Una donna promettente (Promising young woman) è l’esordio alla regia di Emerald Fennell, con Carey Mulligan nei panni di una antieroina che deve soddisfare il suo desiderio di vendetta

Probabilmente il modo migliore per approcciarsi a Una donna promettente (Promising young woman) è pensarlo come un “normale” comedy-thriller movie, per poi magari spacchettarlo e analizzarlo in un secondo momento.

Una donna promettente, esordio alla regia Emerald Fennell, ci racconta la vita di Cassandra Thomas (Carey Mulligan), un ex studentessa di medicina che adesso, trentenne, lavora in una caffetteria.
Quello che non vediamo, ma che risulta facilmente intuibile, è che la vita di Cassie è stata sconvolta dal suicidio della sua migliore amica Nina Fisher, proprio ai tempi degli studi universitari, la quale si tolse la vita in seguito allo shock e il trauma di una violenza sessuale subita.
Un trauma che anche l’amica Cassandra non è riuscita a superare, e si diletta così con un particolare “hobby”, passando le serate nei locali fingendosi ubriaca, rimorchiando viscidi uomini che credono di poter approfittare di lei date le condizioni, salvo poi svilirli e umiliarli, ponendoli dinanzi alle loro cattive intenzioni e sconfessando la loro convinzione di essere dei bravi ragazzi.


Una roulette russa nella la stessa Cassie rischia molto ma di cui sembra non importarle, perché il suo piano è demonizzare e moralizzare il genere maschile.
Col passare del tempo, Una donna promettente diventa un revenge movie a tutti gli effetti, nelle sue sfumature più macabre, nonostante improvvisamente la vita di Cassandra subisca uno scossone positivo, dettato dall’incontro improvviso con un vecchio conoscente, Jerry (Bo Burnham), ex collega di università ai tempi di Medicina.

Revenge movie “femminista”

Il genere maschile, come avrete ben capito, esce decisamente con le ossa rotte dall’impietosa analisi della Fennell, che pur nell’apprezzabile tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che al giorno d’oggi è sempre più un problema (e prova ne è anche il premio Oscar per lo script), commette l’errore di marchiare tutti gli uomini come bestie, svilendo così un intento alla base nobile. Non tutti gli uomini sono un coacervo di difetti, così come non lo sono le donne.

donna promettente

Quello che resta da fare con Una donna promettente dunque è nella premessa fatta in apertura di articolo, ovvero guardarlo come una iper fruibile opera di intrattenimento, che in effetti soprattutto nella sua prima parte scorre in maniera eccellente, anche perché il tema della vendetta resta uno dei più affascinanti nel mondo della settima arte, in qualsiasi modo si scelga di rappresentarlo.

Di certo le modalità in cui lo fa la Fennell dimostrano audacia e coraggio, per un film che viaggia spedito senza remore come la sua protagonista Cassandra e che inevitabilmente dividerà il pubblico anche per via di un finale suggestivo che alcuni bolleranno come ridicolo ed altri apprezzeranno.

Eppure, in base ancora una volta alla seconda parte della nostra premessa, spacchettando il film in un momento successivo, dopo averlo metabolizzato un po’, probabilmente vi accorgerete che il personaggio di Cassandra non è esattamente quella supereroina vittima in tutto e per tutto, circondata da personaggi schiavi di un sistema o talmente sciocchi da non riuscire a comprendere il suo dolore.
Sul suo taccuino annota una lunga lista di ragazzi finiti nel suo macabro gioco, ma tutto ciò – anche attraverso il rocambolesco finale – ci fa capire che la vendetta non porta a nulla di buono.

donna promettente film

And if we’re victims of the night,
I won’t be blinded by the light.
Just call me angel of the morning

In fondo non dobbiamo vedere un protagonista necessariamente come un eroe positivo. Cassandra è una donna traumatizzata da un evento tragico che ha sconvolto la sua gioventù e rivoluzionato la sua vita, e se questo l’ha portata ad essere una scellerata punitrice dobbiamo soltanto prenderne atto, magari senza giudicare troppo.

Quello che dobbiamo giudicare invece è la performance artistica di Carey Mulligan, femme fatale brutale ma incredibilmente affascinante che ancora una volta convince e dimostra la sua natura eclettica, lanciando la sua Cassie di diritto nell’Olimpo delle migliori vendicatrici donne del cinema, insieme alle varie Amy Dunne, Lee Geum-ja e via dicendo.

Lasciatevi dunque intrattenere dalla coloratissima opera della Fennell, dal suo umorismo nero e dalle sfumature thriller, senza pensare a quanto di buono o di cattivo porti con sé l’azione della sua protagonista. Perché, come sottolineano le favolose note di Juice Newton, Cassandra è solo un angelo del mattino. E Una donna promettente è solo un altro revenge movie.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.