“Ma dici a me?”

Il 17 agosto compie 75 anni uno dei più grandi attori della storia del cinema: Robert De Niro.
Interprete eclettico e due volte Premio Oscar (a fronte di 7 nomination), ha recitato in quasi 100 film e ne ha diretti due (Bronx, The Good Sheperd).
La sua lunghissima e variegata filmografia ovviamente non è esente da imperfezioni e da opere finite un po’ nel dimenticatoio, o peggio ancora che ricordiamo per non essere esattamente dei capolavori, soprattutto perché nella parte finale della sua carriera ha preso parte a qualche film che, a detta di molti, ha rovinato la sua immagine, e ci riferiamo a commedie non proprio brillanti e riuscite, come Nonno Scatenato.

È nel ventennio che va dalla metà degli anni ’70 alla metà dei ’90 invece che De Niro dà il meglio di sé, interpretando tantissimi ruoli differenti tra loro in pellicole eccezionali e lavorando a fianco di registi di prim’ordine, come Scorsese, Leone, Cimino, Coppola e tanti altri, ed è proprio per quei film che è diventato un’icona della Settima Arte.

Per omaggiarlo noi di Stay Nerd abbiamo voluto stilare una classifica di quelle che sono probabilmente le 5 migliori interpretazioni dell’attore newyorkese. Ovviamente si tratta di alcune tra le più note e qualcuna ha ottenuto anche dei riconoscimenti ufficiali, ed inserendone solo 5 il nostro lavoro di scrematura ha fatto “fuori” performance altrettanto memorabili, ma in fondo è solo un modo per celebrarlo.

Il Padrino – Parte 2 (1974) (Amazon)

Tra i personaggi più riusciti nella carriera di Robert De Niro c’è senza dubbio il suo Vito Corleone in versione “giovane”, due anni dopo l’altra grande performance di Marlon Brando che ha interpretato il boss da “anziano”.

Il film è considerato uno dei migliori in assoluto ed ottenne 11 nomination e 6 Oscar, tra cui proprio quello come Miglior attore non protagonista a De Niro (il primo per la star newyorkese), che peraltro garantì al personaggio di Don Vito il secondo Oscar con due attori diversi: un record nella storia del cinema.
Come ulteriore conferma della meticolosità dell’attore e delle sue doti, ricordiamo che Robert De Niro recitò in italiano con accento siculo, studiando la lingua e il dialetto per molti mesi prima dell’inizio delle riprese.

Taxi Driver (1976) (Amazon)

Di Taxi Driver ne abbiamo parlato diverse volte anche su queste pagine, e di sicuro quando si pensa a De Niro viene immediata l’associazione con il film di Scorsese, un cult senza tempo per il quale inspiegabilmente non si è portato a casa la statuetta. Anzi, il tutto è ancora più assurdo se pensiamo che a fronte di 4 nomination Taxi Driver non ottenne nemmeno un premio.

Ad ogni modo alcune scene di questo film sono rimaste indelebili nella memoria degli spettatori, soprattutto quella davanti allo specchio, in cui l’attore pronuncia le celebri parole: “Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi, con chi stai parlando?…”

Toro Scatenato (1980) (Amazon)

Altra grande performance dell’attore sull’asse De Niro-Scorsese, a soli 4 anni di distanza da Taxi Driver. Il suo Jake La Motta però stavolta ottenne meritatamente la statuetta come Miglior attore protagonista (il secondo Oscar della sua carriera), grazie anche ad un ruolo diverso rispetto ai precedenti, e molto più intimista. De Niro riesce a rendere al meglio tutte le complesse sfumature caratteriali del suo personaggio, i suoi scatti d’ira e la sua aggressività, ma anche i suoi deliri e le sue paranoie.
Ovviamente il grandissimo lavoro di Scorsese, insieme alla scelta vincente di realizzarlo in bianco e nero, ha contribuito a regalare all’attore il tanto ambito Premio.

Cape Fear – Il promontorio della paura (1991) (Amazon)

Passano 11 anni e rieccoci ancora ad applaudire il connubio Scorsese-De Niro. In realtà nel frattempo ci avevano regalato altre due produzioni, ovvero il controverso Re per una notte (1982) e un altro capolavoro come Quei Bravi ragazzi (1990), che abbiamo escluso davvero con fatica.

Nel ’91 però le sale cinematografiche accolgono Cape Fear, remake de Il Promontorio della paura di J. Lee Thompson, di cui il regista mantiene persino alcuni attori, seppur in ruoli diversi.
Di questa incredibile interpretazione avevamo già avuto modo di parlare in un nostro articolo sui villain del cinema di quegli anni, proprio perché il suo Max Cady rappresenta l’essenza del “cattivo”, caratterizzato da follia, spirito di vendetta, animo subdolo e perversione.
Un’opera che si basa prevalentemente sulla personalità del suo Cady, per il quale ottenne infatti la nomination.

Il cacciatore (1978) (Amazon)

Facciamo qualche passo indietro e torniamo al ’78, anno in cui Michael Cimino realizza una delle pellicole più apprezzate di sempre e di sicuro il suo miglior lavoro.

Si tratta di un film di guerra, nonostante si differenzi molto dalla maggior parte delle opere di genere, ed alcune scene con protagonisti il Mike Vrosnky di De Niro e il Nick Chevatorevich di Christopher Walken (che ottenne l’Oscar) sono passate alla storia grazie alla forza del messaggio che miravano a trasmettere. Tra queste ricordiamo quella della roulette russa, sequenza cruenta che esprime appieno la visione di Cimino.
Probabilmente ci sono interpretazioni di De Niro che meriterebbero di entrare in questa top 5 allo stesso modo se non di più di quella de Il Cacciatore, ma il suo modo di partecipare in un’opera corale, dove le performance di tutti gli attori si integrano una con l’altra per donare al film il giusto significato, è encomiabile. Non è un caso che il film abbia ottenuto 9 nomination, vincendo poi 5 Premi.

Un’opera intensa, in cui vengono analizzati temi come l’amicizia, l’amore, il sangue, la guerra, la morte; e in questa tremenda e dolorosa commistione di elementi, De Niro e Walken emergono in maniera incredibile.

de niro

Come abbiamo detto, la carriera di De Niro è costellata di tanti capolavori e questa sorta di classifica di certo ne racchiude 5 tra i migliori, ma con quasi 100 film sulle spalle tutto risulta assolutamente opinabile. 
Diteci allora nei commenti quali sono i vostri 5 preferiti!

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.