Quando si parla di “simulazione”, in ambito videoludico, solitamente si solleva un polverone destinato a non posarsi praticamente mai. Perché un videogioco di simulazione può essere eccessivamente simulativo, e dunque criticato perché troppo complesso e macchinoso; o non esserlo affatto, e dunque criticabile in quanto estremamente semplice. Tutto questo è amplificato all’ennesima potenza quando si parla di titoli sportivi ed, in particolare, quando si parla di simulazione calcistica. E, ancora più in particolare, quando si parla di FIFA, titolo ormai saldamente sul trono della simulazione calcistica (se non sportiva in assoluto). FIFA non è un videogioco perfetto, non lo è mai stato e sicuramente mai lo sarà, ma ha saputo crearsi un pubblico vastissimo grazie a due fattori, sostanzialmente: lo stato di morte apparente di PES e quello che potrebbe essere definito “fattore novità”: quel dettaglio, spesso, magari, anche poco significativo, presentato come una grande novità, appunto, che spingeva (e spinge) i videogiocatori appassionati di calcio a comprare l’annuale capitolo della serie. Non sempre si è trattato di piccoli dettagli, però. Ad Electronic Arts va riconosciuto il merito di averci visto decisamente lungo, in qualche occasione. E se qualche anno fa toccava a FIFA Ultimate Team guadagnarsi le luci della ribalta ed affermarsi come ‘Modalità principale’ del titolo, producendo un movimento notevolissimo, intorno a sé, di utenti e (soprattutto) denaro; tornando ancora un po’ più indietro con la memoria, la stessa cosa valse, seppur in misura minore, per la Modalità Carriera.

fifa1

Introdotta per la prima volta in FIFA 2005, la Modalità Carriera metteva il videogiocatore nei panni di un allenatore di club che, da esordiente assoluto sulla scena calcistica mondiale, avrebbe dovuto farsi strada, nel corso di quindici anni, fino a diventare una vera e propria leggenda della panchina. Inizialmente poco strutturata e profonda come una pozzanghera nel Sahara, la Carriera si risolveva sostanzialmente in quindici campionati di fila intervallati dalle sessioni di calciomercato. Pochissimi elementi si presentavano, di tanto in tanto, a spezzare la monotonia che, dopo qualche ora, inevitabile, arrivava. Si trattava semplicemente di piccoli problemi di gestione della squadra da affrontare e risolvere, scegliendo tra le opzioni disponibili, affinché la fiducia della dirigenza nel suo manager non calasse sotto i livelli di guardia. Se questo accadeva, e veniva magari a coincidere con un momento non proprio brillante sul campo, si era destinati ad essere accompagnati alla porta ed invitati a trovarsi un altro club. L’esonero, lo spettro di ogni allenatore.

maxresdefault

Con il passare degli anni e dei capitoli di FIFA, la Modalità Carriera, che evidentemente piaceva, e non poco, ai videogiocatori, divenne sempre più complessa, strutturata “simulativa”. Al manager era affidato praticamente ogni aspetto della gestione del club che guidava, e tutto contribuiva alla fiducia più o meno alta su cui questo poteva contare, ma non più solo da parte della dirigenza. Con le note del club, la gestione della squadra in senso stretto, campo compreso, veniva anche la fiducia che i calciatori nutrivano nei confronti del loro allenatore. E con i risultati ottenuti sul rettangolo verde, ma anche con il costo del prezzo dei biglietti dello stadio, arrivava il consenso dei tifosi. Diveniva dunque essenziale accontentare dirigenza, squadra e tifoseria per crearsi una reputazione alta a tal punto da permettere di lavorare in totale tranquillità tanto ai risultati sportivi quanto a quelli finanziari, a loro volta necessari a far si che tutto quadrasse. Ed allora ecco la gestione dei diversi sponsor da cui ricavare i fondi sufficienti a pagare gli ingaggi dei giocatori, nonché quelli necessari a condurre un calciomercato all’altezza delle aspettative che, ogni anno, la società non mancava di comunicare. Il calciomercato era, è sempre stato, il cardine attorno a cui ruota l’intera Carriera. Niente è più entusiasmante che condurre una trattativa per portare alla propria corte il fuoriclasse tanto desiderato o il talento da far sbocciare. Ma ogni trattativa è diversa, ogni calciatore ha le sue richieste, ogni milione conta, ed è per questo che ognuna di esse è accompagnata da grafici, note, resoconti utili a capire quanto il tutto fosse più o meno vicino a concludersi favorevolmente. I calciatori sono tutti lì, a disposizione dell’allenatore-manager, con le loro caratteristiche, i loro punti di forza e le loro debolezze. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Ed è così ogni sessione di mercato diventa un giro sulle montagne russe, accompagnato, come se non bastasse, dalla onnipresente ed invadente stampa sportiva, pronta a tutto pur di abbattere o portare alla gloria quel club piuttosto che quell’altro, osannare quell’allenatore, elevare ad idolo quel calciatore. Ogni elemento deve essere tenuto in considerazione, ogni decisione va presa con cura, ogni parola soppesata. Che si tratti di assumere un nuovo preparatore fisico o un nuovo massaggiatore (si, c’è anche lo staff da gestire ed, eventualmente, migliorare), rispondere alle domande scomode dei giornalisti in conferenza stampa o cercare di raggiungere gli obbiettivi posti dalla presidenza, niente è in discesa.

fifa2

La Carriera ha continuato sempre a migliorarsi, è vero, ampliando, limando, approfondendo, innovando, proponendo sempre qualche dettaglio in più, fino, però, a fermarsi del tutto. In corrispondenza, più o meno, proprio dell’”Età d’Oro” di Ultimate Team, il cui sviluppo, mantenimento e costante aggiornamento, ha evidentemente assorbito sempre di più le energie ed accentrato su di sé l’attenzione di Electronic Arts.

Le ultime, grandi, invero graditissime, novità introdotte nella Modalità singleplayer per eccellenza di FIFA, invece, sono state la Rete Mercato Globale ed il vivaio Primavera. Il calciomercato virtuale è stato reso decisamente più interessante e realistico di quanto fosse mai stato in passato. Il sistema degli osservatori cui impartire istruzioni precise e mandare in giro per il mondo a scovare i giocatori più rispondenti alle caratteristiche richieste è sicuramente ben realizzato ed estremamente appagante da sfruttare. I problemi arrivano con tutto il resto. Perchè non solo la Carriera si è fermata, ma ha anche fatto qualche passo indietro. Sostanzialmente, è stato reso tutto più semplice, ma in modo che definire poco costruttivo è decisamente riduttivo. Sono stati tagliati, senza troppi complimenti, tutti quegli elementi che rendevano complessa la simulazione della gestione del club, dal controllo dello staff a quello delle finanze, per non parlare delle note del club, condannate ad un’evidente ‘damnatio memoriae’ e sparite dalla circolazione senza lasciar traccia. La Carriera tocca forse il suo punto più basso nel capitolo uscito a dieci anni di distanza da quello in cui la Modalità fu introdotta per la prima volta, risolvendosi, sostanzialmente, in quello che era nel 2005: quindici campionati, uno dietro l’altro, con le spesso fastidiose Nazionali di mezzo, per di più, scandite dalle solite sessioni di calciomercato, divenute, oltre che più semplici in alcune meccaniche, le uniche note acute di una Modalità nata con grandi prospettive e poi smarritasi in un bicchiere d’acqua. Perché?

fifa3

Difficile dirlo. Probabilmente, perché è vero che il singleplayer non tira più, o quantomeno non tira più come prima, in certi titoli. Forse, perché non porta nessun guadagno ad EA, al contrario del già citato e decisamente più proficuo FUT. O forse, perché è vero che i videogiochi sono diventati più semplici perché così vuole il pubblico, e proporre dunque una modalità, invero non inaccessibile, ma comunque difficile da padroneggiare in poche ore, non è proprio una mossa che può portare benefici in termini di gradimento da parte degli utenti. Utenti che sono oggi più abili sul campo virtuale, ma forse meno disposti a mettersi, con pazienza e dedizione, a tentare di capire come funzioni il backstage, piuttosto che il palco. Per quello, dirà qualcuno, c’è lo storico, intramontabile, granitico Football Manager. Vero, certo, ma è anche altrettanto vero che un gioco come FIFA meriti indubitabilmente, ancora, nonostante tutto (ovvero, nonostante FUT), una modalità singleplayer avvincente ed entusiasmante che la Carriera è sicuramente stata, all’apice del suo splendore, e prima di cadere sotto i colpi che il mondo videoludico moderno non risparmia nei confronti di alcuni giochi che ancora restano ancorati al gioco in solitaria. Ma come fare per tornare agli antichi fasti?

fifa14_005

Non è semplice. Occorrono dei compromessi. Occorre tanto guardare a tutto ciò che di buono è stato fatto (e poi disfatto) nel corso degli anni, e riesumarlo dalla tomba dietro cui si è deciso di chiuderlo; quanto capire cosa di buono la Carriera possa proporre attualmente, che è poi sostanzialmente la Rete Mercato Globale e l’ottima realizzazione del calciomercato, che può comunque, ancora, essere migliorato.

Non è semplice, perché per fare questo ci vogliono risorse. Tempo, soldi, lavoro, un team di sviluppo capace ed illuminato da destinare a questo e questo soltanto. Ma è possibile? Ecco, questo è meno semplice. Per i motivi che abbiamo già citato, e che non c’è bisogno di elencare nuovamente.

FIFA 16 sarà forse, per molti vecchi appassionati della serie e della Carriera, l’ultima chiamata. Per EA. Che dovrà decidere se perdere una parte, oggi forse estremamente ridotta, ma comunque viva e vegeta, della grande famiglia che nel tempo si è venuta a riunire intorno al grande desco comune che è FIFA; oppure cercare di trattenerla dallo sbattersi la porta alle spalle dopo essersi vista sgretolare davanti agli occhi, anno dopo anno, una relazione che avrebbe potuto trasformarsi in una storia d’amore senza fine.

Flavio Del Fante
Nato a Roma il 29 febbraio di qualche anno fa, fin da piccolo sempre curioso, poco incline a stare zitto e fermo, appassionato di libri, videogiochi e film d'azione, malato di sport, t-shirt, scarpe, George Martin e Tartarughe Ninja, sogno di vivere di scrittura e girare il mondo con lo zaino in spalla. Ci sto ancora lavorando su.