La prima Big di questo E3 è finalmente salita sul palco, e nonostante i leak abbiano più o meno ucciso ogni sorpresa potessimo aspettarci, sicuramente non c’è da lamentarsi: non abbiamo visto nulla che non ci aspettassimo, è vero, ma lo showcase di Microsoft ha avuto l’enorme merito di essere ottimo intrattenimento per tutta la su durata, oltre ad averci mostrato un sacco di cose interessanti. E ripeto, ok, ce lo aspettavamo, ma Shenmue e Final Fantasy VII li hanno già mostrati l’anno scorso sul palco di Sony, e per rifare un botto così Microsoft poteva solo tirare fuori Jet Set Radio, Banjo e Outrun 3. Vabbè, continuo a sognare.

Il tutto si è aperto con Xbox One S, versione slim dell’ammiraglia Microsoft, che è più piccola (meno male) dell’attuale versione, ha l’alimentatore interno, un hard disk fino a 2TB, un pad con qualche feature in più e può riprodurre i Blu Ray in 4K; se volessimo parlare di cose serie, diremmo che costa solo 299$, e staremmo tutti meglio. L’annuncio successivo è stato inerente a Gears of War 4, che per l’occasione ha anche sfoggiato un Elite Pad custom, che a ben pensare costa la metà dell’appena annunciata Xbox One S. Se pensavate di esser stronzi a pagare quasi metà del costo del Wii U per il solo pad, beh, qui non c’è manco lo schermo touch. Ad ogni modo, il gioco si presenta decisamente bene, e seppur non faccia gridare al miracolo graficamente, l’impianto fisico così come l’uso delle luci potrebbe valere l’investimento e i vostri urletti: “O mio dio, la next gen!”. Non come il primo Gears che era più tipo “Cazzo che grafica ho speso i soldi nel modo giusto”, però sembra comunque una bella cosa. In mezzo a tutto ciò si è cominciato a sbandierare il leit motiv della serata, Xbox Play Anywhere, che significa che comprate i giochi su Xbox One e li avete pure su PC, e viceversa. In sintesi, significa che se avevate un PC buono potevate risparmiare i soldi di Xbox, perché da ora in poi pare che le esclusive non ci saranno più, ma tutto sarà in comune, e cross buy.

Passiamo oltre, e manco è così interessante, perché tutti sapevamo di questa notizia e perché non ve ne fregherà niente se non siete pro player di Killer Instinct: la prossima entrata nel roster sarà il Generale Raam, direttamente da Gears of War. Tiriamo avanti. Salta su palco poi Ralph Fulton di Playground Games, i tizi di Forza Horizon per intenderci, e ci fa vedere un Horizon 3 in forma smagliante, ambientato in Australia, con la cooperativa in 4 giocatori, il coop cross platform ed il cross buy con il PC. Prendete appunti, non voglio più scrivere cross buy, sarà vero per ogni gioco che nominerò in seguito.

Si salta poi all’ultima opera di sua maesta Keiji Inafune, il ragazzone che si è inventato Megaman, per mostrare finalmente ReCore, in grandissima forma. A parte l’ottima direzione artistica, abbiamo visto di come il gioco integra sezioni platform ad altre TPS, per poi virare su enigmi ambientali e momenti più action. Tutto decisamente bello; per continuare la fase giapponese passiamo direttamente a Final Fantasy XV, a mostrare il quale sale sul palco Tabata in persona, il director del titolo, che ci mostra una demo esclusiva per questo E3: il protagonista, Noctis, combatte contro Titan, ed il gioco sembra girare molto meglio di quella zozzeria che era Episode Duscae su Xbox One. Ebbene, Titan è una cosa enorme che più grossa non si può, ed il Luminous Engine sembra rendere alla grandissima. Non sono ancora convinto di come questo gameplay possa far scopa con Final Fantasy, e di come questa deriva action possa funzionare con la legnosità che, tutt’ora, ho visto in questo trailer, ma ci voglio credere, perché l’illusione fa coppia perfettamente con un brand come questo.

https://www.youtube.com/watch?v=WnKT9ZCGgBE

Un piccolo siparietto segue i ghigni di Tabata, per farci vedere come la prossima espansione di The Division, intitolate Underground, sarà esclusiva temporanea su One. Passiamo oltre, più o meno, e vediamo per il secondo giorno consecutivo Battlefront 1, che sarà giocabile a partire dal 21 ottobre su Xbox One, e già dal 13 per gli abbonati EA Access. Ce la state un po’ menando con ‘sto Battlefield 1 eh.

Parentesi di servizio, poi, in cui Mike Ybarra ci spiega di tutte le novità che verranno introdotte questa estate su Xbox One, tra le quali figurano nuovi titoli retrocompatibili, la possibilità di giocare con dei brani musicali da noi scelti in background, l’indipendenza dalla regione selezionata sulla console rispetto alla lingua, Cortana e un sacco di altre funzioni necessarie a trovare amici e conoscenti online, perché siamo 2.0 e il social è tutto.

Si passa poi alle cose brutte, perché se vi interessa non vi vogliamo bene, con un sacco di informazioni su Minecraft che finalmente (!!!) sfrutterà funzioni di cross play trasversali a tutte le piattaforme, dove per tutte intendiamo Android, iOs, Windows 10 (passa a Windows 10, abbiamo i biscotti!), Gear Vr ecce cc. Si potrà, finalmente, interagire con i giocatori a prescindere dal sistema operativo. Davvero ragazzi, non voglio approfondire questo punto, perché in fondo sticazzi.

Segue piccolissima parentesi che ha mandato in visibilio tutti, in cui in qualcosa come 30 secondi Microsoft ci ha mostrato una cosa nuova, e bellissima, che si chiama Microsoft Design Lab. In sintesi è possibile farsi il pad dell’Xbox scegliendone i colori, e mettendoci scritte. E niente, non so più cosa dire, ditemi dove inserire i dati della carta di credito.

Torniamo però ai videogiochi, con Chris Charla di ID@Xbox sul palco, che apre il momento dedicato agli indie con Inside, titolo degli sviluppatori di Limbo, che pare una cosa bellissima, e che ci dice che Limbo è ora gratis su Xbox One. Su, forza, andate a scaricarlo, bestie! Segue il canonico filmatino con tutti i giochi indipendenti patrocinati da Microsoft, che non sto qui ad elencarvi ma che, devo essere sincero, a tratti sembrano più interessante delle proposte tripla A. Chiude questo siparietto “pesci piccoli” We Happy Few di Compulsion Game, FPA dai forti richiami a Bioshock, di cui abbiamo visto un gameplay che… Ci ha messo ansia, e anche un bel po’. Disponibile in anteprima su Xbox Preview, altrimenti che ci stava a fare sul palco. Dopo il momento ansia è il momento di una cosa che tutti sapevamo sarebbe arrivato: parlo di Gwent, il gioco di carte realizzato in occasione di The Witcher 3, che ora diventa un gioco a parte. Se vi aspettavate le carte fisiche, peggio per voi, potevate comprare le limited dei DLC. Si tratta infatti di un videogioco puro e semplice, che sarà possibile giocare in beta a partire da settembre. Sempre in esclusiva Xbox One, la beta, si intende.

Passiamo ora gli schiaffoni con Tekken 7, presentato sul palco da un Harada in gran spolvero, con un meraviglioso kimono. Levate il vino ad Harada, comunque, il gioco è già disponibile su arcade in Giappone da un bel po’, quindi c’è veramente poco da scoprire. In compenso Tekken Tag Tournament 2 per 360 è gratis per tutti i membri Xbox Live Gold. Si, lo so che vi piace Street Fighter perché siete puri, ma è pur sempre gratis. Segue al nostro eroe in kimono un altro annuncio citofonato, ovvero Dead Rising 4. C’è di nuovo il centro commerciale, ed è una cosa bellissima, e c’è in sottofondo Jingle Bell Rock. Che sia previsto per Natale?

Passiamo a un altro mostro sacro dello sviluppo orientale con Kamiya, che ha portato sul palco dell’E3 una demo giocabile di Scalebound, e ci ha mostrato quella che è a suo dire la più grande boss fight realizzata da Platinum Games. Si trattava, in effetti, di una bestia piuttosto grossa, però quello che ha più colpito è stata la possibilità di una cooperativa da tra più giocatori di cui abbiamo avuto notizia per la prima volta. Il primo impatto dona ancora una volta quella sensazione di ottima ibridazione tra gioco di ruolo e action game, con interessanti meccaniche di gestione del drago. Poi il protagonista si è messo le cuffie, è partita una musica terribile che definire trash è dire poco, e Platinum Games si è assicurata che comprassi una copia. Mi si può avere con poco.

https://www.youtube.com/watch?v=D-ZVMU_KA-M

Torniamo in occidente con uno di quei team che se avete avuto il Nintendo 64 siete incazzati come le faine perché ora è un second party di Microsoft. Sea of Thieves di Rare non sembra niente male, in effetti, e ne ha parlato Craig Duncan. Il gioco è ovviamente multiplayer, si era già intuito, e sarà necessario girare per le isole con la propria ciurma alla ricerca di tesori. Se non mi ha un granché convinto l’esplorazione, probabilmente per la visuale in soggettiva adottata, ho invece trovato decisamente interessante la gestione delle battaglie in mare aperto, tra navi, in cui è sembra tanto necessario sparare con i cannoni quanto mettere le toppe alla nave quando viene colpita. Mi ha inoltre colpito enormemente l’acqua, tanto cartoon nel design quanto realistica nella fisica. Devo ancora riflettere sull’impressione complessiva che mi ha dato il gioco, ma a prescindere da questo, devono fare Banjo Kazooie 3.

Halo è stato presente con Halo Wars 2, di cui non abbiamo visto niente se non un teaser e la notizia di una beta, disponibile ora, come è consuetudine delle ultime edizioni dell’E3, ma la vera bomba è stata lanciata da Spencer in chiusura con Project Scorpio: la nuova versione di Xbox One sarà disponibile a partire da fine 2017, i giochi saranno nativi in 4K, supporterà la VR, la potenza di calcolo della GPU sarà di ben 6 teraflops, e tutti i giochi saranno compatibili con ogni versione di Xbox One. Ce ne passa, da qui a Natale 2017, e se ci facciamo due conti i 4 anni che separano l’uscita dalla release di Xbox One sono praticamente il ciclo vitale di una console. Purtroppo, non abbiamo altri dati, ma in un certo modo, e se pensiamo all’intenzione di Microsoft di avere un unico ecosistema integrato con il PC, potrebbe quasi trattarsi di un terremoto.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.