Più tanti altri modi in cui lo scienziato ha influenzato la cultura pop

Stamattina il mondo della scienza, e non solo, si è svegliato con una pessima notizia: ci ha lasciati Stephen Hawking, astrofisico di fama mondiale ed una delle menti più brillanti dei nostri tempi.
Nella sua lunga carriera, portata avanti nonostante le difficoltà della malattia che lo accompagnava dall’età di 21 anni, Hawking ha lavorato e fatto importanti scoperte nel campo dei buchi neri, dell’origine dell’universo e della cosmologia in generale, diventando un assoluto punto di riferimento nel suo settore.

Noi vogliamo ricordarlo in maniera un po’ più leggera, perché una delle sue migliori qualità era anche quella di non prendersi troppo sul serio, un po’ come Albert Einstein, un’altra delle menti più eccelse del secolo scorso. D’altronde “Great minds think alike”, si dice.
E allora ecco che Hawking regala cammeo ed ospitate varie, che dimostrano tutto il suo straordinario umorismo, in film, serie TV e quant’altro. Ne abbiamo raccolti alcuni per commemorarlo.

Star Trek: The Next Generation

Nell’ultimo episodio della sesta stagione di Star Trek: The Next Generation, Data gioca una partita di poker con le proiezioni olografiche di Sir Isaac Newton, Albert Einstein e Stephen Hawking. Lo stesso Hawking si è prestato all’interpretazione, diventando l’unica guest star presente in Star Trek ad interpretare se stesso.

 

The Big Bang Theory

La comedy nerd per eccellenza (beh, perlomeno agli inizi) ha sempre avuto un posto nel cuore di Stephen Hawking, che ha partecipato a diversi episodi. Lo si è visto per la prima volta nella quinta stagione, quando si trova a lavorare con Howard, che costringe Sheldon a fare i compiti più umilianti in cambio della promessa di incontrarlo. Nella sesta stagione gioca con Sheldon a Words with Friends, un giochino su smartphone. Nell’ottava stagione critica online un trattato di Sheldon. Nel duecentesimo episodio della serie canta buon compleanno allo stesso Cooper. Lo si vedrà pure più avanti in altri due episodi.

La Teoria del Tutto

Nel film del 2014 (diretto da James Marsh), che valse il Premio Oscar per il Miglior Attore Protagonista ad Eddie Redmayne, basato proprio sulla vita di Stephen Hawking, appare anche lo stesso scienziato. Qui sono stati infatti utilizzati alcuni stralci di suoi discorsi effettuati con l’iconica voce computerizzata della macchina attraverso la quale Hawking si esprimeva. A margine di tutto, ci sentiamo anche di consigliare il film a chiunque non l’abbia visto, perché si tratta un autentico capolavoro.

 

Monty Python Live (Mostly)

Stephen Hawking fu anche ospite dello show dei Monty Python, portato a teatro nel 2014, prima loro apparizione insieme dopo 34 anni, e tuttora la loro ultima ufficiale. Lo scienziato appare in un video pre-registrato al termine della Galaxy Song, quando investe con la sua sedia a rotelle il fisico Brian Cox, che criticava la canzone.

Futurama

Hawking è una sorta di totem di Matt Groening, essendo apparso in diversi episodi sia di Futurama che de I Simpson, come vedremo fra poco.
In Futurama lo vediamo per la prima volta nel sedicesimo episodio della seconda stagione, quando insieme a Nichelle Nichols, Gary Gygax e il super computer Deep Blue fa parte dei guardiani del continuum spazio temporale.
Lo scienziato partecipa anche al film La Bestia da un milione di schiene, raffigurato nel classico modo di Futurama, ossia con la testa conservata nel vetro. Nel film tra l’altro dopo aver stordito il Professor Farnsworth con dei raggi dagli occhi, dice: “Wow, non sapevo di poterlo fare!”.

The Simpsons

Nei Simpson, Hawking è raffigurato per la prima volta nella decima stagione, episodio 22, quando Lisa, insieme alle altre “menti eccelse” di Springfield, fonda il M.E.N.S.A.
Lo scienziato interviene per salvarla quando le cose degenerano, a bordo della sua sedia a rotelle trasformata in elicottero.
Hawking appare anche nella sedicesima stagione, quando nella taverna di Boe tenta di spiegare ad Homer come mai Bart non riusciva a vedere Rio, il presunto amico immaginario di Homer, interpretato da Ray Romano.
Due brevi cameo sono presenti anche nella diciottesima stagione, sempre a bordo della sedia-elicottero, e nella ventiduesima, dove è intento a cantare un rap.

Late Night with Conan O’ Brien

Non è proprio definibile come una “serie TV”, ma il Late Night è una delle trasmissioni televisive più note negli Stati Uniti. Stephen Hawking è stato protagonista di un divertente siparietto in una puntata del 2003, in cui telefonava a Jim Carrey, ospite della serata, che poco prima aveva tentato di spiegare il concetto di universo ecpirotico allo stesso Conan O’ Brien. La telefonata si concludeva con Carrey e Hawking che si davano reciprocamente del “genio”. 

 

Bonus

Ci sono però altre numerose occasioni in cui Stephen Hawking ha influenzato la cultura pop, sebbene non partecipando in prima persona. Lo scienziato compare anche in una puntata del 2006 di Due Fantagenitori, interpretato da Dee Bradley Baker; in Stargate Atlantis, dove viene mostrato di spalle, ed è apparso in numerosissimi speciali televisivi, tra cui spicca quello del Red Nose Day del 2015, in uno sketch in cui diventa un Transformer.

Hawking viene citato direttamente o tramite riferimenti più sottili in Lost, Doctor Who, Malcolm in the Middle, I Griffin, Seinfeld, negli Avengers perfino in videogiochi come Shin Megami Tensei, nel quale è presente un personaggio, Steven, chiaramente ispirato allo scienziato, e Mass Effect, con la nebulosa Hawking Eta e la nave SSV Hawking.

Forse la citazione più curiosa è quella che riguarda i Pink Floyd. La celebre band progressive britannica ha campionato la voce robotica di Hawking, tra l’altro presa da una pubblicità per una compagnia telefonica inglese, e l’ha utilizzata nella canzone Keep Talking, dal disco The Division Bell, del 1994.

E forse è proprio questo uno degli aspetti più belli che ci lascia la memoria di Stephen Hawking: anche a chi non ha familiarità con le sue opere in ambito scientifico, basta dare un’occhiata alla lista di cui sopra per capire quanto quest’uomo fosse importante per la nostra cultura in generale.
E probabilmente il fatto che se ne sia andato proprio oggi, nel Pi Day, e nel giorno del compleanno di Einstein, è il segno che ci abbia voluto lasciare con un’ultima delle sue battute.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.