Ma forse gli infami non sono a Gotham…

Dopo l’intollerabile delusione dovuta alla qualità dei DLC offerti sin dal lancio del gioco, Rocksteady tenta di ridare lustro al proprio nome portando all’interno della sua Gotham City un DLC con una marcia in più, nel tentativo non solo di accontentare i fan (specialmente quelli che avevano acquistato addirittura il season pass), ma anche di dare una nuova occasione ai giocatori, di vestire i panni del Cavaliere Oscuro per un pretesto che non fosse una semplice scazzotatta di sfida o simili. E così, al prezzo di 9,99€, arriva a ringalluzzire la trama di Arkham Knight questo “L’Era dell’infamia”, un DLC dal carattere narrativo il cui scopo è quello di riprendere le redini di alcuni villain che, dopo il precedente gioco, erano rimasti nel dimenticatoio. Bello, bellissimo… ma con qualche riserva.

Caccia aperta

Prendendo le distanze da quelle che sono state le “Arkham Stories”, ossia quei contenuti mordi e fuggi il cui esempio più celebre (e migliore) è certamente quello dedicato a Bat-Girl, L’Era dell’Infamia, come detto, si va ad incastrare in modo collaterale nelle trame di Arkham Knight, proponendo 4 nuovi gaglioffi da rintracciare tra le numerose missioni ricercato già ben note all’interno del gioco, divenendo accessibile dal gioco principale, e non dai suoi surrogati via menù. Questa, di per sé, è già una differenza gradevole, che da al gioco un senso di continuità rispetto a quello che invece era il carattere decisamente più “easy” degli altri contenuti che, pur intriganti per l’apporto dato alla cosmologia gothamita, lasciavano spesso il giocatore con un senso di scarsa coesione e, il più delle volte, anche con una brevità che, goduta “stand alone” affossava ancor di più l’entusiasmo. La Stagione dell’infamia sceglie invece di introdursi coattamente nel gioco, cosicché se ne può godere le missioni anche mentre si è ancora indaffarati con i restanti criminali il che, se ci pensate bene, è un ottimo “trucco” per diluirne ancor più la fruizione. Sono forse, infatti, proprio quanti non hanno ancora completato al 100% Arkham Knight a poter godere al meglio questo DLC, per tutti gli altri sarà invece, e ancora una volta, un pasto molto misero, specialmente in termini di ore di gioco, non più di 4.

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Dunque, con una serie di brevi obiettivi, il più dei quali da conseguire in apposite zone inedite, Batman si ritroverà alla caccia di 4 ricercati, nessuno dei quali pervenuto nel corso della trama principale. I nemici, diciamocelo subito, sono tutti e 4 “pezzi grossi”, specialmente per chi si è goduto i precedenti capitoli trovandosi poi a constare l’assenza dei loro “beniamini”. Parliamo dunque di Killer Croc, il Cappellaio Matto, Mr. Freeze ed un redivivo Ra’s Al Ghul, ciascuno di loro con una propria porzione di gioco, un nuovo scenario e soprattutto una nuova serie di dettagli, utili tanto a capire che fine avessero fatto alcuni di essi, tanto per capire che fine faranno. Ora, per quanto sia avvincente ritrovarsi ad avere a che fare con praticamente tutto il carnet di nemici qui presente, quel che non può non amareggiare il giocatore, è la decisione di non sfruttare adeguatamente l’occasione, confezionando il DLC come nulla più che un piccolo e condensato minestrone. Gli obiettivi da raggiungere sono spesso risicati e la sfida che offrono non è quasi mai all’altezza delle aspettative finendo per essere un “more of the same” di attività che abbiamo fatto sin troppe volte e che mal si sposa, invece, con quella gustosa varietà che erano state le originali missioni ricercato. Giusto il Cappellaio prova ad offrire qualcosa di nuovo con un minigame inedito per disinnescare alcune bombe, ma il risultato è di una povertà disarmante e lascia veramente il tempo che trova. Il punto è che, ancora una volta, concentrandosi sulla costruzione dei nuovi “luoghi” (virgolette doverosissime vista la povertà in termini di zone esplorabili) e poi sul lavoro di sceneggiatura, Rocksteady sembra sacrificare tutto il resto confermando la mia personalissima convinzione che esso non sia un team capace di lavorare con tempistiche strette, per quanto sempre ai vertici di una certa perizia tecnica.
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Si tratta, a conti fatti, dell’ennesimo DLC asciutto, forse più consistente degli altri in termini di sceneggiatura (ed è ovviamente un bene) ma veramente povero di idee sia in termini di obiettivi che di trovate ludiche. I compiti sono semplici, non molto numerosi e il maggior fascino dell’esperienza è calamitato più dai villain (e relative storie) che dall’effettiva efficacia delle missioni. A voler poi essere cinici, quelle di Killer Croc e del Cappellaio Matto sono anche delle missioni decisamente deboli, specialmente quella del Cappellaio, che solo nel finale recupera “lo stile” a cui il villain ci aveva abituato in Arkham City, regalandoci una scazzottata artisticamente appagante ma con ben poca sostanza. A Ra’s e Mr. Freeze sono invece assegnate le trame più dense e articolate, ma forse proprio per queste inadatte ad un contenuto così breve, seppur abbiano entrambe il pregio di mettere un punto netto sulle storie di entrambi i villain (e pertanto il consiglio è di lasciarsele per ultime). Il resto è semplicemente un ripescone di più o meno ogni attività intrapresa nella campagna principale, dalle lotte in coppia sino alle corse sulla batmobile, in quello che è un minestrone decisamente riuscito anche se, purtroppo, di una brevità disarmante, praticamente privo di qualunque escamotage atto a rendere il tutto un pochino più longevo. Non ci sono collezionabili o segreti, non ci sono lunghe sezioni da esplorare, non ci sono nuovi obiettivi o missioni secondarie. Lo stesso DLC è un semplice pacchetto aggiuntivo di missioni secondarie, e in quanto tale esaurisce la sua carica in pochissimo tempo.

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Ovviamente lo stile e l’estro di Rocksteady ci sono e si vedono, ma l’impressione è che si sia sprecata (di nuovo) una buona occasione, specialmente per alcuni spunti narrativi apparentemente intriganti, e poi velocemente esauriti. Per dirne un paio: Killer Croc si ritroverà a precipitare (letteralmente) su Gotham in seguito alla sua reclusione nel carcere volante di Iron Heights. Verrebbe da pensare che il carcere sarà esplorabile, ed il fatto che sia un dirigibile precipitato nella baia, rende le prospettive di level design molto interessanti. Comincia tutto bene, se non ché si risolve tutto in una manciata di stanze che convolano direttamente allo scontro finale. Avete presente il risicatissimo contenuto di Harley Quinn? Bene, la missione di Killer Croc prevede anche meno stanze da esplorare! Passando a Ra’s Al Ghul, si tratta di un momento topico, con Batman intento a contrastarne la resurrezione. Il gioco offrirà un’importante scelta morale, e la comparsa di un nuovo personaggio… ma la velocità con cui il tutto viene trattato, unito al fatto che alla fine del DLC ciò che è accaduto resta quasi fine a sé stesso, rende tutto appagante ma fumoso. L’unico che si comporta bene in termini sia di gameplay che di trama è forse MR. Freeze, cui gli sviluppatori si sono evidentemente dedicati con una dedizione completamente diversa dagli altri 3, ed è anche l’unico che pare avere, a tutti gli effetti, la propria storyline chiusa al 100%, a voi scoprire il perché.