Home Before Dark su Apple TV è una serie crime che si affida al carisma di una bambina di nove anni

Requisito fondamentale per iscriversi ufficialmente alla sempre più affollata guerra dello streaming: un catalogo ricco di contenuti originali. L’uscita di Home Before Dark su Apple TV è solo l’ultima in ordine di tempo, dato che il colosso di Cupertino, di recente, ha investito pesantemente in questa direzione . La prima puntata è uscita venerdì 3 aprile e sembra porre le basi per una serie interessante, anche se non particolarmente innovativa nell’ambientazione e in parte delle tematiche. Vediamo insieme cosa possiamo aspettarci dagli episodi futuri di Home Before Dark, ma soprattutto se varrà la pena vederli.

Home Before Dark su Apple TV: la solita storia?

Il papà di Hilde fa il reporter a Brooklyn e molto spesso se la porta dietro su scene del crimine e altri luoghi che frequenta per lavoro. La vita della famiglia, che conta anche altre due sorelle, una più grande e una più piccola, scorre felice e spensierata finché l’uomo perde l’occupazione. Senza altro posto dove andare, i cinque si trasferiscono a Erie Harbor, nello stato di Washington, dove il papà di Hilde è cresciuto. L’abitazione è quella del nonno, che l’ha lasciata ed è stato trasferito in casa di riposo. L’impatto con la nuova realtà scolastica è traumatico per la piccola, che finisce nel giro di qualche ora nell’ufficio della preside e viene emarginata dai nuovi compagni. Fin qui assolutamente niente di innovativo, ma fortunatamente Home Before Dark su Apple TV ha anche altro da offrire.

Sì, se pensiamo all’ambientazione

Erie Harbor è perfettamente in linea con l’immaginario che serie come Stranger Things, Riverdale o decine di altre hanno contribuito a creare attorno alla cittadina rurale statunitense: tranquilla e amichevole all’apparenza, misteriosa e claustrofobica in realtà. Al suo arrivo in auto da Brooklyn, Hilde sembra notare subito qualcosa di strano negli abitanti, intenti a compiere quelle che secondo lei sono faccende sospette e inusuali: una donna ha allestito un mercatino con oggetti a casaccio, un uomo scava una fossa nel giardino di casa. Erie Harbor è quindi il classico paese in cui le notizie circolano in fretta, tutti si conoscono e sanno tutto della vita privata degli altri. Una cittadina in cui non succede mai nulla di eclatante, e quando succede tutti fanno del proprio meglio per mantenere il segreto. Persino Matthew, il papà di Hilde, si trasforma una volta tornato: il paladino della verità dei tempi di Brooklyn diventa un individuo taciturno e riservato, come se nascondesse qualcosa. Anche lui, infatti, è implicato nel mistero che avvolge Erie Harbor e che, molto probabilmente, rappresenterà la linea narrativa principale dell’intera stagione di Home Before Dark su Apple TV.

Home Before Dark Apple TV 1

No, se crediamo nella protagonista

Il compito della piccola Hilde è molto importante, per non dire titanico, nell’economia di questa serie. Con un setting come questo, già visto e rivisto decine di volte, tutto il peso della narrazione sta infatti sulle spalle della protagonista, che dovrà avere la forza di tenere sempre alto l’interesse dello spettatore. La dose di carisma messo in mostra nel corso del primo episodio promette bene: Hilde è una paladina della verità testarda, caparbia, risoluta. La sua continua ricerca di nuovi indizi suscita subito l’antipatia di adulti e compagni di scuola, ma catalizza anche la loro attenzione. Ciò che può fare la differenza nella storia di Home Before Dark su Apple TV è proprio l’età di Hilde, che a nove anni si può permettere di perseguire la verità più pura senza accontentarsi, un atteggiamento tipico dei giovanissimi che poi tende a perdersi con la crescita. Essere una bambina è il suo superpotere: gli adulti non la prendono sul serio, spesso nemmeno la considerano, rendendosi così vulnerabili alle sue intuizioni. Sottovalutata ed emarginata in quanto mocciosa ficcanaso, Hilde è un perfetto underdog capace di scuotere la tranquilla Erie Harbor dalle fondamenta.

Home Before Dark su Apple TV: non solo mistero

Sebbene la linea investigativa sia destinata a prevalere nel prosieguo della stagione, l’episodio pilota di Home Before Dark su Apple TV mette sul tavolo almeno un altro paio di tematiche interessanti. Anche se è troppo presto per ipotizzare quanto verranno approfonditi e quanto peso avranno effettivamente sulle vicende di Hilde, ecco gli altri due conflitti principali emersi dai primi cinquantacinque minuti.

Uomini contro donne

Nonostante siamo ormai approdati al secondo decennio del ventunesimo secolo, la disparità di genere è una malattia tutt’altro che in via di guarigione per la nostra società. La ferita è ancora aperta qui quanto negli Stati Uniti e Home Before Dark su Apple TV sembra voler sottolineare questo concetto. Nella prima puntata sono presenti ben due situazioni che possono essere lette come una denuncia. La preside Collins racconta alla madre di Hilde di aver dovuto aspettare che due uomini meno qualificati di lei si dimettessero prima di ottenere il proprio posto di lavoro. Alla stazione di polizia, invece, l’unica donna dello staff dello sceriffo decide di aiutare la bambina solo dopo aver incassato lo sguardo di sufficienza di un collega. La situazione promette di trasformarsi in un altro fardello per la protagonista in quanto donna, oltre che giovanissima.

Home Before Dark Apple TV 2

Fuga dalla normalità

Passare dalla società estremamente multietnica di Brooklyn alla piccola comunità di un paesino dello stato di Washington comporta il doversi adattare anche a un modello diverso di educazione. La scuola di Erie Harbor, infatti, non incentiva la diversità nei ragazzi quanto quelle delle grandi città. La preside Collins vuole infatti trattare Hilde esattamente come tutti i suoi compagni. La spinta verso l’anonimato e l’omologazione è una forza esercitata anche dal resto della città e dai suoi abitanti. Persino papà Matthew, esasperato dall’eccessiva curiosità della figlia, le chiede di comportarsi di più come una bambina normale di nove anni. Hilde, così diversa dai suoi coetanei, dovrà lottare per mantenere la propria unicità. Anche da questo dipenderà il successo di Home Before Dark su Apple TV.

Home Before Dark su Apple TV: po’ di sospensione dell’incredulità

Sin dalle prime battute la caratterizzazione della protagonista è chiarissima: una bambina sorprendentemente lucida e razionale per la sua età, che non ha paura di andare in giro da sola per una cittadina che non conosce e che persegue la verità a ogni costo. Se già queste sembrano caratteristiche un tantino eccessive in rapporto al personaggio, ci sono altri eventi che richiedono una sospensione dell’incredulità anche maggiore. Hilde, per esempio, può uscire da scuola quando vuole, anche nel bel mezzo della giornata di lezione, e può girare per Erie Harbor persino di notte, senza temere le punizioni dei genitori o della legge. La scena più eclatante è tuttavia quella in cui tutti gli abitanti della città, bambini e adulti, dimostrano di aver letto il suo giornalino pubblicato su internet. È inutile sottolineare che un pezzo postato sul web da una bambina di nove anni sconosciuta possa difficilmente generare un volume di traffico tale.

Home Before Dark Apple TV 3

Home Before Dark su Apple TV si prospetta come una serie interessante, a patto di riuscire a ottenere il massimo dai propri punti di forza. Per il suo successo sarà fondamentale la costruzione di un mistero elaborato e coinvolgente, ma soprattutto un’ottima gestione della protagonista. Hilde, infatti, è il vero selling point di questa produzione originale.

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.