Se n’è andato Ernesto Brancucci, una delle voci italiane più celebri di Disney: ha doppiato Pumbaa e interpretato la storica sigla di Ducktales

Lutto nel mondo del doppiaggio italiano: è morto Ernesto Brancucci, una delle voci più note della Disney italiana, che aveva interpretato la storica sigla della prima serie animata di Ducktales, ed è stato la voce di Pumbaa ne Il Re Leone.

ernesto brancucci

A dare la notizia è stata la figlia del doppiatore e paroliere italiano, Lorena Brancucci, che ha anticipato che una volta che la situazione sanitaria lo consentirà, verrà organizzata una cerimonia per onorarlo:

“A tutti voi che lo avete conosciuto e lo avete amato, chiedo di continuare a portare il suo ricordo ed i suoi insegnamenti nel cuore, affinché viva in eterno. I funerali si svolgeranno in forma privata, per evitare di mettere a rischio l’incolumità di chiunque, ma con la promessa che, non appena i rischi di contagio saranno azzerati, il “Maestro di tutti” verrà onorato come merita, con una cerimonia che permetta a chiunque l’abbia amato di dimostrargli il proprio affetto”

Brancucci aveva 73 anni, era figlio d’arte ed è stato il fratello della cantante Maria Cristina Biancucci, ed anche se era noto nell’ambiente Disney principalmente per il suo ruolo ne Il Re Leone e come interprete della sigla di Ducktales, ha avuto una lunga e fortunata carriera come adattatore dei testi (oltre che come interprete delle parti cantate) delle canzoni Disney per il mercato italiano, iniziando nel 1986 con Basil L’Investigatopo.

Per quanto riguarda il doppiaggio, ha lavorato su tantissimi film Disney e non solo, tra cui Aladdin, Oliver & Company, Rapunzel, Le Follie dell’Impeartore e Nightmare Before Christmas, anche se spesso sotto pseudonimo (Mirko Pontrelli era il nome che utilizzava più spesso per “firmare” i suoi lavori).

Una perdita davvero importante per tutti quelli che ne hanno apprezzato il lavoro.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.