Eravamo seduti nel Korova milkbar…

Il periglioso connubio tra cinema e droga nel corso degli anni ha sfornato molti film, divisi tra capolavori e produzioni assolutamente glissabili.
La nostra lente clinica ha messo al vaglio un elenco lunghissimo e molto vario: su pellicola esistono droghe che permettono di fare praticamente ogni cosa, dal superamento dei limiti tipici dell’uomo fino all’esplorazione più recondita dei recessi della mente. Vi basti pensare che, nel corso della storia del cinema, intere trame sono state costruite intorno ad una singola droga.

Ma non sempre si è pensato di raccontare storie che avevano come protagonista una sostanza stupefacente reale. In diverse occasioni infatti le brillanti menti del cinema hanno idealizzato ed inventato (limitatamente allo script, si intende) delle droghe, quasi da zero. 

Oggi quindi faremo insieme un piccolo viaggio tra quelle più famose e dagli effetti più strani che sono state messe in scena in dieci film.
Tenetevi forte alla poltrona, almeno finché la percezione del reale rimane tale.

Latte +

Non possiamo che cominciare dalla droga più famosa della storia del cinema – che in realtà, citando proprio l’apertura del capolavoro di Stanley Kubrick, Arancia Meccanica, era latte rinforzato con qualche droguccia mescalina. Il latte+ viene utilizzo da Alex De Large e dai suoi tre drughi per cominciare le serate, farsi robusti e disposti all’esercizio dell’amata ultraviolenza.

Nuke

Nel mondo alla deriva creato da Paul Verhoeven, le droghe sono una delle poche vie di fuga per le masse dei disperati che popolano le strade di Detroit. In Robocop 2 (la cui sceneggiatura è stata curata da Frank Miller e Walon Green), facciamo la conoscenza della Nuke, una potentissima sostanza che dà un’assuefazione praticamente istantanea e che viene messa sul mercato in quattro varianti: Red Ramrod, White Noise, Blue Velvet e Black Thunder. La droga crea una dipendenza talmente forte che nemmeno la trasformazione in robot della nemesi di Robocop, Cain, gli porterà sollievo. Anzi.

Slo-mo

Il reboot del famoso film Dredd – La legge sono io, ci ha portato una maggior fedeltà al fumetto (almeno in qualche scena), una splendida visione del futuro apocalittico immaginato John Wagner e Carlos Ezquerra ma soprattutto una droga dagli effetti molto particolari. La slo-mo, infatti, ha la caratteristica di rallentare la percezione sensoriale: chi assume la sostanza ha la sensazione di vivere un perpetuo ralenti del tempo soggettivo. Un effetto direttamente proporzionale al piacere provato dal soggetto: pensate alle povere vittime di omicidio su cui è chiamato a indagare Dredd, sottoposte alla Slo-mo e spellate vive. 

NZT-48 et similia

Una delle prime leggende metropolitane che un incauto viaggiatore del web trova nelle sue esplorazioni è quella secondo cui gli esseri umani usano solo il 10% del proprio cervello. Su questo assunto sono state create opere tra le più disparate, ma ne ricordiamo di recente due in particolare: Limitless, in cui la sostanza di chiama NZT48, e Lucy, che usa la CPH4. In entrambi i casi gli effetti seguono questa andatura: paura, esaltazione, effetti collaterali, gestione degli effetti collaterali e nirvana. Se volete comunque vedere i film, non dite di non esser stati avvisati.

Melange

Pochi sono gli universi che hanno esercitato su di noi un fascino così grande come quello di Dune. La serie di libri, da sola, andrebbe letta e riletta per riuscire a coglierne – come per ogni buona opera di fantascienza – le diverse chiavi. Del  film, vi basti ricordare che è stato diretto da David Lynch, l’unico abbastanza folle da prendere un progetto come questo e trarne un prodotto per il grande schermo. Con risultati nemmeno brutti, a dirla tutta.
La spezia – altro nome della sostanza chiamata Melange – è la droga che tiene in equilibrio il potere dell’universo (famosa la citazione “Chi controlla la spezia, controlla l’universo”) e che permette di vedere il futuro, calcolare le rotte delle astronavi (solo nel film) ed estendere la vita oltre i limiti normali, ma anche a fornire la tipica colorazione blu dell’occhio. E un’assuefazione che porta alla morta in caso di astinenza.

Ephemerol

Per gli amanti dell’Indagatore dell’Incubo, il film Scanners ha rappresentato un punto di riferimento per tanti anni. Citato più volte dagli sceneggiatori Bonelli, il film di Cronenberg del 1981 racconta di come questa droga, assunta durante la gestazione, porti il feto a sviluppare dei potentissimi poteri telepatici. Se pensavate che solo il fumo facesse male in gravidanza, guardate il film… ma non se siete facilmente impressionabili.

Somnacin

Entrare nei sogni altrui e manipolarli a proprio piacimento non è certo un’impresa da poco. Nel film Inception, di Christopher Nolan, Leonardo Di Caprio e soci fanno avanti e indietro tra una fase rem e l’altra per inculcare idee e concetti nelle loro vittime. La droga in questione, il Somnacin, permette ai protagonisti di entrare in un sogno condiviso e muoversi al suo interno consapevolmente. L’ideazione di questa sostanza e la messa in scena del mondo dei sogni (che da sola vale la visione del film) ha valso al film ben 4 premi Oscar.

Polvere bianca di Zeke

Quasi tutte le droghe usate al cinema hanno uno o più effetti collaterali negativi, come è naturale che sia. In The Faculty, invece, la sostanza in questione ha un effetto esclusivamente ricreativo sugli esseri umani (e in maniera molto blanda, per di più) ma è mortale per gli incauti alieni parassiti che provano a invadere la Terra. Una variazione tossica della Guerra dei mondi di H.G. Wells, in pratica.

Succo dell’Ululatore notturno

Il regista e gli sceneggiatori di Zootropolis, sono stati capaci di immaginare un mondo in cui tutte le specie animali (accuratamente antropomorfizzate) potessero convivere in serenità. Visto che nemmeno i creatori dei cartoni animati sono immuni dal fascino dettato da una droga (limitatamente) in termini di svolta delle trame, ci ritroviamo a inserire anche un film Disney in questo listone. L’effetto del succo di questo fiore chiamato Ululatore notturno è quello di rendere selvaggio l’animale che lo prova. Un po’ un ritorno alle origini per lupi, volpi, leoni e predatori vari.

Smart drug non catalogata

Cosa accade quando un gruppo di ricercatori estremamente preparati si stanca di tirare la cinghia per arrivare a fine mese? Con questo presupposto comincia la produzione di una nuova smart drug e il film Smetto quando voglio, di Sydney Sibilia. Gli effetti della sostanza sono ascrivibili a quelli delle più comuni droghe attualmente in circolazione: un misto di cocaina, ecstasy e anfetamine varie. Il problema è che quando uno bravo comincia a produrre droghe, fa bene anche quello. Pure troppo. In caso di dubbi o domande, citofonare Heinseberg.

Non che ce ne sia bisogno, ma ci teniamo comunque a ricordare a tutti che l’importante è che queste sostanze restino nel rettangolo del grande o del piccolo schermo.
Fate i bravi, mi raccomando!

Felice Garofalo
Fin da quando riesce a ricordare è stato appassionato di fumetti, di cui divora numeri su numeri con buona pace dello spazio in libreria, sempre più esiguo. Ogni tanto posa l’ultimo volume in lettura per praticare rigorose maratone di Serie TV, andare al cinema, videogiocare, battere avversari ai più disparati giochi da tavolo, bere e mangiare schifezze chiacchierando del mondo. Gli piace portare in giro la sua opinione non richiesta su qualsiasi cosa abbia visto o letto. Sfoggia con orgoglio le sue magliette a tema.