America – Il film è il nuovo lungometraggio d’animazione Netflix diretto da Matt Thompson, prodotto da Christopher Miller, Phil Lord, Channing Tatum, e scritto da Dave Callaham. Un’opera parodica che ci porta nella Guerra d’Indipendenza americana

I produttori Christopher Miller e Phil Lord, insieme a Channing Tatum, affidano all’esperto Matt Thompson la direzione di una nuova suggestiva parodia d’animazione dal nome America: il film (America: The motion picture), su Netflix dal 30 giugno 2021.

Un’opera senza dubbio intrigante, quantomeno sulla carta, che si propone di raccontare una bizzarra versione della Guerra d’Indipenza americana in cui il protagonista George Washington (con la voce di Channing Tatum) ha delle seghe elettriche che gli spuntano dalle braccia come una sorta di Wolverine 2.0, e combatte contro le “giubbe rosse” inglesi del temibile Re James e del “traditore” Benedict Arnold.

Chiaramente non è da solo, ma il suo gruppo di Avengers è un piccolo quanto determinato esercito in cui troviamo Samuel Adams, leader di una confraternita universitaria e sempre con la birra in mano; Geronimo, il capo indiano; Paul Revere, determinato cavaliere che combatte per farsi degli amici; e una quota rosa forzata ma stupefacente, ovvero Thomas Edison che qui diventa uno scienziato donna e di origini cinesi. Ovviamente non manca una nutrita schiera di comprimari interessanti, a partire da Martha Dandridge, moglie di George W., e il compianto Abrahm Lincoln.

Dunque Matt Thompson, produttore della pluripremiata Archer e ormai membro in pianta stabile dello star system, abbinato al duo Lord-Miller, che negli anni ci hanno regalato prodotti sagaci e intelligenti come The Lego Movie, Piovono polpette e Spider-Man: Into the Spider-Verse è potenzialmente un tridente vincente, a cui si aggiunge peraltro anche Dave Callaham nelle vesti di sceneggiatore. Ma se c’è un detto che corrisponde spesso a verità è che con troppi galli a cantare, non si fa mai giorno, e così ecco che questo comitato di brillanti menti dell’industria cinematografica hollywoodiana genera un’eccessiva confusione che si riflette in un prodotto intelligente quanto purtroppo estremamente caotico.

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Tanto, troppo

C’è tanto materiale in America: il film, ma è persino troppo, e spesso lo spettatore non riesce a stare al passo con una visione frenetica che in più passaggi fa venire il dubbio di aver premuto accidentalmente sull’opzione velocità 1,5x di Netflix.
Invece no, è soltanto il modo arrufone con cui Thomson e la sua squad hanno pensato America, ed è un peccato perché di spunti interessanti nei 95 minuti di film ce ne sono, ma vengono inglobati e dimenticati facilmente dalla voracità di una regia compulsiva e, duole dirlo, da un umorismo che non fa ridere e che a volte tende a poggiarsi sugli stereotipi, svilendo così anche i passaggi più audaci e mostrandosi come un prodotto a due facce. Anzi, a quattro, come un cubo di Rubik difficile da risolvere.

Evitiamo poi di parlare della traduzione italiana, totalmente priva di senso o in grado di generare alcuna ilarità, con espressioni come the fun police che in italiano diventa “Polizia mai una gioia”.
Il consiglio, qui più che mai, è di guardarlo rigorosamente in lingua originale.

Ma anche così difficilmente avrete la possibilità di divertirvi o ridere a denti stretti nell’assistere a una comicità spicciola che utilizza parolacce soltanto come meri strumenti di comicità, alla stregua di un cinepanettone moderno.
America – Il film è animazione per adulti, e dubito che un adulto possa divertirsi o ridere alla ventesima volta in cui gli viene propinata la stessa battuta volgare o sciocca, senza alcun motivo e come unico mezzo di humour.

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Anche i tanti riferimenti pop, da Il Signore degli Anelli a John Wick, sembrano un po’ lanciati a caso nella mischia, come a dimostrare di possedere un determinato bagaglio culturale, ma – ancora una volta – sconnesso e confusionario.

Ne è l’emblema il finale epico alla Ready Player One, uno degli aspetti su cui il film stesso ha generato più hype, fomentato da un preannuncio da parte dei protagonisti a mezz’ora dalla fine, ma in cui al posto delle icone pop – eccetto Robocop – troviamo a combattere tutti i cliché possibili immaginabili, da bus inglesi che sparano, al Big Ben combattente, fino alla chiamata alle armi di Manchester, ovvero un pallone. A chiudere poi la minaccia più grande, quella della pioggia di tè che trasforma tutti in inglesi, a partire dagli americani per arrivare al mondo intero.

Ma oltre al solito trionfalismo a stelle e strisce, vista la natura parodica del film, ci saremmo augurati da America: The motion picture una più pungente critica al sistema, alle promesse disattese dai tanti governi post Indipendenza, un discorso che vale naturalmente per gli Stati Uniti come per tutte le altre nazioni. Ci si ferma invece ancora una volta a un umorismo sciatto e un finale guazzabuglio che punta il dito un po’ a casaccio, sciorinando un elenco di problemi e mettendo il punto.

Di America: il film, tutto sommato, salviamo l’idea di partenza, le animazioni e l’intensità delle scene action, ma qualora la pioggia di tè diventi davvero un pericolo, consigliamo agli americani di non presentarsi mai più con l’ombrello rotto.

America: il film è su Netflix dal 30 giugno 2021.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.