Un grazioso Tower Defense in realtà virtuale

Nel panorama sempre più variegato delle produzioni per PlayStation VR, c’è da dire che la  scena dello sviluppo cinese, ancora “neonata” in confronto ad altri mercati internazionali più affermati, si sta sicuramente distinguendo per un utilizzo più peculiare della realtà virtuale, cercando di trovare nella rivoluzionaria tecnologia, la chiave di volta per dare una nuova prospettiva a tanti generi fino ad oggi lontani dal concetto di VR. Lo abbiamo visto qualche tempo fa con il simpatico platform Light Tracer, e lo riscopriamo oggi con l’altrettanto gradevole Animal Force, creato dal team cinese ISVR.

Animal Force è sostanzialmente un tower defence, tanto intuitivo quanto, nella sua apparente semplicità, anche piuttosto strategico. Una volta avviato il software, ci troveremo davanti a 4 modalità. Tre di esse sono delle variabili sul tema per giocare in multiplayer locale. In pratica sono sfide che potete fare con uno, due o anche tre giocatori che, mentre voi agirete con il PS VR in testa, gestiranno le cose nel televisore. Le attività da svolgere in queste modalità sono estremamente diverse rispetto al core del gioco, ovvero la campagna, e sono dei passatempi senza troppa sostanza, ma risultano comunque piacevoli. In “Ruba la Statua“, potremmo “impersonare” ad esempio, le telecamere di un museo in cerca di manigoldi (gli altri giocatori) intenti a rubare un bottino e scappare. In pratica chi ha il visore deve individuare gli altri giocatori e sparargli per vincere, mentre questi ultimi dovranno portare all’uscita 3 statue. Oppure potremmo cimentarci in una simpatica sorta di puzzle game con “Dividi e Conga“, in cui sbaragliare orde di omini lanciando personaggi del medesimo colore. C’è infine “Trova l’intruso“. Qui un giocatore VR deve scoprire in mezzo ad un gruppo di personaggi mossi dalla IA, fino a 3 giocatori umani che cercheranno di emulare premendo il tasto esatto, i movimenti dei personaggi IA, in modo, appunto, da non farsi riconoscere. Insomma, sebbene non sia certo il piatto forte del gioco, può essere divertente passare qualche ora nelle modalità multigiocatore di Animal Force. 

Ma veniamo al cuore del gioco, la modalità campagna. Il titolo si controlla con un Move, su schermo vedremo un razzo da muove sopra una superficie sferica rappresentante il mondo in cui troveremo tutti i vari punti interesse corrispondenti ai diversi livelli. Una volta raggiunto un livello, dovremmo decidere con che tipologie di animaletti affrontare la sfida, fino ad un massimo di tre diverse. Da questo punto di vista, immaginatevi una meccanica vagamente simile a Pikmin: ogni personaggio ha le sue peculiarità e dovrete cercare di moltiplicare il vostro esercito sul campo, cercando di non farvi ammazzare ogni singola unità. Il Panda ad esempio, spara raffiche veloci, il Rinoceronte proiettili che rallentano, il Pappagallo crea uno scudo protettivo, la Gallina lancia schiere di pulcini incazzati, e così via. 

Il gameplay si configura come una sorta di tower defense action. Su schermo delle line irregolari rappresentano il percorso dei nemici, nella figura di navicelle e dispositivi alieni non meglio specificati. Finito il loro percorso e raggiunta la terra, il nostro punteggio calerà. Nel mentre avremmo anche un altra linea attraverso la quale i civili vengono rapiti. Quando un certo numero di civili è stato catturato, avremmo perso. Ovviamente come detto, perderemmo anche in caso di sterminio del nostro piccolo esercito, in quanto le forze aliene non si muovono certo ignorandoci (almeno la maggior parte) ma sparano a loro volta verso le nostre unità, ci caricano, e portano tutta una serie di attacchi sempre più difficili da contrastare con il proseguo del gioco.

In queste fasi, il razzo sotto il totale controllo del movimento della nostra mano, si trasforma in una sorta di cursore con cui potremmo agganciare tutti i nostri animali per muoverli insieme oppure, con la pressione di un grilletto, piazzarli nella posizione strategica che preferiamo, per lasciarli attaccare in maniera automatica sulla propria linea di tiro. Le due operazioni, andranno alternate sempre maggiormente in quanto lasciare fermi sul posto i membri della nostra squadra troppo a lungo, li esporrà in maniera rischiosa all’attacco nemico. Mentre più sopravviviamo ed eliminiamo le astronavi, più compariranno nuovi animali da agguantare e aggiungere alle nostre fila. Il gioco di fatto, nonostante la componente tattica, è quindi estremamente veloce e ritmato, e assume connotati più action soprattutto quando si tratta di scontrarsi contro i boss i quali ci richiederanno spessissimo di acchiappare tutti gli animali per spostarli manualmente con solerzia ed evitare così la pioggia di proiettili o qualsiasi altra forma di attacco. 

La formula funziona bene, e diciamo che nel corso dei circa 30 livelli di gioco, esprime tutta se stessa prima di arrivare veramente a noia. Graficamente il gioco lo definirei “funzionale”. La grafica un po’ minimalista ma comunque simpatica si sposa bene con il contesto un po’ surreale del titolo, e risulta pulita e leggibile, cosa che su VR fa sempre piacere. Certo è che non ci troviamo sicuramente di fronte a chissà quale meraviglia estetica.

Segnaliamo infine l’unica componente gestionale presente nel gameplay che è quella che poi dà anche un minimo di senso di progressione al gioco. Alla fine di ogni livello a seconda delle stelle guadagnate potremmo accrescere sia il livello individuale di ogni singola razza di animale e renderla quindi più efficace, sia il numero totale di animali controllabili contemporaneamente su schermo.

Verdetto

Animal Force è un titolo simpatico e rappresenta sicuramente una mosca bianca nel panorama della VR per quel che riguarda il genere di appartenenza. Ciò nonostante l’esperienza di gioco, che non presenta reali livelli di profondità in nessuna direzione, rimane comunque leggera e superficiale, anche quando il livello di difficoltà si fa molto alto. Sicuramente apprezzabile lo sforzo di fare qualcosa di diverso in questo ambito, rimane un titolo consigliato esclusivamente a chi campa di pane e VR.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!