Diablo 3, sei tu?

Uscito originariamente su Steam in early access nell’ormai lontano 2015, Victor Vran è un action RPG approdato in seguito su PlayStation 4 e Xbox One con la Overkill Edition, una versione aggiornata che contiene due DLC.

Adesso questa versione arriva anche su Nintendo Switch: vediamo come si comporta il titolo dello studio bulgaro di Haemimont Games sulla console ibrida della Grande N.

 

 

In un medioevo fantasy funestato dalla peste, il cacciatore di demoni Victor Vran arriva a Zagoravia, città che ha dovuto fronteggiare una vera e propria invasione di demoni.
All’interno del castello principale, vero e proprio hub centrale del gioco, dove potremo parlare coi vari NPC per scoprire particolari della storia, comprare e vendere equipaggiamento e riposarci tra una sessione di mazzate e l’altra, dovremo parlare con la regina, che pure sembra nascondere qualche segreto, e salvare ciò che resta dell’umanità.

Mazzate che è un piacere

Il come è presto detto: prendendo a mazzate orde di nemici. Siamo infatti di fronte a un hack ‘n slash piuttosto classico, col quale chi ha già familiarità con la serie di Diablo, uno dei giochi più accostati al titolo in questione, non faticherà più di tanto ad adattarsi.

Detto della breve premessa per quanto riguarda la storia, che a dirla tutta non è che sprizzi originalità da tutti i pori, anche per via di un genere piuttosto sviscerato nel corso degli anni, vediamo perché il titolo di Haemimont Games funziona decisamente bene.

Il punto di forza del gioco è la sua semplicità: il solidissimo gameplay si basa su un sistema di comandi piuttosto intuitivo, che viene sviluppato con la naturale progressione nel gioco.
Non sono presenti classi, come ci si aspetterebbe da un titolo del genere: lo stile con cui decideremo di sviluppare il personaggio dipenderà esclusivamente dai nostri gusti e dall’equipaggiamento che troveremo nel corso della nostra avventura.
l buon Victor possiede infatti diversi slot per equipaggiare armi ed altri accessori, alcuni sbloccabili col tempo, altri disponibili fin da subito.
La principale abilità del protagonista, oltre a quella di menar mazzate, è quella di possedere dei poteri demoniaci: attraverso gli scontri con i vari nemici: riempiremo infatti la barra detta della “Rabbia”, grazie alla quale potremo scatenare alcune abilità particolari.

Ecco che dunque dovremo destreggiarci tra armi, amuleti, oggetti speciali ed abilità intercambiabili, per sviluppare il nostro personaggio. Scegliendo l’equipaggiamento giusto, si può decidere di specializzarlo negli attacchi a distanza, ad esempio, oppure negli attacchi in mischia.
Si può sviluppare un personaggio particolarmente propenso a effettuare colpi critici, o che ricarichi la barra della rabbia più in fretta, o ancora un tank con abilità, armi e poteri demoniaci che aumentino le sue difese: insomma, lo stile di gioco che userete dipenderà da voi.

Quando picchiare i demoni dà dipendenza

Il resto lo fa un gameplay piuttosto accattivante, dalle meccaniche ben collaudate ma che si lasciano giocare molto agevolmente. In Victor Vran, oltre che per l’azione, c’è spazio anche per l’esplorazione, ed i livelli, sebbene non particolarmente originali, sono pieni di segreti da scoprire, aree da visitare e ricompense da ottenere.

È molto facile dunque entrare nel tunnel della dipendenza e trovarsi a ripetere “Apro un’altra porta e poi smetto!” per poi mettersi alla ricerca del pezzo di equipaggiamento che vi manca, o del boss leggendario da sconfiggere.

Insomma, il gioco funziona, è scorrevole e si lascia giocare che è un piacere, e tanto basterebbe per promuoverlo. Considerate poi che l’avventura è giocabile anche in co-op, ed ecco un ulteriore motivo d’acquisto.

Eppure non è tutto rose e fiori a Zagoravia: tolti alcuni spunti niente male, come il character design piuttosto figo, ed un’ottima recitazione (a proposito, il doppiatore di Victor Vran è lo stesso attore che da la voce a Geralt di Rivia in The Witcher 3), la grafica fa il suo dovere, ma non fa certo gridare al miracolo.
La storia poi non è certo il punto di forza del gioco. I dialoghi sono alquanto banali e la trama sa fin troppo di già visto, così come i sempreverde cliché del genere, presenti a tonnellate.

 

Niente di nuovo sotto il sole

A partire dai personaggi del gioco, come l’amico scomparso che è diventato un vampiro e vuole uccidervi, la voce nella testa del protagonista, passando poi per le classiche ambientazioni da action RPG (il cimitero, la foresta, le fogne…), fino ad arrivare al design dei nemici, i soliti demoni, insetti (dite la verità, non vi siete rotti le palle di combattere contro dei maledetti ragni giganti in ogni cavolo di gioco?) e quant’altro, il gioco osa veramente pochissimo, non uscendo mai dalla propria comfort zone.

Victor Vran insomma non fa niente di nuovo: mette insieme alcuni spunti narrativi abbondantemente sviscerati e i cliché più tipici degli action RPG, li unisce ad un protagonista tutto sommato figo, e li getta in un gioco retto da un gameplay sontuoso e divertente.

Una formula non proprio perfetta, ma che comunque riesce a divertire, e a farci dare un giudizio finale positivo: Victor Vran è una forza, e giocato in due è anche più divertente. Se vi piace il genere, avete già abbondantemente finito Diablo 3, e non volete abbandonarvi alla febbre da roguelike che ha invaso il mercato nell’ultimo periodo, andate sul sicuro.

Nella Overkill Edition sono anche presenti due DLC che aumentano ulteriormente la longevità del gioco, ed uno di essi è anche ispirato ai Motorhead (lo stesso Overkill del titolo è un’omaggio alla storica band heavy metal).

Di contro vi troverete di fronte a una storia derivativa e banalotta, ma che non intacca la bontà e la piacevolezza del titolo.

victor vran

 

Verdetto

Victor Vran sbarca su Switch con la Overkill Edition già vista sulle altre principali console, e ancora una volta diverte molto, ma non impressiona. Il punto di forza del gioco è sicuramente il gameplay, solido e divertente nella sua semplicità, che a volte sembra dar quasi dipendenza grazie anche a un sistema di combattimento ben fatto, e a un bel quantitativo di esplorazione offerta. Se avete anche un amico con cui giocarlo in co-op poi, è perfetto. Non è però di certo una ventata d’aria fresca: l’ambientazione, i personaggi, la storia, i nemici, sa tutto un po’ di banalotto e già visto, il che è un po’ un peccato, ma tutto sommato non ci sentiamo di dire che pregiudichi la qualità finale del prodotto.

 

Se vi stuzzica Victor Vran Overkill Edition…

Come ampiamente detto nella recensione, se vi piace il genere, Diablo 3 è la vostra scelta principale. Potrebbe interessarvi anche la serie di Torchlight, e potete dare una chance anche a Gauntlet, divertentissimo giocato in multiplayer locale.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.