A metà strada tra Bandersnatch e i titoli di Quantic Dream: ecco Erica, il nuovo esperimento che unisce il gameplay allo storytelling.

Erica arriva come un fulmine a ciel sereno tra le file delle offerte PlayLink. Cosa sono? Beh è semplice, prodotti destinati ad un pubblico non troppo avvezzo alle dinamiche videoludiche, software fatti per intrattenere anche giocatori totalmente casual. È molto importante inquadrate Erica in questo contesto, così come sottolineare che costa solo 10 euro (il prezzo di un biglietto del cinema più o meno), perché solo da questa prospettiva possiamo definirlo un acquisto che tutto sommato ha il suo senso.

Sì perché altrimenti, se andassimo nello specifico dei suoi valori produttivi e creativi, e ancor di più con un punto di vista da hardcore player… beh, lo dovremmo necessariamente definire un prodotto meno che mediocre. Ma Erica NON è un videogioco, è –né più né meno- un film interattivo.

Ma qualcosa di più vicino ad un Detroit Become Human (con tutte le eccezioni del caso) piuttosto che Bandersnatch. L’interattività infatti è molto più presente e molto ben amalgamata alle clip video rispetto al singolare episodio di Black Mirror. Di fatto però questa interattività è scarsamente determinante nella maggior parte delle occasioni. Abbiamo finito Erica 2 volte, addirittura su alcuni passaggi siamo tornati una terza volta, ovviamente per testare sempre dialoghi o scelte diverse. Il responso è quello che tutto sommato accomuna la maggior parte delle avventure interattive di questo tipo: molti bivi non cambiano sostanzialmente nulla, portando la storia nella stessa direzione. Qualche volta si ritarda o anticipa un fatto importante ed effettivamente verso la fine è possibile indirizzare la trama in un paio di epiloghi molto diversi, ma per la maggior parte del tempo, decidere di seguire una strada o rispondere con un determinato atteggiamento non farà altro che mettervi a conoscenza di una parte dei dettagli che compongono un arazzo narrativo che non potrete vedere nel suo insieme alla prima run.

Tecnicamente Erica è un “film” che giocoforza scende a compromessi con la sua natura interattiva, che propone quindi una regia non virtuosa ma didascalica in modo da esplicitare tutti gli elementi visivi utili al giocatore/spettatore. Le scenografie sono un po’ posticce e l’atmosfera generale da “film per la tv” non esalta troppo, nonostante i buoni tentativi di rendere crepuscolare la vicenda in alcuni frangenti. La recitazione dei vari personaggi è nella media ma i dialoghi sono un po’ blandi e sterili. Non si fanno conoscere poi così a fondo tutti i protagonisti del giallo e la stessa Erica è fin troppo poco loquace e poco approfondita. Erica insomma imbastisce un thriller a base di misteriosi omicidi ed elementi esoterici all’interno di una clinica privata, che in qualche modo riesce a depistare il giocatore dando qualche stimolo e curiosità verso la “risoluzione del puzzle” ma lo fa attraverso un canovaccio non troppo originale e derivativo (chi ha una cultura cinematografica buona riconoscerà innumerevoli influenze che in qualche modo, renderanno più prevedibile il tutto).

erica

L’interazione del giocatore, seppur nella maggior parte fine a sé stessa, quanto meno sul piano visivo è ben armonizzata con le sequenze filmate ma aggiunge poco all’esperienza finale. Si tratta di un film di un’oretta e mezza in cui evidentemente solo verso l’epilogo si ha veramente la sensazione di avere la possibilità di portare la storia in direzioni realmente diverse. Purtroppo però la sceneggiatura non è così intrigante da sostenere da sola l’entusiasmo del giocatore fino alla fine e anzi, proprio svelandosi in maniera parziale a seconda delle mosse del giocatore, finisce per fornire in ogni caso alcuni buchi di trama che lasciano un po’ l’amaro in bocca, a meno che non lo ricominciate più volte per esplorare ogni singola diramazione.

Un plauso lo possiamo però sicuramente fare alla colonna sonora, sicuramente l’elemento che meglio riesce a caratterizzare le atmosfere di Erica.

C’è da dire che il prezzo non elevato lo rende comunque una alternativa interessante e per una serata diversa, magari in compagnia. Erica ha una trama mediocre ma non pessima, c’è di peggio… Siate solo consapevoli a cosa andate incontro.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!