Black Lagoon è un anime che non invecchia mai, perché parla a tutti

Sono passati quindici anni dalla sua uscita in terra nipponica, ma Black Lagoon è un anime che ha saputo prendersi un posto fisso nel cuore degli appassionati di tutto il mondo. A prima vista sembrerebbe aver poco da offrire oltre a scene d’azione adrenaliniche e atmosfere sopra le righe, ma se nel 2021 seguire le gesta di Dutch e soci è ancora un piacere deve esserci qualcosa di più. Andiamo quindi alla scoperta di cosa rende Black Lagoon un anime speciale e profondo, anche per i palati di oggi.

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Black Lagoon, un anime sul capitalismo giapponese

Il protagonista delle primissime battute dell’anime dello studio Madhouse è Rokuro Okajima, impiegato delle industrie Asahi. Attraverso i suoi occhi viviamo la brusca transizione dal mondo ordinario, fatto di metro all’ora di punta, colletti bianchi inamidati e uffici, a quello straordinario in cui si svolgono le vicende di Black Lagoon.

Rokuro è il classico prodotto della società capitalista giapponese: un giovane che ha lavorato duramente e si ritiene fortunato per essere arrivato a ricoprire un ruolo comunque marginale, tra soprusi da parte dei superiori e rischi non riconosciuti. Quando viene rapito dai membri della Lagoon Company i vertici delle industrie Asahi gli fanno subito capire che la sua sopravvivenza non è una priorità. Il direttore della società non ricorda nemmeno il suo nome. Rokuro è quindi una pedina sacrificabile per una multinazionale, e quindi una società, che non ha a cuore l’impegno e i sacrifici dei suoi componenti, ma solo il profitto. Lasciandosi tutto alle spalle, diventando Rock e unendosi alla Lagoon Company, il giovane spera di ottenere maggiore libertà, ma come vedremo non è tutto così semplice.

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Black Lagoon, una compagnia senza bandiera (ma con molti legami)

La libertà è il concetto centrale di Black Lagoon. L’anime catapulta Rokuro, e lo spettatore con lui, in un’ambientazione esotica e fuori dalla civiltà, in una vita all’insegna dell’avventura e del rischio. La Lagoon Company è una società di trasporti che non disdegna le azioni illegali, quando necessarie. Senza bandiera né veri e propri superiori, il piccolo gruppo è libero di compiere tutte le scorrerie che desidera, ma solo in apparenza. Il capitano Dutch, infatti, è consapevole della vera natura della Lagoon Company: semplici fattorini tutt’altro che liberi, in una situazione lavorativa non dissimile da quella di un impiegato d’azienda.

Balalaika, la misteriosa comandante della mafia russa, è la cliente principale e dà loro ordini esattamente come un superiore, manipolandoli a piacimento. Dutch e soci non vengono mai messi al corrente dei veri obiettivi delle loro azioni, del disegno complessivo, quindi non sono mai davvero padroni delle proprie scelte. La vita dei membri della Lagoon Company, inoltre, non ha alcun valore di per sé, al contrario della merce che trasportano.

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Black Lagoon, l’anime di Rock e della sua (parziale) liberazione

Per gridare al mondo la propria conquista della libertà Rokuro Okajima cambia nome, diventando semplicemente Rock. Il lavoratore subordinato e sfruttato della grigia Tokyo si trasforma in un fattorino e pirata che compie scorrerie nei mari a sud della Cina, emancipandosi finalmente da legami oppressivi come la professione e la famiglia. La sua libertà, tuttavia, non è assoluta. L’indole e le attitudini naturali non possono essere cancellate con un cambio di vita repentino. Non a caso, Rock mantiene lo stesso abbigliamento di Rokuro: camicia bianca, cravatta e pantaloni eleganti. L’epopea stessa del ragazzo nella Lagoon Company non è altro che un continuo tentativo di ricostruire legami forti, sia con i compagni come nel caso di Revy, sia con gli ostaggi come Garcia Lovelace. In altre parole, Rock è semplicemente incapace di essere davvero libero e cerca di tornare a una situazione simile a quella della sua vita precedente, che non gli andava poi così stretta.

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Black Lagoon: Roberta, Garcia e la libertà degli ideali

L’arco narrativo più lungo dell’anime di Black Lagoon è quello che segue le vicende di Garcia Lovelace, erede di una potente famiglia mafiosa colombiana, e della sua governante Roberta. Quest’ultima, in realtà, prima di indossare il grembiule era un soldato rivoluzionario che ha combattuto per portare la libertà in tutta l’America Latina. L’ideale della libertà, anche in questo caso, si rivela solo un’illusione: in realtà le forze rivoluzionarie sono pedine in mano ai cartelli della droga, che le utilizzano come esercito privato per i propri scopi.
Il coraggioso Garcia Lovelace è prima di tutto un bambino, simbolo per definizione di incompiutezza e quindi teoricamente libero di diventare ciò che desidera. La libertà gli viene però subito negata dal proprio status di unico erede del capofamiglia, che lo rende un ostaggio appetibile per i malviventi del Sud America. Anche dopo la liberazione dal rapimento è difficile ipotizzare per Garcia una vita non predeterminata.

Black Lagoon è più di scene d’azione serrate, sparatorie, battute sconce e personaggi sopra le righe. Quello tratto dal manga di Rei Hiroe è un anime che indaga sulle diverse facce della libertà e sui motivi per cui essa è tanto inafferrabile. Nel remoto caso in cui non lo abbiate ancora visto, correte su Netflix prima che sia troppo tardi!

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.