Un platform con protagonista un simpatico scarabeo e allo stesso tempo un pinball? Benvenuti nello stravagante mondo di Yoku’s Island Express!

Gli esordienti Villa Gorilla, insieme all’aiuto del leggendario Team17 che si è occupato della distribuzione, hanno creato un gioco indie che rappresenta una vera ventata d’aria fresca nel panorama degli pseudo platform 2D che affollano gli store digitali di tutte le piattaforme: Yoku’s Island Express.

Nei panni dello scarabeo Yoku, ci troveremo scaraventati in una misteriosa isola, abitata da esseri bizzarri e curiosi, e pervasa da un’aura mistica e magica. L’esotico luogo, sembra minacciato da qualcosa di maligno e pericoloso, qualcosa di troppo più grande di noi che siamo solo un semplice scarabeo in grado solo di trascinare a desta e sinistra la propria pallina bianca, a cui siamo indissolubilmente legati, senza alcuna altra possibilità di movimento. Pochi iniziali passi e faremo la conoscenza del primo strambo popolano dell’isola, uno pterodattilo antropomorfo che ci affida il compito di postino dell’isola, dovremmo quindi raggiungere la nostra prima meta, l’ufficio postale prendere il distintivo e cominciare a farci sommergere dalla densità di contenuti che questa isola propone. Per farvi un idea di come è strutturato YIE, immaginate l’enorme mappa di un titolo in due dimensioni che sfrutti quel tipo di progressione non lineare alla Metroid/Castlevania, che si sviluppa a 360 gradi e che lascia totale libertà al giocatore, solleticandolo con un nuovo obiettivo, un nuovo incarico, obiettivo, collezionabile o uno strumento fondamentale ad accrescere le proprie opzioni esplorative (in pieno stile “metroidvania” insomma).

Come dite? Bello ma è una formula abusata e stra abusata? Eh no, è qui che casca l’asino e che nasce l’innovazione. Un metroidvania cosi non si era ancora mai visto. Tutto si basa sulla fisica della pallina che dovremmo trasportare in giro, e la formula trovata da Villa Gorilla è semplicemente geniale, trasformare l’intera mappa in un enorme complessissimo e stratificato “tavolo” da flipper. Sparsi per la mappa ci sono un sacco di respingenti, pedane di rimbalzo attivabili con il grilletto sinistro e quello destro, per controllare rispettivamente gli elementi blu e quelli gialli. L’esplorazione avviene dunque facendo schizzare la pallina (e Yoko annesso) con questi pulsantoni. Alcuni punti nevralgici della mappa (e sono a decine) sono veri e propri pannelli da pinball, con le due classiche leve di rimbalzo con cui lanciare la pallina in verticalità. Diversi punti interattivi, passaggi, tubi, esattamente come in un vero flipper, contorneranno queste aree. Ma se nel pinball l’abilità e precisione del giocatore è tutta dedicata alla ricerca del migliore punteggio, in YIE lo scopo sarà accumulare più frutta possibile. Ecco quindi che ogni punto bonus in cui riuscirete a mandare la pallina farà “poppare” nell’area frutta extra da accumulare. Infatti questa valuta è tutto nel gioco. Serve ad attivare dispositivi in giro per la mappa, come ad esempio cannoni che fungono da shortcut per farvi raggiungere diverse posizioni dell’isola, o più spesso, sbloccano nuove piattaforme di rimbalzo, fondamentali per raggiungere nuove aree.

Tutto insomma, ruota intorno alla frutta da raccogliere, in quanto rappresenta la chiave di volta per ogni interazione nell’area che permette di proseguire. Non è certo però l’unica tipologia di oggetto presente nel gioco. Lo scarabeo Yoku infatti ha un inventario da riempire con mappe, spore di funghi, e strane creature da utilizzare per appendersi alle piante carnivore, nuotare sott’acqua, e tutta una serie di oggetti più o meno bizzarri finalizzati ad accrescere le nostre abilità deambulatorie o a soddisfare le richieste degli NPC sparsi in tutti gli angoli della mappa. Non c’è quindi un centimetro di mappa che non abbia uno scopo e una soluzione di gameplay vincente. Game design e level design di alto livello e sempre declinati alla formula del pinball, sempre sfruttati in maniera brillante, addirittura per alcune boss battle. La grafica di Yoku’Island Express poi, riempie proprio gli occhi: ispirata, colorata, pastellata, ricchissima di dettagli disegnati a mano che impreziosiscono un sacco di scorci tanto da sembrare bellissime illustrazioni.

Se proprio dovessimo trovare un “difetto”, sta nella natura stessa del titolo che rende le sezioni pinball spesso legate alla fortuna o ad un’abilità e precisione di tiro non sempre facile da raggiungere. Spesso infatti vi incastrerete in una serie di rimbalzi senza fine cercando di indirizzare la pallina in una determinata direzione. Situazioni che possono sembrare frustranti ma che in realtà non sono mai realmente proibitive e richiedono solo una buona dose di pazienza.

Verdetto

Sebbene non sia esattamente la prima volta che nella storia dei videogiochi vediamo fusi due generi come il platform e il pinball (mi viene in mente ad esempio Sonic Spinball), la formula ibrida non si era mai vista espressa in maniera così armoniosa. Yoku’s Island Express è un gioco estremamente gradevole che, collezionabili a parte, vi terrà occupati almeno una decina di ore portandovi a visitare tra un rimbalzo e l’altro scenari affascinanti ricchi di atmosfera, con un ritmo di gioco sempre sostenuto e ricco di soluzioni di gameplay divertenti e brillanti. Un’ottima prova da parte di Villa Gorilla che al prezzo di 20 euro ci regala un’avventura innovativa e carica di creatività artistica e concettuale. 

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!