Arf 2019 – L’intervista a Werther Dell’Edera

Nel corso di ARF 2019 abbiamo avuto occasione di parlare un po’ con Werther Dell’Edera. Vi proponiamo un breve estratto dell’intervista completa che potete trovare in calce a questo articolo.

werther dell'edera

 

Hai lavorato con alcune delle più grandi realtà del fumetto italiano e americano. Quale è secondo te la differenza principale tra queste due diverse modalità di pensare e fare il fumetto?

Non ho trovato particolari differenze. Con il tempo siamo noi italiani che ci siamo avvicinati al modello americano andando a velocizzare di più le consegne. Però in linea di massima una sceneggiatura italiana o americana funzionano alla stessa maniera.

In effetti la presenza di molti artisti nostrani nel mercato americano ha fatto in modo che i disegnatori potessero passare più facilmente da un mercato all’altro. Tu hai avuto modo di mettere le mani su una pietra miliare del fumetto americano, Il Corvo di James O’Barr. Quanto è stato difficile approcciarsi a questa opera e come hai lavorato?

Fortunatamente non ci hanno fatto rifare propriamente Il Corvo ma qualcosa di nuovo. La cosa è partita da Marco Schiavone. Loro avevano già riproposto Il Corvo originale e l’idea era quella di continuare il brand. La difficoltà era quella di trovare una chiave di lettura abbastanza forte da affiancarsi a quella de Il Corvo, che è un racconto nato dalla storia di una tragedia personale, quindi è molto sentita, molto forte, e questo fa parte della sua bellezza. Non era quindi facile.

In questo Roberto Recchioni, lo sceneggiatore, è stato fantastico perché ha trovato una chiave di lettura che gli ha consentito di scrivere un prodotto molto vicino alle sue corde che però allo stesso tempo non si allontana da quell’idea un po’ punk dell’originale. Quindi lavorare su questo Corvo è stata un’esperienza notevole perché siamo riusciti a fare qualcosa di nostro che però manteneva una sua coerenza con l’originale.

Ecco l’intervista completa

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!