In arrivo su tutte le piattaforme il prossimo 20 aprile, Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Butterfly ci riporta in uno dei cafè più calorosi del panorama videoludico

Seattle. Fuori è sera e piove a dirotto. Per molte creature è difficile trovare il ristoro del sonno e l’unico posto in grado di avere la giusta panacea sembra essere il nostro piccolo e accogliente cafè. Nei panni di barista, ascoltiamo le loro storie e ritempriamo il loro spirito con calde bevande preparate con cura mentre la musica Lo-Fi fa da rilassante sottofondo. Con questo concept semplice ma incredibilmente dolce, Coffee Talk è diventato uno dei piccoli gioielli indie del 2020.

Tre anni dopo, la visual novel urban fantasy di Toge Productions è pronta ad avere un secondo capitolo, Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Butterfly. Sono passati tre anni dagli eventi del primo episodio. Alcune cose sono cambiate: la nostra cliente più affezionata, Freya, ha lasciato Seattle, nella dispensa ci sono due nuovi ingredienti e volti ignoti fanno capolino sempre più spesso. A parte questo, però tutto sembra essere rimasto immutato, lasciando intatta l’atmosfera tipicamente accogliente del Coffee Talk.

Tra i nuovi avventori ci sono Riona e Lucas, una sirena e un satiro. L’una soprano, melanconica e insicura, l’altro un content creator solare e sempre ottimista. Ognuno di loro cela dei dubbi sulla propria carriera, tra paura del mondo online e necessità di essere presenti. Storie giovanili, inedite, a cui si affiancano le nuove sfide affrontate da personaggi già noti. Hyde, Myrtle, Aqua sono solo alcuni dei tanti personaggi che abbiamo imparato a conoscere anni prima e che siamo felici di incontrare ancora in Coffee Talk 2.

L’importanza della memoria, degli affetti e della voglia di osare: sono questi i temi centrali che accompagneranno le serate dentro al bar di Coffee Talk 2. Ad intervallare le parole, ci sono bevande, colorate o schiumate, preparate con attenzione, seguendo le indicazioni del cliente. Incominciamo così un viaggio parallelo intorno al mondo attraverso le bevande più tipiche, tra espressi e té Chai.

Coffee Talk 2 non è però solo relax, ma presenta anche un buon grado di sfida: spesso è difficile creare a primo colpo il tipo di soft drink richiesto – a volte diventa necessario cercare le ricette su internet e provare a reinterpretarle nel gioco – ma quando si riesce nell’impresa, con il cliente che gongola dopo il primo sorso, si ha un gran senso di soddisfazione dentro. Anche perché sbagliare l’ordinazione può portare a determinate conseguenze, come perdere uno degli avventori. In particolare, ciascun gruppo di personaggi ha un finale buono, normale e cattivo. Come nel primo capitolo, non possiamo prendere decisioni attraverso le parole, ma sarà il nostro modo di fare ad alterare il corso degli eventi.

Per articolare maggiormente le cose, Coffee Talk 2 inserisce gli oggetti dimenticati o smarriti dai clienti. Darli alla persona sbagliata, ritornarli o meno, può avere ulteriori conseguenze sulle dinamiche interne del bar. Una piacevole aggiunta, perché rende meno passiva la nostra fruizione. Il che non è per forza un male: come detto prima il bello di Coffee Talk è l’atmosfera. Una partita di soli 30 minuti permette di completare un arco narrativo. Un momento di puro relax, per abbandonarsi a racconti semplici ma personali, umani, in cui è facile immedesimarsi.

Tra le altre aggiunte di Coffee Talk 2 ci sono le storie su Tomodachi, il social network del gioco. Ogni sera è possibile vedere le storie dei nostri amici/clienti per conoscere meglio alcuni aspetti del carattere e della vita quotidiana che non emergono durante le chiacchiere da bar. Tuttavia la loro durata temporanea porta spesso a controllare il telefono per paura di perdere dettagli importanti, rompendo a volte il ritmo mentre si è in ascolto durante un turno di lavoro. Un inserimento meno invasivo avrebbe reso questa feature più interessante e godibile. Anche perché, scrollare tra le storie postate ci permette di ammirare adorabili artworks in pixel art poi inviati alla gallery del menu di gioco. Questo ci porta a prendere il telefono nel bel mezzo di discussioni interessanti, portando alla ribalta un comportamento così tipico nella realtà di tutti giorni che mal si abbina a un angolo di paradiso come Coffee Talk.

Una considerazione che però non inficia l’ottimo lavoro di Toge Productions, studio di sviluppo indonesiano che tramite Coffee Talk 2 dimostra ancora una volta una certa sensibilità per la scrittura, la pixel art e la musica. Niente di troppo pomposo, ma è proprio nella cura della semplicità che risiede la bellezza di questa visione videoludica. Se non avete problemi con un inglese base e siete quindi alla ricerca di un titolo che trasmetta serenità, da giocare a mozzichi, magari prima di andare a letto (e ancora meglio in portatile su Nintendo Switch), non potete lasciarvi sfuggire Coffee Talk Episode 2: Hibiscus & Pea Butterfly. Sarà come bere una bevanda che scalda il cuore.

Lorena Rao
Deputy Editor, o direttigre se preferite, assieme a Luca Marinelli Brambilla. Scrivo su Stay Nerd dal 2017, per cui prendere parte delle redini è un’enorme responsabilità, perché Stay Nerd è un portale che punta a stimolare riflessioni e analisi trasversali sulla cultura pop a 360° tramite un’offerta editoriale più lenta e ragionata, svincolata dalle dure regole dell’internet che penalizzano la qualità. Il mio pane quotidiano sono i videogiochi, soprattutto di stampo storico. Probabilmente lo sapete già se ascoltate il nostro podcast Gaming Wildlife!