Tornano i mutanti

La Fox, in collaborazione con la Casa delle Idee Marvel, ha deciso di puntare forte nell’ultimo periodo sulle serie TV a tema mutanti.
Infatti, dopo l’interessante prima stagione di Legion (non facente parte, però, del MCU), approda sui nostri schermi The Gifted.

Ambientato nell’universo narrativo Marvel, il serial vede come protagonisti un gruppo di mutanti costretto a fuggire dal governo mondiale dopo la scomparsa degli X-Men e l’approvazione di una serie di leggi severamente restrittive nei confronti degli individui aventi il gene X.


La serie, realizzata da Matt Nix, ha come fulcro (reale o apparente solo il tempo saprà dircelo) una coppia di fratelli intenta a fuggire, assieme alla propria famiglia, dall’organizzazione federale SENTINEL, preposta all’eliminazione dei mutanti potenzialmente pericolosi per la società.
Gli attori scelti per interpretare la coppia di fratelli, che dovranno imparare a convivere con i propri poteri, sono i giovanissimi Percy Hynes White e Natalie Alyn Lind (rispettivamente classe 2001 e 1999), i quali si mantengono in linea, bene o male, con l’età media del cast principiale, facendolo risultare, ad una prima analisi, uno dei tanti teen drama presenti nel palinsesto americano.

L’episodio pilota di The Gifted è immediato e d’impatto anche per coloro i quali non sono soliti leggere le coloratissime pagine dei fumetti Marvel, permettendo allo spettatore di immergersi subito nel mondo dei mutanti, senza troppi giri di parole, né fronzoli di alcun tipo.
L’immediatezza e la frenesia potrebbero risultare dei punti di forza per la serie, ma al contempo una mancata caratterizzazione dei personaggi, ed una totale assenza di descrizione del background psicologico dei nostri protagonisti, non fa ben sperare (tuttavia siamo solo alla prima puntata e vogliamo dargli tempo, nonostante il brutto presentimento).
Buono il ritmo quindi, dato che siamo all’inizio, e ci auguriamo che nel corso della stagione (composta da 10 puntate da 45 minuti ciascuna) si provi a rallentare un po’ per realizzare un’analisi ben curata dei mutanti, i quali tramite le loro vite articolate, complesse e ricche di vicissitudini, meritano una caratterizzazione approfondita e significativa.

Cosa ci è piaciuto?


Ci è piaciuto il contesto, che risulta credibile e di facile comprensione, convincendo subito lo spettatore, senza lasciare qualche punto interrogativo dopo aver osservato lo sviluppo dello script durante i primi 45 minuti di serie.
Interessanti i due attori protagonisti, in particolar modo la Lind, che già aveva fatto intravedere buone cose nella serie Gotham, facendoci sperare di non essere l’ennesima giovane e bella attrice “sacrificata” unicamente per produzioni seriali del piccolo schermo.
Buona anche la resa dei poteri dei mutanti, fattore non troppo scontato dopo aver visto come sono stati “animati” i capelli della regina Medusa nella serie Inhumans.

Cosa non ci è piaciuto?


Non ci ha convinto la scelta del cast estremamente giovane ed acerbo sotto il profilo della filmografia.
Non basta la presenza di Stephen Moyer a catturare l’attenzione degli spettatori più “navigati”, visto il contorno ricco di giovanissimi e “semisconosciuti”, rischiando di non dare il giusto appeal alla serie e farla categorizzare come l’ennesimo teen drama che segue la scia dei vari Shadowhunters o Teen Wolf (solo per citarne alcuni).

the gifted episodio pilota

La continueremo a vedere?

Assolutamente sì.
Sia perché l’idea, seppur possa sembrare un azzardo una serie così “fresca” per un ramo Marvel che tocca temi sociali molto seri, ci affascina e può servire ad offrire a tutti gli appassionati dei mutanti, cresciuti a pane e X-Men, un format molto appetibile. Questo show merita una chance, visto che troppe volte si è commesso l’errore di sparare a zero su serie ispirate ai fumetti senza aspettare una corretta evoluzione della storia (Agents of SHIELD e Jessica Jones su tutte).

In conclusione, The Gifted potrebbe anche sorprenderci in positivo, andando a trattare storie nuove e mai sentite fin’ora, figlie di un mondo (quello dei mutanti) estremamente vasto, affascinante e ricco di tematiche considerevoli.

Leonardo Diofebo
Classe '95, nato a Roma dove si laurea in scienze della comunicazione. Cresciuto tra le pellicole di Tim Burton e Martin Scorsese, passa la vita recensendo serie TV e film, sia sul web che dietro un microfono. Dopo la magistrale in giornalismo proverà a evocare un Grande Antico per incontrare uno dei suoi idoli: H. P. Lovecraft.