Bestiario da fiera. Da fumettista a zoologo di umani.

Alle soglie del nuovo millennio il fumettista Stefano Bonfanti ha iniziato a vedere il mondo di qua da uno stand. Le convention di fumetti sono tante, forse troppe, sicuramente molte più di quanto un profano si immaginerebbe. Mentre per Stefano, averne fatte decine e puntare al centinaio è diventata la storia della sua vita. Una storia che, alla fine, ha deciso di iniziare a studiare.

Quello che non ci si può immaginare facilmente è quanto ripetitivo ed estenuante sia lo spettacolo visto da dietro le quinte: ogni persona a suo modo è unica, ma il fiume umano che ti scorre davanti quando sei dietro a uno stand ti mostra delle regolarità insospettabili.
Ho sentito dire da qualche parte che, per ognuno di noi, ci sono settantamila individui identici in tutto il mondo. Non so da che punto di vista, in realtà, e forse può essere una semplice leggenda metropolitana. Ma mai come alle fiere di fumetti ho il sospetto che sia davvero fondata.
Tanto che una volta mi sono messo in testa di classificare alcune tipologie di individui e, da allora, non ne ho avuto altro che conferme.

Il Bambino Piovra
Ha un contatto esclusivamente tattile con tutto ciò che è sul banco. Non legge i titoli, non sfoglia i libri, ma prova un estremo gusto a spostare tutto ciò che trova dalla sua collocazione. Dopo lo tsunami, così com’è arrivato, se ne va.

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L’Amica Giudiziosa
Due ragazze si tengono per mano. Una ha l’entusiasmo alle stelle per quello che vede sul banco, l’altra la trascina via come si farebbe con un cagnolino che si è messo in testa di far pipì sulle scarpe di un vigile urbano.

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Entusiasmatio Precox
Si parte con un estrema eccitazione per i libri esposti, se ne prende uno, lo si sfoglia entusiasticamente. Poi lo si posa e ne si prende un altro. La cosa si ripete freneticamente, con ritmi sempre più incalzanti. Alla fine i neuroni sono in collasso e si va via senza comperare niente.

Lo Speranzoso
Uno dei casi più tipici. Lo speranzoso inizia con una domanda, spesso piuttosto semplice e a cui corrisponde una risposta altrettanto semplice. Dato che però poi la risposta non è gradita allo speranzoso, questi ripropone la medesima domanda in altri termini, sperando in un esito diverso. A fronte invece della stessa sostanza, si riformula di nuovo e di nuovo ancora, fino al completo esaurimento della pazienza dell’interlocutore.

Il Claustrofobico
Caso assai tipico di persona che ti guarda con occhio preoccupato e ti chiede: “scusi, dov’è l’uscita?”. Non appena inizi a spiegare, già fa qualche passo nervoso nella direzione indicata. Un comportamento simile l’ho visto solo nelle mosche quando sbattono contro il vetro.

Il Monco
Il Monco arriva che ha già un oggetto in una mano. Questo giustifica perderne completamente la funzionalità. Libri presi e sfogliati precariamente con l’unica mano libera, sfruttando scomodi contrasti col banco o con altre parti del corpo. Ammiro la forza di volontà del Monco, ferrea nonostante le privazioni che la natura gli ha imposto.

Amleto & Amleto
Non so perché, ma è raro trovare un unico Amleto. In genere sono almeno due, che si avvicinano, esaminano i libri, si scambiano commenti su quanto effettivamente vorrebbero acquistarli, ma poi se ne vanno con una certa malinconia. Più tardi tornano e la storia si ripete. Li vedi ancora e ancora nel corso della giornata. A volte c’è il lieto fine, con un gran sollievo di tutti a fronte del seppur minimo acquisto. A volte, invece, il finale è più tipicamente shakespeareano.

La carica dei Velociraptor
Generalmente questa avviene nelle prime ore della mattina. L’ansia di dover vedere ancora tutta la fiera e non essere ancora riusciti a farlo nei primi cinque minuti dall’ingresso, fa sì che sciami di centometristi sfreccino di fronte allo stand senza che pongano un minimo di attenzione a quanto esposto. In rari casi, il Velociraptor si sofferma, ma la ridotta estensione degli arti superiori gli impedisce completamente di raggiungere il borsello.

Il Lettore di Titoli
Che sia in compagnia o da solo, il Lettore di Titoli si attiva sin dai primi centimetri lineari di merce esposta, declamandone ad alta voce il titolo con tono divertito. Prosegue ostentando incessantemente la sua straordinaria capacità di lettura fino a quando la sua voce non proviene da fuori campo dal lato opposto. Non ha bisogno di comprare libri: è già soddisfatto così. A volte più Lettori di Titoli si suddividono l’onere di declamare i titoli, ma le sovrapposizioni sono tutt’altro che rare.

L’Indignato
L’indignato è tale perché s’indigna. Che sia per aver osato parodiare un’opera a cui è molto attaccato, che sia per perplessità sulla facilità di certo umorismo, che sia per altri motivi, passa alla larga con sguardo lontano e mugugnando fra sé (con la massima cura di essere sentito) le sue rimostranze. Per lo più si tratta di commentini acidi e poco circostanziati ma, ovviamente, l’assenza di un contatto visivo e verbale diretto, lo rende immune da qualsiasi obiezione.

L’Ustionato
Il soggetto in questione inizia ad esaminare i libri ma, o scoprendo che il prezzo è ben più alto delle sue aspettative o che il genere è tutt’altro rispetto a quanto immaginato, ritira repentinamente la mano e corre via.

Il Complice Ermetico
Nella mente del Complice Ermetico c’è sicuramente qualcosa, ma non arriverai mai a capirlo. Cerca subito un contatto visivo e, con sguardo di chi la sa lunga, ammicca o con gesti, o con qualche breve e criptica affermazione. La reazione più naturale è un semplice “prego?” per chiedergli di spiegarsi meglio, ma ormai “ci siamo capiti” e non si dilunga in ulteriori commenti.
Riconoscendo per tempo un Complice Ermetico, si può tranquillamente limitarsi a ricambiare con un sorriso d’intesa: tanto basta.

Basta la parola
Il caso semplice e frequente nel quale, alle parole “questo lo devo assolutamente comperare” corrisponde il gesto di posare il libro sul bancone e andarsene. Per sempre.

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Il Topo di Biblioteca
Questo individuo denota un enorme autocontrollo e nonchalance mentre, in piedi o comodamente seduto davanti al bancone, si legge un libro dall’inizio alla fine. Una volta letto, lo ripone e sceglie se andarsene o ripetere l’operazione con un altro libro.

Il Restauratore
Esamina alacremente i libri, ma quando decide che non sono di suo interesse, cancella ogni traccia del suo passaggio, chiudendo con cautela la copertina e riallineandoli minuziosamente sul banco. È un po’ come se dicesse: “guarda, ho rimesso tutto com’era, posso andare adesso?”

L’Artificiere
Non riesce a toccare un libro per più di qualche frazione di secondo e, per sfogliarlo, ne solleva millimetricamente qualche pagina lasciandolo sul bancone e sbirciando velocemente all’interno. Non sia mai che, trascorso troppo tempo, scatti automaticamente l’obbligo di acquisto.

Il Premio Simpatia
All’ironia dei tuoi libri manca un ingrediente importante: il contributo del Premio Simpatia. A volte li completa con sottotitoli o incisi improvvisati lì per lì, altre volte si impunta per affermare che un personaggio o una storia siano ispirati a lui o a qualcuno del suo gruppo. In ogni caso esige che tu rida con lui, pena ripetere ossessivamente le sue celie finché non cedi.

Il Commensale
Forse non tutti sanno che anche il personale in fiera rischia l’ipoglicemia se non si nutre. A volte, poi, motivi logistici di varia natura ti obbligano a consumare il tuo frugale pasto entro il perimetro dello stand. In quei casi si presenta il Commensale: nonostante il resto dei colleghi sia pronto e scattante per servirlo, lui vuole te. Fumetto in una mano, banconota nell’altra, implora la tua attenzione con lo sguardo, noncurante del fatto che hai scritto in faccia “io NON sono qui”. Certi Commensali ti augurano anche buon appetito: che sia buona educazione o sarcasmo, è la prova evidente che hanno colto quel piccolo, insignificante dettaglio.

L’elenco non è esaustivo, ma questo è il bello della zoologia. Il fatto che sia applicata all’umanità, magari, potrebbe far sorgere il sospetto che chi legge possa essere ricaduto in vita sua in una di queste categorie, o in altre, magari scoperte da qualche mio collega.
Ma, anche se fosse, non sentitevi derisi. Sono certo che in qualche categoria c’è senz’altro finito anche chi scrive. Assieme ai miei settantamila cloni.

Stefano Bonfanti
Disegnatore, editore e scrittore di cose buffe. Laureato con lode in Economia in un attimo di smarrimento, si è gettato nel mondo delle nuvolette di carta con lo pseudonimo Dentiblù assieme al suo alter-ego al femminile Barbara Barbieri. Disegnatori ed editori, uniscono questa doppia natura nel loro Zannablù. Illustratori e creativi per il marketing, potrebbero aver progettato la sorpresina dell’ovetto al cioccolato che stai mangiando adesso.