You 2: la nuova stagione è su Netflix

Dopo una prima stagione di successo, il 26 dicembre è arrivata su Netflix You 2, la serie tratta dai romanzi di Caroline Kepnes, che ha stregato buona parte del pubblico della piattaforma spingendolo verso uno sfrenato binge watching.

Joe Goldberg (Penn Badgley) ha dovuto lasciare New York e si è trasferito a Los Angeles, dove, con l’obiettivo di lasciarsi il tormentato passato alle spalle, ha assunto ovviamente una nuova identità: Will Bettelheim.

I suoi demoni interiori però non sono così facili da sconfiggere, e torna alla sua pericolosa routine, individuando in Love Quinn (Victoria Pedretti, che abbiamo già visto in C’era una volta a… Hollywood) un nuovo potenziale “amore”. Nomen omen, insomma. Anche perché per lei Joe, o meglio Will perderà completamente la testa, riscrivendo la sua concezione di amore e riconsiderando i propri sentimenti per Candace prima e Beck poi, arrivando a pensare che probabilmente si era trattato soltanto di infatuazione ed ossessione.

Con Love è diverso, pare convincersi Will, e per insediarsi nella vita e nel cuore della ragazza che dirige la cucina del market biologico Anavrin, di cui in realtà è proprietaria la sua famiglia e in cui lavora anche il suo bislacco fratello Forty (James Scully). si fa assumere abilmente grazie alle sue consuete tattiche, in modo di poter stare ogni giorno al fianco della donna

You 2: si ricomincia da dove ci eravamo lasciati

You 2 inizia con lo stesso piglio e le stesse dinamiche della prima stagione, e questo senza dubbio è un qualcosa di positivo per chi ha amato e divorato i precedenti episodi. Will ha bisogno di studiare il territorio e trovare dei punti fermi, che diano sicurezza a se stesso per il suo piano d’azione; e così come a New York aveva subito fatto amicizia col piccolo Paco, anche qui entra immediatamente in confidenza con la sorella della sua vicina, la quindicenne Ellie (Jenna Ortega). Anche stavolta le sue azioni sembrano mosse da sentimenti amorevoli e sinceri, e il senso di protezione che prova verso la ragazzina è forte e più di una volta gli complicherà le cose, come di fatto accadeva nella prima stagione con Paco.

you 2

Sebbene Will ripeta più volte, nei suoi monologhi interiori, di voler cambiare e vivere una vita normale e serena, il pubblico sa bene che i problemi e le complicazioni sono dietro l’angolo. E, non abbiate paura, ne arriveranno a fiumi.

L’impronta è sempre la stessa, e il segreto del “successo” è proprio questo stile à la Revenge, con ripetuti plot twist che di fatto costituiscono il core della sceneggiatura, poiché l’obiettivo degli ideatori di You 2 sembra sia quello di intrattenere a tutti i costi il pubblico, dandogli continuamente un motivo per proseguire la visione, episodio dopo episodio, solleticando il binge watching. Un modo subdolo che allegoricamente ci ricorda le azioni del protagonista Will, ma che indiscutibilmente funziona. Anche il cambiamento di location e nuovi e intriganti personaggi rappresentano senza dubbio un elemento a favore dello show, che in questi modi contrasta una ripetitività di fondo che altrimenti avrebbe potuto stancare.

Will, il Dexter dei poveri

In questa seconda stagione il nostro antieroe ci appare sempre più un Dexter dei poveri, come peraltro ci ricorda uno stesso personaggio (evitiamo spoiler), chiamando Will con questo appellativo. In linea più generale, il citazionismo cinematografico e televisivo è un po’ il leitmotiv di You 2, a partire dai protagonisti delle nuove puntate, come il poliziotto David Fincher (Danny Vasquez) o anche Candace (Ambyr Childers) che assume la nuova identità di Amy Adam, ingooglabile, come ironizza Will, e nonostante manchi una s, è chiaro anche qui che si tratti di una sorta di gioco, o di un omaggio. Osserviamo poi ulteriori riferimenti ad altri film o serie, sempre piuttosto palesi, come nel caso dello stesso Will che si vede come il Lucifer Mornigstar interpretato da Tom Ellis.

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Sebbene le azioni del protagonista siano assolutamente deprecabili, come accadeva con Dexter lo spettatore viene abilmente posto nella posizione di non condannarlo mai del tutto, ed anzi arrivare in qualche caso ad empatizzare con lui. Per accertarsi di questo ci vengono propinati una serie di flashback, quasi in tutti gli episodi, che pian piano ci svelano la terribile infanzia del protagonista e come la sua vita e la sua psiche ne siano uscite inevitabilmente segnate.

È senza dubbio un tassello importante che, rispetto alla prima stagione, costituisce la novità principale, ma ad onor del vero molto spesso la costanza con cui ci vengono proposti disturba e rovina la visione e il dipanarsi della trama principale, ovvero ciò che lo spettatore vuole realmente vedere.

Al netto di questo, chi ha amato You, apprezzerà molto anche la seconda stagione, per la quale vi garantiamo oltretutto un finale rocambolesco e per certi versi imprevedibile, che lascia più di una porta aperta verso You 3, del quale già si inizia a parlare…

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.