Jason Momoa parla del casting di Dune

Jason Momoa ha recentemente raccontato come ha ottenuto il proprio ruolo in Dune e come si è svolto il casting per dare un volto a Duncan Idaho. L’attore, raccontando l’esperienza ai microfoni di IndieWire, ha spiegato come l’offerta di partecipare al kolossal ispirato ai romanzi di Frank Herbert sia arrivata “dall’alto”, più precisamente da Denis Villeneuve in persona.

Momoa era Park City, nello Stato dello Utah, per partecipare al Sundance Film Festival nel gennaio del 2019, quando il suo agente lo ha chiamato. Villeneuve desiderava parlargli e offrirgli un ruolo nella sua prossima produzione. La cosa divertente è che Momoa era impegnato in una scalata con il suo miglior amico quando il suo agente lo ha contattato.

A questo momento è seguita una corsa per tornare in albergo e contattare il regista nella chat di FaceTime che era stata predisposta apposta per il colloquio con l’attore, in modo da offrirgli il ruolo di Duncan.

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Le parole di Jason Momoa: dalla montagna al casting per Dune

“Ho ricevuto una chiamata dal mio agente mentre ero letteralmente in cima a una montagna. Sono rimasto scioccato, e il mio agente mi ha detto, ‘Denis Villeneuve vuole parlarti in questo momento’. Pensavo fosse uno scherzo” ha raccontato Momoa, non nascondendo l’incredulità del momento.

“Ha detto: ‘Vuole parlare con te in questo momento. Ti vuole per un ruolo. Non dirà a nessuno di cosa si tratta’. Io e il mio migliore amico, che ama il lavoro di Denis, siamo corsi giù dalla montagna. Siamo entrati nella nostra nella stanza di albergo e gli abbiamo fatto una chiamata FaceTime su una chat che lui aveva già preparato. Aveva con sé l’intero reparto costumi. Tutti mi fissavano e lui aveva questo libro intero, l’intero programma di produzione. […] Mi ha chiesto se avrei interpretato Duncan. Non mi era mai successo niente del genere prima”.

(fonte: IndiWire)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.