Quattro chiacchiere con il regista del nuovo film dei Ghostbusters…

Qualche giorno fa a Roma si è tenuta l’anteprima stampa di Ghostbusters, reboot dell’iconico (a dir poco) film del 1984. Stay Nerd era ovviamente presente e per quanto ci piacerebbe condividere subito con voi la nostra opinione sul già chiacchieratissimo nuovo film dalle quattro protagoniste femminili (cosa che forse più di tutte, in questi mesi, ha alimentato lo scetticismo generale), per la recensione dovrete pazientare ancora un po’. Ma la buona notizia è che dopo la proiezione è arrivato nientepopodimeno che Paul Feig, regista del reboot, e ha rilasciato un’intervista, che ci apprestiamo a tramandarvi.

ghostbusters

Interrogato sulle emozioni provate quando si è reso conto di ciò che avrebbe fatto, riportando il vita il franchise, Paul risponde così:

Quando ho ricevuto la prima chiamata di Ivan Reitman [NdR: regista del Ghostbusters originale] è stata un’emozione enorme, visto che sia io che Katie Dippold [NdR: co-sceneggiatrice del film, con Paul Feig] siamo dei grandi fan del film originale. è stato fantastico anche riunire il cast più divertente che potessi immaginare, dato che uno dei motivi per cui il primo Ghostbusters è un film eccezionale è proprio il suo cast stellare. Perciò è quello che abbiamo cercato di ricreare, il risultato è fantastico e non vedo l’ora che anche il mondo possa apprezzarlo.

Il regista ha poi confermato che la sua pellicola è, volutamente, molto più un reboot di un remake.

Ho soppesato molto la decisione, scrivendo lo script. Non potevo raccontare la medesima storia del film originale, oggi, perché viviamo in un mondo molto diverso, ma mi piaceva l’idea di personaggi che credono fermamente a qualcosa cui nessun altro crede e per questo vengono considerati degli outsiders, dei pazzi. Perciò sono partito da questo e ho cercato di immaginare anche da dove viene fuori la tecnologia che i personaggi usano. Mi è sembrato un modo divertente di raccontare quella storia, magari un altro regista l’avrebbe fatto in modo diverso ma essendo venuti da me non ho voluto far altro che raccontarla a modo mio nel modo più efficace possibile.

Paul Feig ha poi raccontato del giorno in cui vide per la prima volta il Ghostbusters originale, al day one con un amico, frequentando al tempo ancora la scuola di cinema.

Non avevamo idea di quello che stavamo per vedere, avendo visto solo un trailer. All’epoca non c’era l’informazione di oggi, con i social network e tutto il resto. è stato fantastico e fummo colpiti dall’idea, del tutto nuova allora, che la commedia potesse avere simili effetti speciali e una posta in gioco tanto alta, cioè salvare il mondo. Ricordo che pensai che mi sarebbe piaciuto fare un film del genere e, ironicamente, è esattamente quello che mi è successo oggi.

Viene poi chiesto al regista se non si sia concentrato sul tema dei “geek”, per la storia, più che sui Ghostbuster veri e propri.

Beh, posso raccontare solo le storie che so come raccontare, ovviamente, e le storie di outsiders, di persone che vengono sottovalutate da chi sta loro intorno, sono quelle che mi coinvolgono maggiormente. Ma questo è anche un elemento dei Ghostbuster originali, considerati comunque degli stramboidi nonostante il loro operato. Abbiamo voluto raccontare questo insieme alla caccia ai fantasmi e, certo, il girato totale era di 3 ore e mezza e non potevamo tenere tutto, quindi abbiamo tagliato qualcosa, mantenendo però tutto il necessario per fare un film divertente che rispecchiasse i nostri obiettivi.”

Ghostbusters 3

Paul Feig è definito “portavoce” della commedia al femminile, ruolo che riconferma anche con questo film. Al riguardo, commenta:

A me piace moltissimo lavorare con le donne, e con donne divertenti. La commedia femminile in passato, in confronto a quella maschile, è stata spesso ridotta al minimo, con ruoli femminili di supporto o persino di contrasto. Oggi invece la nostra idea è di fare commedie e film con grandi attrici che però non siano visti dallo spettatore come ‘film per donne’. Se vedo il poster di un film che raffigura un’attrice donna, non devo pensare che sia per donne, bensì per tutti. Anche perché è così.

Il regista commenta poi la dura accoglienza riservata al primo trailer del suo film.

C’è stata una campagna organizzata per aumentare i responsi negativi al trailer. In questo, internet aiuta a concentrare e amplificare il dissenso, aumentandone anche artificialmente i numeri. Abbiamo mostrato lo stesso trailer nei cinema e ha riscosso reazioni ottime. E, anche su youtube, cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno, perché se è vero che abbiamo ricevuto tantissimi ‘dislikes’, è altrettanto vero che abbiamo raccolto un altissimo numero di ‘likes’.

L’intervista si conclude con Paul Feig che esprime la sua ammirazione e il suo personale ringraziamento alla fan base dei Ghostbuster che negli anni ha mantenuto vivo il proprio amore per il film con iniziative artistiche e sociali, persino di volontariato, davvero encomiabili. “La stessa fan base,” dice, “anche laddove non abbiano gradito questo nuovo progetto, non hanno espresso la propria opinione con la negatività che ho sperimentato, appunto, da internet. E al di là della legittima critica e opposizione, non credo che quel tipo di negatività possa provenire da un vero fan. L’uso positivo della propria passione, facendo fan-film, partecipando a eventi di beneficenza, andando negli ospedali, tutte cose che i fan dei Ghostbuster fanno… è questo che dovrebbe significare essere un fan.