Un open world con i gatti? Miao!

Una delle caratteristiche migliori dei titoli di stampo indipendente è spesso la loro semplicità di fondo. A fronte di un’industria alla ricerca di vie sempre più rivoluzionarie, gli indie dimostrano spesso e volentieri che poche meccaniche sviluppate a puntino rendono un titolo tanto intrigante quanto divertente, anche se il nostro eroe è una palla di pelo.

A ulteriore conferma di questa teoria c’è Cat Quest, sviluppato da uno studio composto da tre persone che, pur strizzando l’occhio a numerose produzioni esistenti, confeziona un prodotto estremamente godibile e che non riesce ad annoiare grazie a diverse intuizioni ben realizzate.

Come suggerisce il nome, Cat Quest è un’avventura ambientata in un mondo dai tratti felini, Felingrad, un ambiente vasto che farà da sfondo alle avventure del nostro avatar baffuto e dalle orecchie soffici intento a salvare sua sorella, rapita da un misterioso mago oscuro chiamato Drakoth. Questa disavventura, infatti, ci permetterà di scoprire la nostra vera natura di Sangue di Drago, combattenti mitologici e gli unici in grado di uccidere i draghi che tanti anni or sono crearono scompiglio nel mondo. Consci delle nostre potenzialità, ci avvieremo in un viaggio per mettere in salvo nostra sorella e comprendere le motivazioni dietro al suo rapimento. A onor del vero, la trama del gioco è perlopiù un canovaccio ma riesce comunque a catalizzare l’attenzione grazie ad un andamento insolito e, per certi versi bizzarro, condita con quel pizzico di nonsense che è comunque comprensibile in un mondo di felini parlanti e non solo.

Tastiera e mouse alla mano, anche se il titolo dà il meglio se giocato con un pad, Cat Quest è un mix di RPG open world dalle meccaniche semplificate ed action. Il nostro personaggio si muove all’interno della world map un po’ come accade in titoli come Breath of the Wild, solo con una visuale isometrica e in 2D. I parallelismi con l’ultima avventura di Link però non terminano qui: il mondo aperto è infatti pieno di mostri, i quali ovviamente saranno più o meno forti in base a dove andremo e al nostro livello, che salirà solo combattendo e che alzerà automaticamente le nostre statistiche base, ovvero punti vita, attacco e mana. Il discorso livelli si applica anche alle numerose side quest da affrontare, alcune delle quali saranno obbligatorie per poter proseguire la trama principale, ma tutte contraddistinte da una difficoltà relativa in base all’esperienza del nostro personaggio.
L’intuitività d’altronde è una delle fondamenta di questo gioco, sia per quanto concerne i comandi, semplici e subito padroneggiabili al meglio, ma anche per un sistema di crescita molto lineare ed appagante allo stesso tempo. Basti pensare all’inventario, usato principalmente per l’equipaggiamento e che vedrà ogni capo aumentare il suo livello ogni qual volta ne troveremo uno uguale, facendoci risparmiare parecchio tempo che avremmo potuto perdere andando a vendere oggetti inutili. Il feeling generale è quello di avere tra le mani un titolo snello, divertente da giocare e con una progressione costante che può soddisfare ogni giocatore, dal neofita allo smaliziato. La libertà concessa al suo interno è tale da permette a chiunque di affrontare tutto come meglio crede, anche magari provando a combattere con mostri molto più forti di noi come sfida personale e, perché no, giocare anche di roleplay costruendosi una build specifica, ovviamente senza arrivare alla complessità dei giochi di ruolo veri e propri ma non per questo rimanendone delusi.

A sorprenderci in fase di recensione sono stati poi molti altri dettagli, ad esempio il gran numero di quest secondarie che alimentano la longevità del gioco e che, nonostante la loro ripetitività di base, sanno intrattenere grazie ad una sceneggiatura ben scritta e divertente, nonché una localizzazione completa in italiano davvero di grande fattura, con tanto di giochi di parole felini resi perfettamente nella nostra lingua e che davvero non ci aspettavamo di trovare.

Anche sotto il profilo tecnico Cat Quest sfoggia un comparto molto solido, innanzitutto grazie ad una grafica 2D ben realizzata e che non è avara di dettagli, soprattutto per quanto concerne il character design: ogni personaggio visibile è ben caratterizzato e distinto, animazioni incluse, abbandonando quel classico vizietto del riciclo tipico delle produzioni low bugdet e la varietà di ambienti presenti è un ulteriore nota positiva da tenere in considerazione. Molto buone anche le composizioni musicali che, però, tendono ad essere un po’ ripetitive in virtù del loro utilizzo in determinate fasi di gioco: per esempio, il tema musicale ci accompagnerà in ogni peregrinazione senza sosta, così come la traccia tipica dei dungeon non cambierà mai. Siamo soliti trattare questo come un difetto ma, vista la produzione nel suo insieme, è sicuramente tollerabile.cat quest recensione

Verdetto:

Cat Quest è un gioco di ruolo che ci ha stupito: la sua semplicità di fondo gli permette di essere un titolo godibile e divertente, grazie ad un gameplay snello che però sa essere punitivo con chi cercherà di piegarlo. Il tutto è unito ad una storia non esaltante ma con quel pizzico di humour tale da renderla un po’ fuori dagli schemi ed una realizzazione notevole se si pensa al ridottissimo personale a disposizione. Un titolo che potrebbe rivelarsi un acquisto interessante in un’estate senza giochi di punta, capace di regalare sicuramente qualche ora di divertimento ad un prezzo irrisorio.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.