Il regista di No Time To Die, Cary Fukunaga, è tornato a parlare durante una recente intervista, dell’epoca di True Detective e delle divergenzea creative con Nic Pizzolatto

Cary Fukunaga è il regista di No Time To Die, attesissimo nuovo film di James Bond e ultima interpretazione di Daniel Craig nei panni dell’agente segreto più famoso del cinema. Ma prima di dirigere il venticinquesimo Bond Movie, il regista ha svolto la sua bella gavetta, che lo ha portato anche a dirigere l’acclamata prima stagione del crime drama di HBO, True Detective.

Per la regia di quella serie, Fukunaga ha vinto anche un Emmy, ma non è più ritornato a lavorarci su, né nella seconda né nella terza stagione. Il motivo è da ricercare in un rapporto non esattamente idilliaco con Nic Pizzolatto, l’autore e sceneggiatore della serie, con il quale c’erano divergenze creative apparentemente non riconciliabili.

Proprio sul periodo di True Detective è tornato Fukunaga in una recente intervista, spiegando appunto i motivi della tensione tra i due e raccontando di come la sua esperienza con la serie sia stata piuttosto desolante.

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Cary Fukunaga su True Detective e Nic Pizzolatto

“Lo show mi era stato presentato come poi l’abbiamo realizzato, un film indipendente trasfmroato in serie TV. L’autore e il regista sono una squadra. Nel corso del progetto però, Nic si era posto come se fosse il mio capo, e a me toccava dirgli “Non sei il mio capo. Siamo partner. Collaboriamo”. Quando arrivammo alla post produzione, persone come Michael Lombardo (ex presidente della programmazione di HBO) davano a Nic più potere. Alla fine è stata una delusione, perché non mi sembrava che la nostra collaborazione fosse giusta. Per quanto riguarda le differenze creative, Nic è davvero un ottimo autore, ma secondo me va un attimo corretto. A volte sembra che per lui conti solo la scrittura, e non il momentum della storia. Le mie difficoltà maggiori con lui stavano nel prendere alcuni di questi lunghissimi dialoghi e asciugarli un po’. La pensavamo in modo diverso”.

Che ne pensate delle parole del regista?

(Fonte: Indie Wire)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.