Entergalactic, il nuovo film d’animazione di Netflix firmato Kid Cudi, è un cliché che funziona

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arò chiaro sin da subito: questa è una di quelle recensioni in cui distruggo (quasi) totalmente l’opera in esame, ma poi alla fine ne consiglio la visione. Un po’ come quei classici film d’amore in cui i protagonisti cominciano a farsi del male a vicenda dal primo frame e continuano per un’ora e mezza, ma negli ultimi dieci minuti riescono a mettere da parte i diecimila motivi che avrebbero per odiarsi e, dopo un bacio appassionato, camminano mano nella mano verso il tramonto. In fondo Entergalactic, il nuovo film d’animazione Netflix ideato e prodotto da Kid Cudi, è proprio questo: una banale storia d’amore che riesce comunque a intrattenere ed emozionare. Continuate a leggere per scoprire perché (non) dargli una chance.

I personaggi di Entergalactic: il cliché che si fa carne

Prima di iniziare l’analisi dei Entergalactic dobbiamo prendere coscienza di una verità che potrebbe rivelarsi indigesta per alcuni, ma tale rimane: i film d’amore sono tutti uguali, soprattutto quelli anglosassoni. La trama si evolve sempre nello stesso modo, rassicurante nella sua monotonia. La differenza, quindi, la devono fare i personaggi. La scintilla dell’empatia è importante, qui più che in tanti altri generi, e deve scattare nonostante la particolarità delle situazioni e del setting. La pellicola Netflix va sul sicuro, si limita al compitino, consegnandoci personaggi che sembrano usciti direttamente da un manuale di sceneggiatura per principianti.

Carmen, la ex ragazza del protagonista Jabari, è emblematica in questo senso. Immaginate tutte le qualità negative che possa avere una con il suo ruolo e avrete lei, niente di più e niente di meno. È la classica personalità tossica che, nonostante abbia “accettato” la fine della storia con Jabari, sa di avere ancora un ascendente su di lui e non ha remore a usarlo per manipolarlo. Maniaca di Instagram, la sua insicurezza si riflette nel numero di scatti che le servono prima di scegliere ogni foto da postare. In altre parole, non accetta che il povero protagonista possa averla lasciata e lo trascina nella propria quotidianità con i più futili motivi. Jabari, buono di natura e quindi ingenuo, è solo un altro strumento che Carmen usa per soddisfare il proprio bisogno di attenzione.

Ora, come da manuale, immaginate un personaggio esattamente agli antipodi rispetto a Carmen e otterrete Meadow, l’affascinante fotografa della porta accanto che fa colpo su Jabari sin dalla prima scena. Lei non ha bisogno dell’approvazione di nessuno e si fa strada nella vita con il solo talento. Reed, un agente d’arte che si invaghisce di lei, potrebbe offrirle una scorciatoia per il successo, ma Meadow non permette a nessuno di condizionare il proprio lavoro o le scelte.
In una commedia romantica non possono certo mancare gli amici un po’ scemi ed Entergalactic non fa eccezione. Come cliché comanda, Jimmy e Ky sono i compari di Jabari e lo accompagnano alle feste, allo skate park e ovunque li porti la dipendenza da stupefacenti. I due dispensano consigli più o meno strampalati sulla base di divertenti aneddoti di vita vissuta, spesso visualizzati direttamente oltre che narrati. Anche Meadow ha un’amica: si chiama Karina ed è la classica ex “ragazzaccia” che ha messo la testa a posto. Nel presente è felicemente sposata e in attesa del primo figlio, ma in passato adorava le feste alcoliche e gli appuntamenti al buio con happy ending.
Tutti questi personaggi stereotipati, da un lato, potrebbero sembrare i segnali inequivocabili di un prodotto scadente, ma dall’altro rappresentano solide e rassicuranti basi sulle quali costruire una storia semplice ma avvincente.

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Entergalactic tra trame semplici e conflitti inesplorati

Ho già detto che Entergalactic è una storia semplice, ma forse non ho reso l’idea a sufficienza. Il film di Kid Cudi è proprio di quelli in cui il protagonista cambia vita per dimenticare una relazione finita male, ottenendo anche un nuovo lavoro e instaurando un’idilliaca relazione con una nuova fiamma, ma poi si ripresenta la ex a complicare le cose. Dopo la risoluzione di un malinteso, il protagonista si ricongiunge con la nuova ragazza e vissero tutti felici e contenti. Nonostante l’opera Netflix non vada molto oltre questo banale intreccio, si lascia seguire e ammirare grazie a uno stile grafico che è un piacere per gli occhi e ad alcune battute ben riuscite.

Come per molte commedie romantiche, anzi, la semplicità è anche il suo principale punto di forza: la certezza che tutto alla fine si risolverà per il meglio e la riconoscibilità immediata dei personaggi trasportano lo spettatore in un’universo conosciuto e rassicurante, che lo culla e lo conforta, gli offre riparo dalla terribile complessità della vita reale.
Quando a una storia si toglie tutto, però, è inevitabile lasciare al non detto argomenti che avrebbero potuto essere interessanti, se trattati con più calma. Uno dei conflitti classici dei film d’amore anglosassoni, per esempio, è quello che contrappone lavoro e amore: l’uno mangia tempo ed energie all’altro e alla fine i personaggi si trovano a dover fare una scelta, come in Bridget Jones’s Baby o Notting Hill. Entergalactic sembra accennare una direzione simile, dato che sia Meadow che Jabari si trovano a una possibile grossa svolta di carriera quando li incontriamo all’inizio. Il primo riceve l’offerta di trasformare Mr. Rager, il suo alter ego da street artist, in un fumetto, mentre la seconda sta per esporre le sue fotografie per la prima volta a una mostra collettiva. Con l’andare dei minuti, tuttavia, questo lato della storia svanisce, dimostrandosi alla fine di nessuna importanza, così come altri che potrete riconoscere da soli.

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Ma allora perché accendere Netflix per guardare Entergalactic?

Ok, fino adesso non ho fatto altro che distruggere Entergalactic, esattamente come promesso. Ora, però, sarò altrettanto di parola e vi illustrerò perché dovreste dargli una chance. Ciò che salta subito all’occhio del film Netflix è il suo stile grafico, davvero colorato e piacevole, che somiglia per certi versi a quello di Spider-Man: un nuovo universo. I colori vivaci e il character design che rimanda alla street art si conciliano perfettamente con gli sfondi, caratterizzati da tonalità più tenui e profili appena accennati. New York City è più viva che mai, con il suo skyline stilizzato e le sue strade brillanti. Durante la narrazione degli aneddoti, invece, lo stile cambia completamente, adattandosi all’ambientazione. Quando Karina racconta il primo appuntamento con il suo futuro marito in un ristorante giapponese, per esempio, i disegni si trasformano in quelli di un anime.

L’animazione, poi, si sviluppa in accordo con la vocazione musicale di Kid Cudi: le tracce rap e trap scandiscono il ritmo della narrazione, con le scene a schermo che seguono i bassi come battiti di un cuore. Meritano una menzione anche le divagazioni di Jabari, che spesso si lascia trasportare dai pensieri in una dimensione quasi spaziale, al di fuori dell’atmosfera, piena di stelle e luce. In altre parole, sul piano grafico Entergalactic è un’opera di altissimo livello. Se ci aggiungiamo una trama romantica semplice da seguire, la strada per il successo è spianata.

Con Entergalactic Netflix trova un prodotto sicuramente non avanguardistico, ma che poggia su solide basi e si dimostra capace di emozionare e far sognare, come ogni storia d’amore dovrebbe fare.

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.