Anime per tutti!

Poniamo il caso che non vi siete mai interessati realmente al mondo degli anime e che avete visto, durante la vostra vita, giusto Dragon Ball, shojo come la celebre Rossana (soprattutto se nati tra la fine degli anni ’80 e gli inizi del ’90) o qualche puntata sporadica di Death Note sull’ormai defunto MTV. Ciò non vuol dire che gli anime non vi piacciono, ma che vi dovete solamente addentrare un po’ di più in questo incredibile  e vastissimo universo.

Con questo articolo, fortunatamente per voi, avrete la possibilità di redimervi e poter dare una seconda chance al magico mondo dell’animazione giapponese. Nella seguente lista sono stati selezionati attentamente prodotti adatti a tutti i gusti, dallo sport, alla cucina, passando per gli immancabili shonen  fino ad arrivare a produzioni thriller. Un’occasione che non potete farvi sfuggire.

anime non piacciono

Food Wars

Siete amanti della cucina? Passate le serata tra le votazioni di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese e i giudizi di chef Barbieri a Masterchef? Pranzo e cena sono il vostro chiodo fisso? Allora Food Wars è l’anime adatto a voi.
L’opera di Yuto Tsukuda, ambientata nella scuola di cucina più importante del Giappone, dove gli studenti, per poter risolvere qualsiasi tipo di diverbio, si scontrano in pirotecniche gare culinarie, è una piccola pietanza piccante data in pasto allo spettatore.
Nonostante una leggerissima sfumatura ecchi (erotica) orientata sempre verso una chiave goliardica, Food Wars, che si pone in una categoria a parte del genere shonen, ci offre personaggi dinamici e ricchi di sfumature (per quanto stereotipate) che mostrano la quintessenza della cultura gastronomica mondiale. Ricette giapponesi, francesi, italiane, tedesche, americane vengono portate fedelmente sullo schermo dal protagonista Soma (esperto di cucina tradizionale giapponese) e i suoi amici e avversari, donando allo show una componente quasi didattica.
Food Wars è una creatura bizzarra, atipica nel panorama odierno dell’animazione giapponese, ma proprio per questo è l’ideale per farvi ricredere, è perfetta per le persone a cui non piacciono gli anime.

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Soul Eater

Passiamo ad uno shonen (opera dove sfide e combattimenti ne fanno da padrona) più classico, ma di gran lunga meno mainstream di molti altri.
Scegliere un’opera di questo genere, nell’infinito macromondo degli anime, è stata un’impresa più che difficile, ma optare per pietre miliari impegnative e, soprattutto, lunghe come One Piece, Bleach, Naruto o Full Metal Alchemist Brotherhood avrebbe messo timore anche ai più grandi appassionati.
L’opera di Atsushi Okubo (che attualmente è al lavoro su Fire Force) è il giusto compromesso. Nell’universo di Soul Eater, ambientato nella scuola Shibusen, dove maestri d’armi e armi stesse vengono addestrati nella lotta contro il male, tutti i personaggi sono magnificamente caratterizzati. Da Maka e Soul (i due protagonisti), ai loro amici, fino ai fantastici cattivi. La profondità di scrittura di Okubo si riassume nel costante equilibrio che devono trovare i nostri eroi tra ragione e follia, cercando di non sprofondare nel tetro baratro che minaccia l’umanità.
Grande scrittura, rottura della quarta parete, forte componente comica, combattimenti spettacolari (aggiungiamo anche un doppiaggio validissimo) e soli 51 episodi, rendono Soul Eater lo shonen perfetto per iniziare a rivalutare l’universo degli anime.

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Psycho Pass

Siamo arrivati al turno degli amanti dei thriller. Ebbene sì, anche nell’universo degli anime giapponesi è presente una grandissima fetta di opere che si buttano a capofitto nel genere narrativo che ha rivoluzionato la letteratura prima e il cinema dopo. Una piccola perla che merita più di una visione, soprattutto da parte di tutte le persone a cui non piacciono gli anime.
Ambientato nel 2112 a Tokyo,  Psycho Pass, manga di Gen Urobuchi, narra di un mondo dove il coefficiente di criminalità di un essere umano è calcolato tramite strumenti adoperati dalla Pubblica sicurezza, l’organo nazionale che ha il compito di inviare squadre di Esecutori ad eliminare o arrestare tutti coloro i quali dovessero registrare un Psycho Pass superiore alla media.
Ambientazioni cyberpunk con chiari riferimenti al grande cinema noir degli anni ’60, trame fitte di informazioni che ci lasceranno con il fiato sospeso sino alla fine, e personaggi fortemente carismatici, compongono il mix letale che vi farà innamorare di quest’opera.
NB: Dopo la visione si consiglia fortemente di iniziare ID: Invaded

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Bugie d’Aprile

Abbandoniamo gli intricati scenari di Psycho Pass, per addentrarci nel delizioso universo musicale di Bugie d’Aprile.
Kosei è un giovane talento del pianoforte, conosciuto ai più come “metronomo umano” per la sua incredibile abilità. Le sue capacità gli permetteranno di ricevere numerosi riconoscimenti sin dalla più tenera età, fino a quando un terribile avvenimento spezzerà questa magia. Il compito di rimettere le note sul pentagramma spetterà alla giovane Kaori, molti anni dopo. Ovviamente, come avrete intuito, oltre alla componente musicale, la drammaticità è un elemento fondamentale di quest’opera, la cui delicatezza viene rappresentata meravigliosamente dalla danza delle dita del protagonista sopra la tastiera. Bugie d’Aprile è una sfida particolare, un anime che potrebbe risultare anomalo al giorno d’oggi, ma, a maggior ragione, spinge lo spettatore ad innamorarsene, puntata dopo puntata, composizione dopo composizione.

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Dr. Stone

Mondo post apocalittico. Pochissimi fortunati sono sopravvissuti ad un terribile evento che ha pietrificato quasi tutta la specie umana. Toccherà al geniale Senku porre le basi per la rinascita dell’umanità attraverso le sue sconfinate conoscenze matematiche, chimiche e astronomiche, pilastri fondamentali del suo regno della scienza. Dr. Stone rappresenta una delle opere più geniali del panorama degli anime. Nato dalla penna di Riichiro Inagaki e disegnato dal sudcoreano Muji Park, è la quintessenza della potenza scientifica applicata ad un contesto, paradossalmente, veritiero.
Senku, ragazzo prodigio della sua generazione, è il figlio diretto della Scienza e ha lo sguardo costantemente orientato verso l’innovazione e la tecnologia, in un mondo regredito all’età della pietra. L’opera di Inagaki tiene lo spettatore incollato allo schermo costantemente, mettendo in mostra le più articolate formule chimiche e matematiche, spiegandole passo passo, sfondando la quarta parete e adoperando grafici dettagliatissimi, ma facilmente comprensibili anche agli atei di questo sconfinato mondo.
Siete desiderosi di addentrarvi in una realtà dominata dalla Scienza e da tutte le sue ramificazioni? Dr. Stone fa al caso vostro. Perfetto anche per tutte le persone a cui gli anime non piacciono proprio.

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Violet Evergarden

In questa lista, dopo la leggera drammaticità di Bugie d’Aprile, mancava qualcosa in grado di scalfire anche l’animo più granitico e freddo. Il manga realizzato da Kana Akatsuki è una delle storie drammatiche più forti e potenti degli ultimi anni.
Durante questi 13 episodi, che faranno sciogliere il vostro cuore e consumare tutte le lacrime in corpo, avremo la compagnia di Violet, una ragazza incapace di provare emozioni, forgiata dalla morte e cresciuta dalla guerra. In questo speciale viaggio che ci porterà ad una graduale riscoperta di tutti i sentimenti dell’essere umano, la colonna sonora composta da Evan Call ci porterà in una realtà onirica, donando alla composizione una totalità artistica che si intreccerà con la delicatezza di una palette costantemente posta in equilibrio tra forza e delicatezza. In Violet Evergarden amore e dolore ballano un valzer in punta di piedi sopra il nostro cuore, e siamo sicuri che struggerà il vostro animo anche se gli anime non vi piacciono.

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Kuroko No Basket

Appassionati di sport? Vi emozionate per qualsiasi competizione dove l’essere umano deve superare i propri limiti? Vi innamorate dei discorsi motivazionali degni del miglior Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”? Kuroko No Basket, o Kuroko’s Basket, è il vostro terreno di gioco.
In questo fantastico anime dove la pallacanestro ne fa da padrona, i personaggi si destreggiano, sul pitturato, in azioni esaltanti e con animazioni eccezionali, una evoluzione costante dei protagonisti, dentro e fuori dal campo, e una storia avvincente. La profondità della narrazione è veramente affascinante e legittima la grande fama di quest’opera in Giappone.
Non siete amanti degli anime? Beh, crediamo che la visione di Kuroko No Basket vi farà cambiare idea.

Leonardo Diofebo
Classe '95, nato a Roma dove si laurea in scienze della comunicazione. Cresciuto tra le pellicole di Tim Burton e Martin Scorsese, passa la vita recensendo serie TV e film, sia sul web che dietro un microfono. Dopo la magistrale in giornalismo proverà a evocare un Grande Antico per incontrare uno dei suoi idoli: H. P. Lovecraft.