Honest Thief, su Sky, è il nuovo film di Mark Williams con Liam Neeson protagonista. Ma di originale c’è ben poco

Per i fan di Liam Neeson c’è una bella notizia: dal 22 marzo è disponibile su Sky Honest Thief, film diretto da Mark Williams che strizza entrambi gli occhi a gran parte della filmografia dell’attore.

Per farla breve, Neeson interpreta Tom Carter, un ladro che si è guadagnato il nome di “bandito dentro e fuori”, dopo aver rubato 9 milioni di dollari in 12 banche di piccole città, riuscendo a mantenere inviolata la propria identità. Le cose cambiano però quando Tom incontra Annie (Kate Walsh) e si innamora perdutamente di lei, al punto di decidere di costituirsi e consegnare alle autorità tutti i soldi rubati, a patto di un considerevole sconto di pena, in modo da potersi ricostruire presto una vita con la donna che ama.
Ma le cose, ovviamente, non vanno secondo i suoi piani e Tom viene accusato di omicidio, braccato da due spietati e corrotti agenti dell’FBI e costretto alla fuga mentre cerca di riabilitare il suo nome e farsi giustizia.

honest thief

Un plot naturalmente già visto, ma è evidente che se si continua a realizzare film di questo tipo e ad affidare il ruolo da protagonista a Liam Neeson si tratta di un prodotto che funziona, che ha fidelizzato una certa fascia di pubblico, e che non a caso ha infatti incassato quasi 5 milioni di dollari al box office statunitense nel primo weekend di programmazione, nel settembre 2020.

Qui, come detto, è arrivato direttamente su Sky ma non per questo troverà meno fruitori pronti ad assistere agli oltre 90 minuti di intensa azione. Già, perché se non altro un pregio di Honest Thief, così come di buona parte dei lungometraggi Neesoniani è il ritmo sempre incalzante che non lascia respirare lo spettatore, incollandolo allo schermo. Che vi piacciano o meno, questi action-thriller risultano magnetici pur nella loro prevedibilità ed è appunto il motivo principale della corposa fanbase.


La vendetta è un piatto che va servito… bene

Tuttavia c’è modo e modo anche per mettere in piedi un prodotto non del tutto originale, e chi ha avuto a che fare con la filmografia di Liam Neeson sa che, tra pregi e difetti, opere come Un uomo tranquillo o la trilogia di Taken riuscivano a coinvolgere lo spettatore soprattutto grazie all’adrenalinica struttura da revenge movie dove in fondo si vuole morbosamente vedere la trasformazione del protagonista sulla scena ed assistere alla sua personale vendetta.

In Honest Thief questo aspetto manca o comunque è fortemente limitato, e in un certo senso la parabola di Tom Carter ci sembra quasi quella di Liam Neeson, un protagonista stanco, che si arrende e si costituisce, mettendo un punto alla sua carriera.

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Ad ogni modo, stanco oppure no, Neeson svolge il suo lavoro in maniera impeccabile anche stavolta, regalandoci l’ennesima solida perfomance da attore navigato in un ruolo che conosce a menadito. Chi non convince, purtroppo, sono i villain e in particolar modo l’agente Nivens interpretato da Jai Courtney (non stiamo spoilerando nulla, ve ne accorgerete in men che non si dica), che ricorda il classico poliziotto corrotto dei gialli di Rai2, e che non riesce a fare il Jerry di turno nello scontro con Tom, facendo perdere vitalità a buona parte delle scene d’azione.

Per di più, due garanzie del grande e piccolo schermo come Robert Patrick e Jeffrey Donovan hanno poco spazio a disposizione e senza dubbio il regista Mark Williams e il co-sceneggiatore Steve Allrich avrebbero potuto gestirne diversamente il minutaggio per farci apprezzare le loro qualità.

Per Williams si tratta del secondo lungometraggio da regista dopo Quando un padre, con Gerard Butler, ma lì si era potuto avvalere dei servigi del fedele Bill Dubuque, presente in molte delle sue produzioni, che sono il vero main job di Williams, accreditato peraltro in lavori importanti come Ozark, per il piccolo schermo, o The Accountant, per il cinema.

Il tentativo, insomma, stavolta è riuscito solo in parte ma sta già trovando estimatori nella consistente schiera di fan di Liam Neeson, i quali non si perderebbero un film dell’attore per nessun motivo al mondo.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.