Non chiamatelo spinoff di Duck Tales: Darkwing Duck è l’eroe Disney di cui abbiamo nuovamente bisogno

“Dagli addosso Duck”. Tre parole che hanno il potere incontenibile della madeleine di Proust. Una frase apparentemente senza senso, che apre un varco temporale. Un passaggio che ci proietta direttamente negli anni novanta. Precisamente nel 1993.

Era l’anno del boom del Super Nintendo, dell’ennesimo scudetto del Milan di Capello, della vittoria agli Oscar di Clint Eastwood, ma soprattutto l’anno in cui un eroe faceva il suo trionfale ingresso nei pomeriggi televisivi italiani.

Sabato 16 gennaio 1993 all’interno del Disney Club, condotto da Dado Coletti, veniva trasmessa la prima puntata di Darkwing Duck. Ci sono eroi la cui leggenda echeggia negli anni. Eroi dal nome altisonante. Personaggi in grado di cambiare il destino del mondo. E poi ci sono supereroi senza poteri particolari, ma in grado di rimanere ancorati nella propria memoria. Darkwing Duck è l’eroe che di cui abbiamo sempre bisogno, ogni volta che vogliamo rituffarci nel fatato mondo della nostalgia.

Ma dove nasceva questo strampalato vigilante mascherato e cosa c’entrava con Duck Tales?

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Darkwing Duck: La genesi

Le origini di DoppiaD sono saldamente intrecciate a Duck Tales. La serie più “misteriosa paperosa” di sempre fu creata nel 1987 ed ebbe immediatamente un successo planetario, convincendo la Disney a realizzare altre serie basate sui paperi.

In particolar modo il destino di Darkwing Duck si interseca con le avventure di Paperone & co. in due episodi, epifanici per la creazione dell’eroe dal mantello viola: “00-Jet” (ep.48) e “il papero mascherato” (ep. 92). Nel primo Jet McQuack si improvvisa agente segreto, mentre in “The Masked Mallard” proprio Paperone diventa un vigilante mascherato, indossando un’uniforme e un mantello viola.

Tad Stones, autore della serie e creatore di innumerevoli serie di successo griffate Disney (Cip & Ciop agenti speciali e la serie di Aladdin) ha subito in mente di riproporre lo spirito action e supereroistico di quegli episodi in una serie a se stante.

Stones inizialmente vorrebbe inserire nel palinsesto del The Disney Afternoon, lo storico blocco televisivo pomeridiano di due ore, una serie incentrata su Double-O-Duck, da noi conosciuto come 00-Jet, l’alter ego di Jet McQuack. Il progetto viene immediatamente bloccato, perché il nome “Double-o” era un marchio registrato dalla famiglia Broccoli. Se vi steste chiedendo chi diavolo siano i Broccoli, si tratta dei proprietari della Danjaq, l’azienda che registra i marchi legati al mondo di James Bond. Stones infatti voleva realizzare una sorta di parodia di 007, con protagonista McQuack. Il veto imposto dalla Danjaq stravolge le intenzioni della Disney, bloccando subito l’idea, e viene deciso così di sfruttare le intuizioni presenti in “The Masked Mallard”.

Stones e soci decidono però di non riproporre Paperone come protagonista della serie, creando ex novo il personaggio di Darkwing Duck, che mutua dallo zio più ricco del mondo il vestito viola. L’idea di riproporre in questa nuova serie Jet McQuack invece viene bene accolta dalla dirigenza disneyana. Il pilota stralunato diventa quindi la spalla del protagonista. Rispetto ad altre produzioni del Disney Afternoon non vengono utilizzate vecchie proprietà intellettuali e viene ideato un cast completamente originale.

darkwing duckDagli addosso Duck!

Il progetto prende vita l’8 settembre 1991, quando negli USA viene trasmesso il primo episodio di una delle serie più amate e sottovalutate di sempre: Darkwing Duck. DoppiaD popolerà i pomeriggi disneyani per quasi due anni, diventando protagonista di ben novantuno episodi, che contraddistinguono le tre stagioni dell’opera.

Cosa lo rendeva unico nel panorama disneyano? L’intero cartone è concepito come una parodia del genere supereroistico. I villain, i gadget, gli aiutanti, i luoghi. Tutto gioca e ruota sulle sfumature prese in prestito dai fumetti della Marvel e DC, rideclinate in chiave Disney.

I rimandi e il citazionismo sono ovunque e impreziosiscono un’opera già piacevole di suo.
Uno dei punti di forza di Darkwing Duck è l’incredibile e variegato cast, a partire dal protagonista.

Il papero mascherato, come ogni supereroe che si rispetti, ha una doppia identità. Nella quotidianità DoppiaD è in realtà Drake Mallard, un affabile e apparentemente svampito abitante della periferia di St Canard. Se durante la notte Mallard si trasforma in un implacabile giustiziere mascherato, durante il giorno Mallard si occupa della nipotina Ocalina, che ha perso suo nonno, il professor Weddlemeyer, ucciso da Toros Bulba, il villain dei primi due episodi. La piccola diventa a tutti gli effetti la figlia adottiva di Mallard e fa subito amicizia con il figlio dei vicini, i fastidiosissimi Parapiglia. Lei, il piccolo Tommaso Parapiglia e Jet McQuack sono gli unici che conoscono la vera identità del supereroe.

Il terrore che svolazza nella notte

Durante la notte che la vita di Mallard diventa decisamente interessante, dovendo proteggere la sua città, St Canard di gothamiana memoria, da una miriade di nemici spietati. Il vestito da supereroe di Darkwing Duck è una citazione di The Shadow, personaggio creato da Walter B. Gibson e protagonista dagli anni trenta di romanzi e serial radiofonici. Un largo cappello grigio, un variopinto mantello viola e rosso, una sciarpa azzurra, una giacca che ricorda le divise dei Cyborg 009 e una maschera intorno agli occhi compongono il suo outfit eccentrico, corredato da gadget ancor più strambi.

L’arsenale di DoppiaD è contraddistinto da una letale pistola a gas e un rampino da far invidia a Bruce Wayne. Come Batman, Darkwing Duck fa un largo uso di veicoli, tra cui il Thunderquack, l’aereo pilotato da Jet McQuack e il Ratcacher, una moto a due posti. Grande esperto di arti marziali (in particolare del Quack Fu), il nostro eroe abbina alle sue abilità fisiche una loquela altrettanto pungente.

Oltre al suo grido di battaglia “Dagli addosso Duck!“, (in originale Let’s dangerous “) si presenta alla sua platea di nemici con un’introduzione che inizia con “Io sono il terrore che svolazza nella notte e termina “Io sono Darkwing Duck“. Le due frasi sono intervallate da un’altra che cambia in ogni episodio, sfociando spesso nel no sense assoluto.

darkwing duckLa linea comica del cartone viene portata avanti con fierezza da Jet McQuack, che, come in DuckTales, con la sua goffaggine regala momenti di assoluta assurdità. C’è spazio anche per il romanticismo: Darkwing infatti si innamora della strega Morgana McCawber, membro dei “Paperi della giustizia”, composta da lei, Robopap (un’altra vecchia conoscenza di DuckTales), Stego e la pesciolina Neptuni.

Gli episodi seguono due differenti leitmotiv. Il primo ricalca i classici filler auto-conclusivi e vede DoppiaD cimentarsi con il villain di turno. In particolar modo ricorre la sua lotta accanita ai Cinici Cinque, un gruppo di super cattivoni composto da Negaduck (storico nemico di Darkwing Duck, nonché suo gemello venuto da un’altra dimensione), Megavolt (un rimando a Electro della Marvel), Clorofix (metà papero e metà pianta, la risposta Disney a Poison Ivy), Quackerjack (un papero pagliaccio, molto simile al Joker) e Liquidator (formato interamente d’acqua e rimando a Hydro-Man).

L’altra architettura narrativa dell’opera porta invece avanti la storia dei protagonisti, soffermandosi anche sul loro passato. Memorabile in tal senso l’episodio “Paraducks” in cui Darkwing Duck torna indietro nel tempo e ispira il sé stesso giovane, facendogli venire in mente di diventare un supereroe e svelando così l’origine del personaggio.

Trovate surreali, una comicità mai banale, una creatività senza confini e un citazionismo che appaga ogni amante dei supereroi rendono Darkwing Duck un’opera incapace di perdere il suo fascino con gli anni. Non importa quale sia l’anno, se il 1993 o il presente. “Dagli addosso Duck” sarà sempre la chiave per tornare nelle soffitte segrete della propria infanzia. E perdersi beatamente tra i propri ricordi.

Leone Auciello
Secondo la sua pagina Wikipedia mai accettata è nato a Roma, classe 1983. Come Zerocalcare e Coez, ma non sa disegnare né cantare. Dopo aver imparato a scrivere il proprio nome, non si è mai fermato, preferendo i giri di parole a quelli in tondo. Ha studiato Lettere, dopo averne scritte tante, soprattutto a mano, senza mai spedirle. Iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2006, ha collaborato con più di dieci testate giornalistiche. Parlando di cinema, arte, calcio, musica, politica e cinema. Praticamente uno Scanzi che non ci ha mai creduto abbastanza. Pigro come Antonio Cassano, cinico come Mr Pink, autoreferenziale come Magritte, frizzante come una bottiglia d'acqua Guizza. Se cercate un animale fantastico, ora sapete dove trovarlo.