Chris Evans parla dei film Marvel: la critica snobba i cinecomic?

Non si può certo dire che Chris Evans si sia trattenuto questa volta: parlando dei film Marvel ha sostenuto una tesi che farà discutere.

L’ex Captain America ha parlato ai microfoni di Deadline per promuovere la sua prossima serie, Defending Jacob. In questa occasione si è parlato anche di cinecomic e della sua partecipazione alle pellicola Marvel. Pellicole che, stando a quanto detto da Evans, vengono snobbati dalla critica per la loro natura di cinecomics.

“Le storie che compongono questo mondo sono eccezionali e alle loro spalle c’è un enorme mole di lavoro” ha detto Evans. “Se togliessimo il nome della Marvel dai nostri film e privassimo i personaggi dei costumi e degli elementi che li identificano come fumetti, sono certo che verrebbero apprezzati molto di più. Certo, non posso affermare che ogni pellicola sia un capolavoro. Ma molte sono a dir poco impressionanti”.

chris evans marvel

Una posizione che sembra rievocare quanto accaduto qualche tempo fa col dibattito iniziato da Martin Scorsese sui Cinecomic e sull’industria dei blockbuster. C’è da chiedersi quanto sia vera la posizione del fu Cap, considerato che fino a questo momento sono state pochissime le pellicola ispirate a fumetti in grado di ottenere il riconoscimento della critica, oltre a quello del pubblico.

Non è da escludere che queste ultime affermazioni di Evans possano riaccendere il dibattito attorno alla qualità e alla considerazione dei cinecomic. In attesa di vedere quali saranno gli sviluppi (che nel caso vi riporteremo) lasciamo a voi lettori la parola, come di consueto.

Pensate che Chris Evans abbia ragione sui film Marvel e che ci sia un atteggiamento di rifiuto da parte della critica nei loro confronti? Diteci qual è il vostro parere! Lasciateci un commento e partecipate insieme a noi alla discussione!

(fonte: Deadline)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.