Le nostre impressioni relative alle prime immagini e informazioni del prossimo misterioso e intrigante gioco di Sucker Punch

La conferenza Sony alla Paris Games week è stata tutto tranne che povera dal punto di vista dei gioco annunciati e mostrati sul palco. Fra i tanti, uno dei più interessanti è stato sicuramente il nuovo titolo ad opera dei ragazzi di Sucker Punch: parliamo di Ghost of Tsushima, action-stealth game a mondo aperto che fin da subito ha ricordato il rimpianto e mai troppo lodato Tenchu. Dopo diversi anni di sospettoso silenzio, ecco che i creatori della serie Sly Raccon ed inFamous hanno deciso di calare la bomba e di stupire il pubblico con una nuova IP che potrebbe finalmente fargli fare quel salto di qualità definitivo (un po’ come successo a Guerrilla Games con il recente Horizon: Zero Dawn) e permette loro di diminuire il gap con i migliori First Party presenti nella scuderia Sony.

Il trailer di presentazione non ha svelato molto dal punto di vista del gameplay, né fornito dettagli troppo specifici, quello che sappiamo con certezza è che Ghost of Tsushima sarà ambientato nell’isola nipponica di Tsushima e vedrà ricostruita la brutale invasione mongola del 1274 ai danni della popolazione. Nostro alter-ego sarà un abile samurai il quale, nell’impossibilità di salvare la sua patria seguendo la tradizionale via del samurai, deciderà di tradirla per avvicinarsi “alla via del fantasma” e riuscire a sconfiggere il proprio nemico nascondendosi nell’ombra. Tale scelta avrà, presumibilmente, un chiaro e forte impatto sul gameplay di gioco: non un action frenetico e accelerato dunque, ma un action dallo stile più silenzioso, ragionato e ispirato all’arte del ninjutsu, con tanto di agguati, bombe fumogene e tanti altri oggetti equipaggiabili. Attraverso la visione del trailer è anche possibile intuire un minimo di verticalità presente nel level-design, con la possibilità di scalare edifici e arrampicarsi per raggiungere posizioni sopraelevate e ampliare così le possibilità di ingaggio e le soluzioni tattiche.

Ulteriore elemento di interesse, oltre al ritorno a certe atmosfere e filosofie di gameplay un po’ cadute nel dimenticatoio in questi ultimi anni, è l’impostazione open-world che caratterizzerà il mondo di gioco. Croce e delizia di questa generazione di console, i titoli a mondo aperto permettono e promettono di aggiungere quantità, varietà e possibilità che la maggior parte dei titoli più lineari sembrano difficilmente poter raggiungere. Di contro, l’eventuale contrappasso risiede in una struttura che fa della quantità e della grandezza un mero specchietto per le allodole volte nascondere la presenza di poche idee, uno scarso level design e un game design fin troppo ripetitivo e stanco nelle soluzioni proposte al giocatore (come il far esplodere il counter delle ore rimpinzando il gioco di fetch quest inutili e tediose all’inverosimile). Altra controversia risiede nell’impatto che tale impostazione ha/potrebbe avere nella qualità e consistenza della narrazione, ma è necessario dire che anche se è vero che una certa diluizione è un processo quasi automatico da cui è quasi impossibile sfuggire, esperimenti promettenti sono stati realizzati negli ultimi periodi (il già citato Horizon: Zero Dawn è un esempio di un titolo tutto sommato discreto da questo punto di vista, senza dover scomodare il ben più illustre The Witcher 3 ed espansioni).

Tirando le (preliminari) somme ci troviamo di fronte a un pacchetto potenzialmente incredibile: Giappone feudale + action-stealth game + open-world. Se Sucker Punch dovesse azzeccare le dose di queste mistura esplosiva correremo il rischio (e che bel rischio!) di avere fra le mani un gran titolo! Non ci resta che incrociare le dita e sperare che tutto vada per il meglio!

 

Andrea Bollini
Vivacchia fra i monti della Sibilla coltivando varie passioni, alcune poco importanti, altre per niente. Da anni collabora con diverse realtà (riviste, associazioni e collettivi) legate alla cultura e all'intrattenimento a 360 gradi. Ama l'arte del raccontare, meno Assassin's Creed.