Nell’attesa che Street Fighter V sia finalmente aggiornato e sistemato come si conviene ad un titolo di quel calibro (io prima di dedicarmici bene voglio più contenuti e un comparto online più performante) ho pensato, per ammazzare il tempo, di creare una lista di 10 picchiaduro davvero assurdi, e spesso per questo bruttissimi, che mi sono capitati sotto gli occhi. Il mondo dei picchiaduro ad incontri infatti è estremamente variopinto. Tra prodotti più o meno ufficiali, indie e creati sotto l’influsso di chissà quali droghe, in questo genere si è visto davvero di tutto, tant’è che 10 forse è pure un numero che sta stretto ad una selezione di questo tipo. Oh beh… bisogna pur partire da qualche parte.

Primal Rage

Anno 1994, questo picchiaduro della Atari uscito per più o meno tutte le piattaforme dell’epoca (tra cui Mega Drive, PlayStation e Sega Saturn), ci permetteva di partecipare ad epici scontri 1 vs 1 tra… dinosauri. Che poi non erano veri dinosauri, ma mostri di vario genere che ne richiamavano le fattezze. Un’idea piuttosto estrosa per un picchiaduro, soprattutto se lo consideriamo come un prodotto di punta del mercato e non l’indie da quattro soldi fatto cosi tanto per fare, ma si sa, all’epoca c’era molto più margine per la sperimentazione. Fatto sta che il gioco era decisamente mediocre sotto tutti i punti di vista, risultando pressoché ingiocabile. L’unico motivo per farci una partita insomma era per gongolarsi utilizzando lo scimmione Blizzard e stordire l’avversario con la sua mitica mossa della flatulenza. Almeno un sorriso te lo strappava…

Bikini karate babes

Cosa succede se unisci Mortal Kombat a Dead Or Alive, aggiungi una spruzzata di “trashume” e ti assicuri che il prodotto finale sia quanto di più dozzinale si sia mai visto nel genere? Semplice, ti ritrovi con Bikini Karate Babes. Chissà  perché, nel 2002 il team di Creative Edge Studios, ha deciso di realizzare quindi questo picchiaduro per PC con protagoniste ragazze in Bikini digitalizzate per l’occasione e dalle movenze come dire… sicuramente avvenenti ma che hanno ben poco a che fare con le arti marziali. Ma vogliamo parlare poi dei gemiti e i versi sonori che accompagnano il tutto? Va be dai, una mezza schifezza, lo abbiamo capito. Quanto meno una mezza schifezza in abiti succinti, per una volta. Gli sviluppatori hanno dichiarato di averlo realizzato per prendersi gioco dei picchiaduro dell’epoca. Contenti loro…

Tattoo Assassins

Questo incredibile “capolavoro”, chissà perché, non è mai uscito ufficialmente nelle sale giochi. Trattasi di un clone di Mortal Kombat su cui certa gente, tali Data East Pinball, nel 1994 puntavano molto. Pensate che questo progetto era pure appoggiato e supervisionato da Bob Gale, uno degli sceneggiatori di Ritorno al Futuro. Ma di che parliamo? Di Mortal Kombat in salsa ancora più trash di quanto non fosse già in origine, stesso gameplay (fatality e animality comprese) stesso cifra stilistica per i personaggi (ma mooooolto meno ispirati), il tutto condito da un cattivo gusto di gran lunga più potente e prepotente del gioco di Midwai

Almeno c’erano le Nudality .

BCV: Battle Construction Vehicles

Un gioco del genere poteva solo essere partorito dalla (spesso geniale) follia giapponese. Non importa che poi il gioco fosse un “legno” della peggior specie. Un picchiaduro per PS2 del 2003 grezzissimo in cui i contendenti in campo sono… veicoli da cantiere come Bulldozer, Schiacciasassi, Muletti, e tutto quel genere di mezzi lì. La cosa più assurda era che il titolo proponeva pure una storia abbastanza articolata e curata, mediante filmati e dialoghi, con cui giustificava questi bizzarri “scontri”… Uno sforzo vano vista la qualità del prodotto, ovviamente sotto la sufficienza. Ma sono sicuro che un titolo così bislacco ha sicuramente diversi fan sparsi per il mondo.

Divekick

Divekick è un gioco che sicuramente è nato come una cazzata tra amici (non puo essere altrimenti visto il concept) ma che poi per qualche motivo ha riscosso talmente tanto successo che è riuscito addirittura a finire negli store di Sony e Microsoft. In questo gioco praticamente potrete eseguire solo calci in salto sull’avversario. Esatto non esiste nessuna altra mossa. Certo lo sappiamo che la maggior parte dei giocatori casualoni “salterini” di Street Fighter manco si accorgerebbe della differenza tra questo e un qualsiasi altro picchiaduro, visto che si tratta della mossa da scimmiare in maniera ignorante per definizione, ma no, non è normale in genere avere un moveset cosi limitato. Come non è assolutamente normale questo gioco…

Arm Joe

Per descrivervi la bizzarria di questo picchiaduro ad incontri mi basta dirvi che i personaggi sono tratti nientemeno che dal romanzo storico di Victor Hugo del 1862, I Miserabili. E la cosa bella è che pur essendo un prodotto indie è anche ben realizzato sia a livello artistico che di gameplay. Ma d’altronde l’hanno fatto dei giapponesi… che ve lo dico a fare. Dovreste trovarlo facilmente in rete da scaricare per PC. Fatemi sapere chi trovate più potente tra Jean, Javert, Marius e… Cosette.

Super Cosplay War Ultra Infinity 

Nel 2004 esclusivamente su PC esce questo picchiaduro ultra colorato in cui i combattenti non sono altro che assurdi tizi vestiti come alcune delle più conosciute icone del mondo nerd. Si insomma… sono dei cosplayer. L’ultima edizione risale al 2014 e ora il gioco si ritrova “millemila” personaggi che imitano Naruto, Super Mario, Doraemon, Fatal Fury e chi più ne a più ne metta. Chiassone, zeppo di citazioni e con il suo stile super deformed, ci ricorda un po’ Super Pocket Fighter della Capcom che, pur usando la stessa “formula”, era però completamente autocitazionista nei “travestimenti” in game. Certo a fronte di un gameplay chiaramente molto meno levigato del simpatico picchiaduro di Capcom, qui abbiamo un’idea altamente più bislacca a compensare…

Cho Aniki: Bakuretsu Ranto Hen

Qui stiamo dalle parti del “malato” forte. Questo picchiaduro giapponese del 1995 nasce come spin-off d un gioco sparatutto a scorrimento, e infatti anche nella sua deriva beat em up i personaggi volano e si sparano, oltre a tirarsi cazzotti. E già questo basterebbe a renderlo quanto meno particolare. Ma la cosa più fuori di testa rimane comunque l’immaginario estetico su cui si basa l’aspetto dei personaggi. Un delirio stilistico, surreale, demenziale, che fonde muscoli compiaciuti, corpi, elementi tecnologici e… velieri volanti spaziali (??). Questi sono gli ingredienti con cui sono stati concepiti i personaggi di questo picchiaduro e vi sfido a non rimanere quanto meno sbigottiti dalle scelte degli sviluppatori. Non che la roba freaky in Giappone sia mai mancata, però si, indubbiamente ogni tanto qualcosa ti perplime più del resto…

Ballz 3D

Va bene che erano altri tempi (1994), va bene che si viveva ancora un’epoca sperimentale in cui praticamente si pubblicava tranquillamente qualsiasi tipo di minchiata, ma cavolo è davvero strano che Nintendo e Sega avessero deciso di ospitare nelle loro prestigiose console a 16bit questa zozzeria. Ballz 3D si fregiava del fatto di essere un “gioco tridimensionale” e per questo probabilmente gli sviluppatori hanno ben pensato di non curare assolutamente nessun aspetto del gioco, perché tanto era già “interessante” cosi… Un picchiaduro con dei personaggi fatti di “palle” assolutamente INGUARDABILI, collisioni e gameplay da mani nei capelli e come se non bastasse un sonoro che definirlo fastidioso è fargli un complimento. La stranezza di questo titolo è superata solo dalla sua bruttezza.

Dong Dong Never Die

Immaginatevi Street Fighter e Mortal Kombat fusi insieme, messi sotto acidi e droghe pesanti, inzuppate tutto nella più trash pop culture asiatica (cinese per la precisione) e avrete Dong Dong Never Die. Che dire di sto titolo? Si commenta da solo, è tanto stilisticamente esagerato quanto geniale a modo suo. I personaggi sono uno più improbabile dell’altro e i loro stili di lotta ovviamente non possono che essere un letale mix di follia e nonsense. Il gioco lo potete scaricare gratuitamente dalla rete. Ve lo dico subito, è volontariamente sbilanciato ma tutto sommato non è male, vi consiglio di provarlo. Vi farete quattro risate e per una volta, vi divertirete pure!

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!