Stufi di leggere Haruki Murakami? Ecco in alternativa altri dieci autori giapponesi contemporanei da conoscere

Non si può non riconoscere il contributo di Haruki Murakami alla letteratura giapponese contemporanea, insieme a un’altra autrice sua connazionale, Banana Yoshimoto, ma esistono molti altri autori giapponesi contemporanei che varrebbe la pena di leggere, anche se sono spesso nascosti o comunque poco presenti sugli scaffali.

Di seguito vi proponiamo  quindi dieci scrittori e almeno un’opera per ciascuno, nella speranza che possiate apprezzare altri autori giapponesi contemporanei altrettanto meritevoli di entrare nelle vostre librerie!

Keigo Higashino

Il primo autore di questa lista è conosciuto principalmente per i suoi gialli o thriller polizieschi. Uno tra i più recenti tradotti in Italia, pur essendo del 1999, è Sotto il sole di mezzanotte: l’investigatore Sasagaki si troverà, suo malgrado, ad indagare sull’omicidio di un proprietario di un banco dei pegni,. Il caso diventerà sempre più intricato man mano che le persone vicine all’uomo muoiono anche loro in circostanze misteriose, a eccezione del figlio dell’uomo, Ryo Kirihara, un ragazzo dall’aria impenetrabile e all’apparenza tranquillo ma in realtà coinvolto in diversi traffici illegali.

Un altro romanzo per conoscere l’autore, più leggero ma comunque suggestivo e che non ci si aspetterebbe da uno scrittore di gialli/thriller, è L’emporio dei piccoli miracoli: l’opera più recente di Higashino (2012) narra di numerosi personaggi le cui vite si intrecciano anche grazie ad un vecchio emporio a cui tutti si rivolgevano per ricevere consigli di ogni tipo. In questo caso abbiamo una narrazione che sfrutta i legami tra presente e passato per costruire una rete di informazioni, eventi e persone del tutto simile a quel che avviene nel corso della nostra vita.

autori giapponesi contemporanei

Sayaka Murata

Vi abbiamo già parlato del suo romanzo La ragazza del convenience store (Konbini Ningen), la prima tra le sue opere ad arrivare anche da noi e che ha venduto solo in Giappone 600000 copie. L’autrice ha vinto numerosi premi e per questo romanzo è stata vincitrice del prestigioso Premio Akutagawa nel 2016, sicuramente anche grazie al suo contenuto semi-autobiografico.

Questo è l’aspetto che sicuramente colpisce di più il lettore, poiché si tratta di un racconto piuttosto diretto della realtà del konbini, il classico negozietto di alimentari e non solo, aperto h24, nel quale di solito lavorano studenti o freeter. La protagonista si rivela essere una figura inusuale in questo ambiente, che però considera come un micromondo in cui sentirsi al sicuro, almeno fino all’arrivo di un nuovo collega decisamente problematico…

Kazuki Sakuraba

Anche di questa autrice per ora è stato tradotto solo uno dei suoi numerosi romanzi, tuttavia Red Girls è un ottimo libro con cui conoscere altri autori giapponesi contemporanei, poiché anche in questo caso abbiamo l’elemento del realismo magico, anche se meno onirico di quello del nostro inflazionato Murakami. Red Girls è un racconto generazionale, nel quale seguiremo da vicino le vite delle tre donne più importanti della famiglia Akakuchiba, narrate dall’ultima di loro con grande cura per i dettagli e una visione disincantata delle epoche in cui si svolgono. Il rosso è il colore dominante di questo romanzo, come fu, ad esempio, per La banda di Asakusa di Yasunari Kawabata, e vi trasmetterà tutta la passione e la focosità di queste tre donne che, pur legate ad un cognome importante, cercano di vivere a modo loro, senza imposizioni, mentre il Giappone si evolve con loro.

Ryu Murakami

Eh già, esiste un altro Murakami che dovreste assolutamente leggere! Tra gli autori giapponesi contemporanei è uno dei più prolifici tra romanzi, saggi e racconti e, purtroppo, in Italia abbiamo pochissime sue opere, che col tempo erano anche divenute introvabili. Grazie ad Atmosphere Libri, ritornano dunque disponibili due suoi grandi titoli, tra cui Blu quasi trasparente: Ryu Murakami si potrebbe definire un autore decadente, poiché tratta temi forti come violenza, abuso di droghe e sesso senza particolari inibizioni. In questo romanzo, addirittura, alcune scene vennero considerate al pari di pura pornografia. Eppure, valse all’autore il premio Akutagawa nel 1976, non senza polemiche, ma certamente meritato. Sempre nel catalogo della casa editrice, potrete trovare anche 69 Sixty-Nine, nel quale, ancor più del precedente, vi sono numerosi riferimenti autobiografici e culturali, spiegati e analizzati anche nella postfazione al romanzo del professor Gianluca Coci.

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Ito Ogawa

Se amate la cucina orientale, i libri di Ito Ogawa fanno al caso vostro. È considerata tra gli autori giapponesi contemporanei più importanti, probabilmente grazie al suo stile misurato e pacato con il quale riesce, però, a trasmettere grande passione e coinvolgimento emotivo. Le sue storie coinvolgono spesso luoghi di ristoro e il cibo, che riceve sempre grande attenzione, a cominciare dalla sua preparazione fino a quando viene servito ai suoi personaggi. La locanda degli amori diversi o La cena degli addii, o ancora Il ristorante dell’amore ritrovato sono perciò storie che vedono le persone legarsi o separarsi grazie al momento del pasto, nel quale si può prendersi del tempo per riflettere sui temi e le questioni delicate che l’autrice porta alla luce. Rimarrete estasiati dalle atmosfere soffuse che Ogawa riesce a creare in questi locali dal sapore tradizionale e, allo stesso tempo, innovativo.

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Kazuo Ishiguro

Il Giappone ha sfornato solo tre grandi Nobel per la Letteratura, l’ultimo dei quali è appunto Kazuo Ishiguro. Nonostante le sue origini nipponiche, l’autore ha vissuto praticamente tutta la sua vita in Regno Unito e scrive in inglese. Tutti i suoi romanzi sono stati tradotti anche da noi ma ci sentiamo di raccomandarne due in particolare, per conoscere uno degli autori giapponesi contemporanei più particolari.

Non lasciarmi è un romanzo ucronico che mette in scena un presente alternativo distopico nel quale gli organi per persone malate vengono prelevati da dei cloni creati apposta per questo scopo. Il romanzo, che ha ricevuto varie interpretazioni riguardo i bambini e come questi vengano preparati al mondo adulto, ha anche ricevuto una trasposizione cinematografica con Keira Knightley e Andrew Garfield come interpreti di due dei tre protagonisti.

Il gigante sepolto invece possiede sfumature fantasy, a cominciare dall’ambientazione post-arturiana e dal mistero della memoria a breve termine che affligge tutta l’Inghilterra e affronta il tema della colpa, del ricordo e dell’elaborazione del trauma attraverso il viaggio di due anziani protagonisti alla ricerca di un figlio che non sono sicuri di ricordare di aver avuto.

Koushun Takami

Un autore particolare, rispetto a quelli che vi presentiamo qui, perché finora ha scritto una sola opera e, per di più, molto controversa. Battle Royale si svolge in un Giappone dominato da un regime nazionalsocialista, venuto a crearsi dopo la Seconda Guerra Mondiale (ancora una volta, dunque, abbiamo un esempio di ucronia). Il clima di terrore, che non è altro che un modo per controllare il popolo, viene alimentato dal Programma: una classe delle medie viene di volta in volta selezionata per questa “simulazione di combattimento” nella quale gli alunni dovranno cercare di uccidersi tra loro, finché non ne rimarrà solo uno. Paranoia, paura e violenze di ogni tipo dominano la narrazione, mentre si seguono gli sforzi di Shuya, Noriko e Shogo per cercare di sovvertire l’ordine imposto su di loro. Il romanzo di Battle Royale ha avuto un tale successo da ricevere un adattamento cinematografico che, pur avendo alcune differenze, mantiene alta soprattutto la crudeltà di alcune scene, e un manga di ben quindici volumi.

Aya Kito

Un altro caso eclatante è rappresentato dall’autobiografia di Aya Kito, Un litro di lacrime. La giovane non è considerabile al pari degli altri autori giapponesi contemporanei citati sin qui ma il suo diario, pubblicato postumo da sua madre, è divenuto un libro cult che ha fatto commuovere un milione di persone in Giappone. Dopo trent’anni, veniamo anche noi a conoscenza della sua storia: la povera Aya soffre di una malattia che le impedisce di vivere come una ragazza normale della sua età. Il suo diario, tenuto dalla preadolescenza fino alla sua morte prematura, è uno spaccato sincero, sofferto e appassionato della vita condotta tra casa e ospedale, tra speranza e numerose sconfitte che però non l’hanno mai abbattuta, per quanto amare fossero. Una lettura veloce, di nemmeno 200 pagine, ma che possiede la stessa forza di altri racconti di vita vissuta al massimo. A modo suo, anche Aya ha fatto lo stesso.

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Natsuo Kirino

Torniamo nuovamente sul thriller con un’autrice che lo sfrutta per denunciare soprattutto la condizione delle donne nel Giappone odierno e delle classi inferiori, differenze ancora presenti nel Giappone odierno. Il suo stile e in generale molti suoi lavori rimandano al genere hard boiled, distinguendosi però per la presenza di Miro Murano, la sua detective che spesso rimane coinvolta anche emotivamente nei casi di cui si occupa, come ad esempio quello de La notte dimenticata dagli angeli, il secondo romanzo di cui è protagonista. Se però non amate l’idea di una serie dedicata ad un detective (d’altronde, abbiamo a disposizione in italiano solo due dei libri con lei protagonista), l’ideale è leggere il capolavoro della Kirino, finalista all’ Edgar Allan Poe Award nella sua traduzione in inglese, Le quattro casalinghe di Tokyo o, in originale, OUT: un’opera che ha suscitato critiche per la sua crudezza nella descrizione delle scene più violente e, in generale, per le azioni compiute dalle quattro donne protagoniste (tutto meno che casalinghe, come vorrebbe far credere il titolo fuorviante italiano!).

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Mitsuyo Kikuta

Concludiamo con un’autrice facente parte del Red Circle Authors, un gruppo di autori giapponesi contemporanei specializzato e con base a Londra. L’opera che vi raccomandiamo di leggere della Kakuta è senza dubbio La cicala dell’ottavo giorno, in quanto trasposizione universale di quelle relazioni che si trascinano portando solamente alla sofferenza, con una narrazione ricca di suspense. La protagonista, una donna intrappolata suo malgrado in una relazione con un uomo sposato, non potrà fare a meno di compiere un gesto efferato, pur avere una rivalsa su quel rapporto disastroso. Si svelano così i sentimenti più umani, come la solitudine e l’amore materno, in tutte le loro sfaccettature.

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Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.