Hawkeye è arrivata su Disney+

Sono passati dieci mesi dalla sconfitta del Titano Pazzo Thanos e il mondo è ancora alle prese con l’ampio processo di recupero dal trauma collettivo dello snap che ha dimezzato la popolazione dell’universo, metà tornata poi indietro con la celebre blippata di Iron Man. La serialità del Marvel Cinematic Universe ci ha introdotto all’interno questo contesto derelitto con quanto abbiamo visto in The Falcon and The Winter Soldier, mentre ora è il turno dei sei episodi che Hawkeye dedica all’eroe con arco e frecce Clint Barton (ovviamente sempre Jeremy Renner). Abbiamo visto le prime due puntate della quinta serie targata Marvel, creata da Jonathan Igla e che, come al solito, verrà rilasciata da qui in poi con cadenza settimanale sulla piattaforma streaming di Disney+.

New York, il Natale e Occhio di Falco

Siamo a New York ed è la settimana di avvicinamento al Natale. Prima ancora che ce le facciano vedere non fatichiamo a immaginare le ampie e affollate strade della Grande Mela agghindate a dovere di luci e decorazioni, con il clima dei festeggiamenti che pervade ogni angolo e i fiocchi di neve che cadono e si accumulano ai bordi dei marciapiedi. Occhio di Falco lo troviamo qui in città con al seguito i suoi tre figli, intento a trascorrere alcuni giorni di vacanza prima di rientrare nell’entroterra decisamente meno caotico dove vive e passerà le festività. Almeno in teoria.

Il clima è dei più gioiosi, tra musical dedicati a Steve Rogers e abeti agghindati, ma Clint pare essere comunque vittima di quello stress post traumatico che già Sam Wilson e Bucky Barnes paiono trascinarsi dietro, acuito nelle fragilità anche da una parziale sordità che ne fa un corpo ferito, una figura per certi versi disabile, terribilmente umana.

C’è però anche un controcampo. Hawkeye infatti inserisce sin da subito nell’equazione l’altro lato della moneta: è Kate Bishop (la bravissima Hailee Steinfeld), ragazza ventiduenne, talento nel cacciarsi nei guai e prodigio dell’atletica, delle arti marziali e in particolare del tiro con l’arco sin da quando una decina d’anni prima, nell’epica battaglia di New York, le viene sostanzialmente salvata la vita proprio da Occhio di Falco.

Hawkeye

Un cuore da buddy movie per una storia intima e cittadina

Le carte sono quindi tutte scoperte sul tavolo e Hawkeye punta dritto a far convergere questi due poli nel medesimo punto nel momento in cui viene rinvenuto il costume di Ronin (che ricordiamo essere lo stesso Clint), dando il via a una serie di reazioni a catena da dover andare a sbrogliare prima della fatidica data del 25 dicembre.

La serie Marvel punta chiaramente alla formula del buddy movie in salsa natalizia i cui possibili punti di riferimento sarebbero sin troppi e troppo evidenti, rifuggendo il cosmico di un’opera come Eternals e ripiegando piuttosto nelle accoglienti atmosfere cittadine. È una storia piccola che punta al calore dell’intimità e riesce immediatamente a trasmetterne le volontà, seminando la strada dei primi due episodi con omicidi da risolvere e intrighi urbani che coinvolgono in particolare la madre di Kate (Vera Farmiga) e il suo nuovo e misterioso compagno Jack Duquesne (Tony Dalton, visto in Better Call Saul).

hawkeye disney

La chiave è ovviamente l’affinità e complicità tra Renner e la Steinfeld, che pare per il momento funzionare e andare ad annusare una acerba e sgangherata accoppiata à la Batman & Robin (è sacrilegio tirarli in ballo?), immersi nell’underground di una metropoli che con Ronin sembra avere diversi conti in sospeso. Nel mezzo ci si ficca anche il già ribattezzato Pizza Dog, nuovo idolo delle masse a partire dalle featurette che oltre a fare da ulteriore spola comica andrà sicuramente a rivestire un ruolo di rilievo nella risoluzione di alcuni segreti appaiati negli angoli di New York. Hawkeye si interessa, ora più che mai, al puro intrattenimento da consumare in famiglia nel clima crescente delle feste, ritagliandosi uno spazio funzionale e privato nell’intricato tessuto del MCU dove c’è ampio spazio per testare differenti tipi di narrazione e tono.

Alessio Zuccari
Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo all'Università Sapienza di Roma, al momento prosegue lo studio accademico del mirabolante mondo del cinema. Nel fare equilibrismo tra film, videogiochi e serie TV, si interessa pure attivamente alla sfera della critica cinematografica facendo da caporedattore per la webzine studentesca DassCinemag e autore all'interno delle redazioni di IGN Italia e StayNerd. Crede in poche cose, una di quelle è la Forza. This is the way.