C’eravamo tanto amati

Nel clima nostalgico che imperversa nel mondo del videogame e non solo, torna un grande marchio dei giochi motoristici con V-Rally 4 che, a distanza di 16 anni dall’ultima uscita della serie, tenta di riportare in auge una saga che può però contare un elevato numero di concorrenti piuttosto agguerriti.

C’eravamo lasciati nel 2002 con V-Rally 3, la console di riferimento era ancora la PlayStation 2 e per far felice un amante dei giochi di corse bastava, letteralmente, non annoiarlo. Nel 2018 la situazione è un po’ cambiata, e come detto in apertura, tra la serie (bellissima) di Dirt, i WRC che possono contare sulla licenza ufficiale del campionato rally, e i vari The Crew, Onrush, Gravel, e chi più ne ha più ne metta, spiccare tra la folla di un genere ormai quasi del tutto saturo è veramente difficile.

E i ragazzi di Kylotonn Studios, peraltro autori dello stesso WRC e di TT Isle of Man, purtroppo non riescono a distinguersi particolarmente, per via di alcune pecche che impoveriscono un gioco che di base non sarebbe neanche malvagio.

Un buon primo impatto…

Il colpo d’occhio infatti è piuttosto buono, la grafica si lascia apprezzare e i 22 tracciati su cui si sviluppa il gioco sono tanti e anche abbastanza ispirati, al netto di alcune imperfezioni come la quasi indistruttibilità degli scenari.

Un buon lavoro è stato fatto anche sull’audio, abbastanza coinvolgente, e pure il copilota che spesso è un tallone d’achille cronico per titoli del genere, è doppiato in italiano molto bene, così come la voce guida, che diventa invece fastidiosa soltanto perché non è possibile saltare i dialoghi, e anche quando magari hai già abbondantemente compreso dove vuole andare a parare, devi comunque sorbirti le sue chiacchiere. Roba trascurabile, in ogni caso.

Buono anche l’inizio della modalità carriera, che ti catapulta subito nella prima prova, studiata per capire le capacità del giocatore e che infatti, al termine del percorso, in base ai risultati ottenuti propone di attivare o meno alcuni aiuti.

…ma poi arrivano i difetti

È purtroppo proprio al volante che stenta V-Rally 4: il modello di guida è piuttosto strano, a metà tra arcade e simulazione, ma non abbastanza buono per essere né l’uno né l’altro. Le auto (una cinquantina in totale) sono tutte su licenza e riprodotte abbastanza fedelmente, anche se sembrano ferme all’ultimo episodio anch’esse, e c’è forse eccessiva rilevanza data ai modelli storici rispetto alle auto più moderne. Inoltre danno una sensazione di pesantezza, e cosa ancora più fastidiosa, sembrano quasi scivolare sul tracciato e troppo spesso si ha la sensazione di guidare sul sapone.

Anche il livello di difficoltà non è bilanciato poi così bene: restare in pista è piuttosto impegnativo e il livello di sfida sembra abbastanza elevato, anche se poi spesso (soprattutto nelle fasi iniziali della carriera, per portare a termine un contratto basta semplicemente portare a termine la gara.

La modalità carriera, che è poi il nodo principale del single player, funziona infatti secondo un modello standard: si compra la prima auto, si cercano sponsorizzazioni e si sbloccano di volta in volta delle nuove gare da completare, in modo da guadagnare soldi per comprare altre auto o migliorare la propria, e soprattutto per ampliare la propria squadra di ingegneri e meccanici. Migliori saranno i membri della squadra, più benefici avrete, ma più soldi spenderete per i loro stipendi, naturalmente.

Non certo una rivoluzione

Anche per quanto riguarda le modalità, oltre al rally classico c’è l’immancabile rallycross, onnipresente ormai in titoli del genere, che consiste nel correre su circuiti misti di sterrato e asfalto, facendo a sportellate con gli avversari per conquistare la prima posizione.

A completare il quadro ci sono le corse sui Buggy, le hillclimb (e conseguentemente downhill) e le gimcana. Niente di nuovo sotto il sole, insomma.

La modalità online, fino a 8 giocatori, è abbastanza solida e con tempi d’attesa tutto sommato nella norma, aumenta un po’ la longevità del gioco, ma anche qui le novità scarseggiano.

Nonostante le numerose varietà insomma il gioco non riesce ad eccellere praticamente in nessun aspetto, né ad innovare particolarmente un genere che, come detto in apertura, vanta già un numero di concorrenti bello alto. Un po’ un peccato, perché V-Rally è una serie che in passato ci ha regalato diverse soddisfazioni.

v-rally 4

Verdetto

Con V-Rally 4 torna in pista uno dei brand storici delle simulazioni motoristiche, che però dimostra col tempo di aver perso un po’ di smalto. L’offerta è piuttosto variegata, ma non eccelle in nessun aspetto e anzi, un bilanciamento della difficoltà tutt’altro che perfetto rende l’esperienza a volte quasi frustrante. Maluccio anche il modello di guida, a metà tra arcade e simulazione, ma più che altro né carne né pesce. Tra i punti di forza una discreta realizzazione grafica e un buon comparto audio. Ma i tanti rivali sul mercato odierno sono un bel po’ di passi avanti.

Se vi stuzzica V-Rally 4…

Dovete assolutamente dare una chance a Dirt 4, uno dei migliori racing di questa generazione. Se vi piace il rally in generale, la vostra scelta può ricadere anche su WRC 7, degli stessi sviluppatori di questo V-Rally, ma decisamente più profondo e con in più la presenza della licenza ufficiale del campionato del mondo di rally.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.