivec, una delle tre divinità mortali del Tribunale, che sembra essere stato colpito da una particolare malattia nella quale c’è ovviamente lo zampino dei Daedra. Come detto l’impianto narrativo è più un supporto all’esplorazione della nuova isola e dei suoi luoghi più importanti che poteranno il giocatore a familiarizzare con il territorio ed eventualmente susciteranno l’interesse per una maggiore e più approfondita esplorazione. Al momento ci è difficile stimare quanto possa richiedere il completamento della main quest visto che si è facilmente distratti da obiettivi secondari o puramente esplorativi.

Il guardiano è l’unica nuova classe introdotta con questa espansione. Si tratta di una classe orientata al controllo della natura e con uno albero abilità puramente votato alla guarigione, cosa che prima era possibile solo utilizzando specifiche staffe. Se questa caratteristica vi fa pensare che il guardiano sia una classe esclusivamente di supporto ebbene dovrete ripensarci: in realtà è possibile evolvere questo personaggio su alberi abilità focalizzati verso l’evocazione di creature che possono essere usate come efficaci armi di distruzione (la ultimate permette di evocare un orso grizzly e aizzarlo contro i nemici) oppure puramente DPS con una serie di abilità volte a rallentare, indebolire e quindi distruggere i nemici. Di primo acchito sembra una classe estremamente versatile, forse quasi eccessiva nelle sue diverse declinazioni, che promette di aggiungere un ulteriore elemento di novità e sorpresa per i giocatori che vorranno spendere del tempo nel masterizzarla.

L’altra introduzione che Morrowind porta in TESO è Battlegrounds. Questa è una modalità puramente competitiva giocatore contro giocatore che mette a confronto due team di quattro persone in tre classiche modalità: Cattura la bandiera, Death match e dominazione. TESO includeva già una modalità player vs player ma con caratteristiche completamente diverse: infatti il giocatore dopo il livello 10 poteva entrare in Cyrodiil e affrontare altri giocatori per conquistare punti d’interesse per la propria alleanza. Con Morrowind, invece, Bethesda ha voluto fornire un ambiente più orientato verso un combattimento arena, che dovrebbe far contenti quanti hanno trovato l’originale PvP piuttosto confuso e non ben bilanciato. Al momento non è possibile valutare questa modalità nel suo complesso visto l’esiguo numero di giocatori e ci riserviamo di aggiungere maggiori dettagli quando il gioco sarà rilasciato ufficialmente. L’impressione generale è molto positiva e abbiamo sostanzialmente buone aspettative per questa aggiunta al gameplay principale di TESO.

Verdetto

Concludendo The Elder Scrolls Online: Morrowind è un tuffo nel passato capace di stringere il cuore del giocatore nella bellezza dei suo paesaggi e nella nostalgia dei suoi luoghi più famosi. Il guardiano è una piacevole aggiunta che promette di cambiare decisamente le carte in tavola, mentre Battleground ha dimostrato un potenziale che per ora rimane inespresso. Questo nuovo capitolo è stato in generale capace di lanciare delle positive vibrazioni nella giusta direzione e di mostrare TESO ha ancora un futuro.