Beavis e Butt-Head, i protagonisti della sit-com animata di Mike Judge che ottenne grande successo negli anni ’90, tornano in un nuovo divertente film disponibile su Paramount+: Beavis & Butt-Head alla conquista dell’universo

beavis butt-head universo

passato molto tempo da quando abbiamo incontrato per l’ultima quei due folli e volgari adolescenti che rispondono al nome di Beavis e Butt-Head. La loro sit-com animata, ideata da Mike Judge, ottenne un grande successo negli anni ’90, arrivando ad accumulare ben 7 stagioni ricche di episodi in cui i protagonisti davano il peggio di sé, mostrando tutto il loro repertorio fatto di scurrilità, battute idiote con doppi sensi a sfondo sessuale, risate sgraziate e gag in cui mettevano in mostra tutta la loro stupidità. Ma avevano anche dei difetti, direbbe qualcuno.
Vorrei togliere subito di mezzo il giusto ma fin troppo ovvio sfoggio di retorica che ci obbliga a dire che Beavis and Butt-Head rappresentavano allegoricamente la nostra società in modo satirico, uno specchio del nostro mondo, eccetera, eccetera. Beavis and Butt-Head funzionavano perché facevano divertire i giovani telespettatori con esternazioni e scene dissacranti, non certo perché il grande pubblico riuscisse a cogliere o comunque apprezzasse esclusivamente il lato satirico dello show.
Che poi fossero lo specchio della società, o meglio una piccola parte di esso, è anche vero, ma nella misura in cui lo sono tutt’ora. Ed è per questo che Beavis and Butt-Head può funzionare anche adesso.

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Prova tangibile ne è il nuovo film d’animazione sul folle duo di scansafatiche, Beavis & Butt-Head alla conquista dell’universo, diretto da John Rice e Albert Calleros, con Mike Judge alla sceneggiatura. Si tratta del secondo film tratto dalla sit-com, ma il primo – Beavis & Butt-Head alla conquista dell’America – è datato addirittura 1996, quindi nel pieno del suo successo. Tuttavia, come dicevamo, riproporlo adesso non è un azzardo, perché questa comicità troverà sempre il suo seguito, giacché il mondo non ha certo smesso di apprezzare la satira e la parodia, per quanto estrema, e perché Beavis and Butt-Head ormai sono un cult del piccolo schermo, pertanto gli aficionados lo guarderanno comunque, a prescindere da tutto.

Ad ogni modo, Beavis & Butt-Head alla conquista dell’universo trasporta il duo comico direttamente in un viaggio temporale, attraversando un buco nero (e qui già potete immaginare le battute) in cui vengono risucchiati durante una missione della Nasa del 1996, arrivando incredibilmente ai giorni nostri. Potreste giustamente chiedervi cosa ci fanno i due buzzurri adolescenti in una nave spaziale, ma la risposta è piuttosto ovvia: accettano di partecipare alla missione perché, in un consueto gioco di doppi sensi, scambiano le richieste professionali della astronauta Serena per allusioni sessuali, seguendola così nello spazio.

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L’idea del salto temporale è funzionale al racconto, in quanto stavolta l’entertainment si poggia, oltre che sulle solite e solide basi della volgarità, anche sulle tante piccole scoperte di un mondo per loro totalmente nuovo, dove scambiano la fotocamera di un cellulare per una piccola TV.

Proprio in funzione di questo, lo script di Judge sembra anche accennare al cambiamento della società attuale, rispetto agli anni ’90. Un aspetto tuttavia solamente abbozzato, e per fortuna, perché in questo modo gli autori riescono a restare distanti da una retorica stancante che non appartiene del tutto Beavis and Butt-Head, mantenendo così inalterata la loro satira ma soprattutto l’intrattenimento.

Il tempo trascorso lontano da loro non sembra infatti aver intaccato il valore comico sapientemente sciocco dello show, con un target che resta senza dubbio quello cresciuto insieme al duo, ma che può anche conquistare le nuove generazioni. Perché in fondo Beavis and Butt-Head è sempre una buona idea.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.